Come eliminare i tarli dal legno? Trattamenti e prodotti
Ecco alcuni consigli su come riconoscere i tarli del legno e come agire per liberare mobili ed elementi strutturali da una possibile infestazione.
Marco Croci
Disinfestatore
- Eliminare tarli dal legno: come riconoscerli?
- Come capire se c'è un infestazione da tarli in corso?
- Come effettuare un'efficace disinfestazione tarli?
- Quali sono i principali trattamenti antitarlo sul mercato?
- Come effettuare un trattamento con prodotti antitarlo?
- Eliminare tarli dal legno: come riconoscerli?
- Come capire se c'è un infestazione da tarli in corso?
- Come effettuare un'efficace disinfestazione tarli?
- Quali sono i principali trattamenti antitarlo sul mercato?
- Come effettuare un trattamento con prodotti antitarlo?
Con l’espressione “tarlo del legno” si identificano quei minuscoli insetti che si insediano all’interno di mobili e travi nutrendosi del legno che li compone. I tarli, che a seconda della specie possono attaccare legni di epoche anche molto diverse, possono rappresentare un serio pericolo soprattutto quando intaccano elementi strutturali come tetti e travi portanti, oltre che, in alcuni casi, un rischio anche per la salute umana.
Cerchiamo quindi di capire meglio come riconoscere questi insetti e quale trattamento antitarlo utilizzare per eliminare l’infestazione.
Eliminare tarli dal legno: come riconoscerli?
Quando ci accorgiamo che gli elementi in legno della nostra abitazione presentano fori e altre forme di danneggiamento, il primo pensiero va ai tarli, tuttavia per scegliere il corretto trattamento antitarlo è importante conoscere la famiglia di insetti con cui ci troviamo a che fare. Bisogna innanzitutto dire che, in natura, gli insetti xilofagi (mangiatori del legno) includono numerose specie, ma non tutte rappresentano un rischio per il legno degli arredi e delle strutture.
Il ruolo degli xilofagi è, infatti, quello di decomporre la cellulosa e il legno delle piante morte per evitarne l’accumulo nell’ambiente, svolgendo così un importante compito in natura. Di questi, solo alcuni tendono ad attaccare il legno presente nelle abitazioni, preferendo in particolare quello con un certo grado di umidità o marcescente.
I tarli che possiamo trovare all’interno del nostro legno appartengono a tre famiglie: Anobidi, Cerambicidi e Lictidi.
- I tarli Anobidi sono di colore rossastro/bruno scuro e attaccano solitamente legno morto e materiali costituiti da cellulosa, come la carta. Possono causare danni sia estetici che strutturali, in quanto le gallerie da loro prodotte all’interno del legno possono essere molto profonde. Un’elevata infestazione da Anobidi può dare vita ai parassiti dei tarli, che possono pungere anche l’uomo causando dolore e reazioni allergiche. Il loro ciclo biologico dura 1-2 anni ma può subire accelerazioni in ambienti riscaldati.
- I Cerambicidi sono di dimensioni più grandi rispetto agli altri tarli e sono caratterizzati da antenne portate all’indietro. Questa famiglia di tarli tende ad attaccare legno stagionato, ma non più vecchio di 80-100 anni, ed è considerata la più pericolosa in quanto a danni causati sul legno.
- I Lictidi, infine, sono di colore rosso-bruno o nero, di forma allungata e piccole dimensioni. Nonostante ciò, però, questi tarli riescono ad attaccare il legno in maniera molto estesa, tanto da ridurre mobili e manufatti in polvere. I Lictidi attaccano in genere legni nuovi, parquet, e battiscopa e il loro ciclo dura solitamente 1 anno.
La durata del ciclo vitale dei tarli è, comunque, un fattore variabile anche a seconda delle condizioni ambientali. In un luogo più caldo, come può essere un’abitazione con impianto di riscaldamento, il ciclo può essere accelerato e avere ripercussioni negativi sui legni.
Come capire se c’è un infestazione da tarli in corso?
Alcuni tarli, in particolare quelli comunemente chiamati “capricorno” e “orologio della morte” possono essere anche rumorosi: nel caso dei primi, è la larva quando si nutre a fare rumore, i secondi invece producono una sorta di ticchettio dovuto alla percussione all’interno delle gallerie create. Tutti gli altri tarli, però, non generano alcun rumore e l’unico segno di infestazione è dato dai fori visibili nel legno.
In particolare, se i fori presentano segatura al loro interno e rosume, è molto probabile che siano presenti dei tarli: lo scuotimento del manufatto può essere un buon metodo per verificare se fuoriesce del rosume e avere, così, la certezza dell’infestazione.
Come effettuare un’efficace disinfestazione tarli?
Una volta riscontrata la presenza di tarlo del legno all’interno di mobili, travi e altri manufatti, occorre intervenire tempestivamente per eliminare l’infestazione con un trattamento antitarlo, al fine di evitare che questa possa propagarsi anche agli oggetti circostanti. È consigliabile implementare anche misure preventive, come mantenere un ambiente a bassa umidità e sigillare le possibili vie di ingresso, per scongiurare future infestazioni.
In commercio esistono diversi prodotti antitarlo, ma è importante osservare che molti di essi agiscono soprattutto in fase di prevenzione, risultando insufficienti in caso di infestazione già in atto.
I trattamenti preventivi possono essere eseguiti anche con sostanze repellenti, come la canfora e la naftalina, oltre che cercando di ridurre l’umidità degli ambienti che, come visto, può essere un fattore di rapida diffusione.
In caso di legni già infestati, invece, è possibile ricorrere a sostanze chimiche insetticide, in grado di penetrare all’interno del legno senza danneggiarlo.
Poiché i trattamenti antitarlo possono avere efficacia diversa anche a seconda del tipo di legno e del suo stato, è comunque consigliabile evitare il fai-da-te e affidarsi a esperti in disinfestazione, onde evitare interventi inutili e rischi di danneggiamento dei manufatti.
Quali sono i principali trattamenti antitarlo sul mercato?
I trattamenti antitarlo in commercio rientrano in quattro categorie:
- ad aria calda;
- a microonde;
- a fumigazione;
- fai da te.
I trattamenti ad aria calda agiscono riscaldando l’intero ambiente infestato per eliminare tutte le fasi vitali dei tarli, dalle uova agli adulti. È un metodo efficace ma deve essere applicato con attenzione per non danneggiare elementi sensibili al calore. È importante utilizzare questa tecnica solo sotto la supervisione di un esperto per garantire la sicurezza e l’efficacia.
Tale tipologia non utilizza sostanze dannose ma solo aria calda, in modo da raggiungere temperature letali per i tarli.
I trattamenti a microonde eliminano tutte le forme vitali dei tarli, ma sono localizzati alle sole aree in cui si ritiene vi sia l’infestazione. Ciò può, quindi, lasciare aree infestate ma non bonificate. Le microonde, inoltre, presentano maggiori rischi per la salute poiché generano campi elettromagnetici potenzialmente pericolosi.
La fumigazione utilizza gas tossici per colpire tutte le forme biologiche dei tarli e può essere altamente pericolosa anche per l’uomo.
Infine, i trattamenti fai-da-te vengono eseguiti con i prodotti antitarlo commercializzati, che possono tuttavia essere meno efficaci dei metodi professionali di disinfestazione antitarlo.
Come effettuare un trattamento con prodotti antitarlo?
I prodotti antitarlo sono insetticidi in grado di penetrare nella profondità del legno. Maggiore è la capacità di penetrazione, più efficace sarà la disinfestazione antitarlo.
In primo luogo, per agire efficacemente sul legno sarà utile sverniciarlo, poiché in questo modo è più facile far penetrare l’insetticida al suo interno, per poi ricolorarlo e incerarlo al termine del trattamento.
Se si intende procedere con il fai-da-te, la soluzione più semplice è quella di stendere l’antitarlo con un pennello, insistendo soprattutto nelle zone più colpite.
Per effettuare tale operazione, però, è bene portare il mobile all’aria aperta e, se troppo grande, smontarlo per raggiungere con l’antitarlo tutti i punti.
Dopo di ciò, per una maggiore efficacia del trattamento antitarlo, è opportuno effettuare con una siringa un’iniezione di insetticida a base di permetrina all’interno dei fori che ospitano i tarli, per poi spennellare tutto il mobile con il prodotto scelto.
Una volta eseguito il trattamento, il mobile dovrà essere interamente coperto da un telo di plastica, in modo da creare una sorta di “camera a gas” che massimizzerà l’effetto dell’antitarlo, e lasciato a riposo per un periodo di 15-20 giorni.
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