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I topi si arrampicano? Combattere al meglio questi roditori

Una delle fobie più diffuse è senz'altro quella per i topi. Scopri se i topi si arrampicano e come evitare che infestino la nostra casa

Ultimo aggiornamento 27-02-2024
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C’è chi ne ha una vera e propria fobia incontrollabile, eppure i topi – per quanto possano generare ribrezzo e disgusto – sono animali principalmente innocui per l’uomo. Non attaccano e non mordono ma, in compenso, la loro presenza tra le mura domestiche può portare non pochi problemi di varia natura, dalle malattie alla sporcizia.

Se ci si rende conto di avere un topo in casa, la cosa migliore da fare è non farsi prendere dal panico e non alimentare – presi dall’ansia – false credenze. Per esempio, una delle dicerie più diffuse sui topi è che questi siano in grado di arrampicarsi ovunque. Ma sarà vero? Scopri se è vero che i topi si arrampicano sui muri e tante altre curiosità sulla loro vita e sulle loro abitudini, per conoscerli meglio e allontanarli da casa. 

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Topi o ratti? Una necessaria distinzione

Innanzitutto: conoscete la differenza tra topi e ratti? Perché i roditori che occasionalmente possiamo trovare all’interno delle abitazioni, non sono tutti uguali, nonostante i metodi per sbarazzarsene siano – con un margine di differenza – più o meno sempre gli stessi.

Con il termine “topo” si indica in genere il topolino di campagna, ovvero il Mus Musculus: un roditore dalle piccole dimensioni e dalla esile struttura fisica che pesa circa 30 grammi e misura dai 7 ai 15 centimetri di lunghezza, coda inclusa.

Questi topolini – più piccoli dei ratti – sono però particolarmente insidiosi: grazie alle loro piccole dimensioni, sono in grado di intrufolarsi anche nel pertugio più piccolo, pur di riuscire a trovare qualcosa da mangiare. I topi sono inoltre particolarmente infestanti, questo perché una femmina di topo può partorire fino a 50 topolini dalle 10 alle 12 volte l’anno, generando quindi un vero e proprio esercito pronto ad attaccare le provviste di casa. 

Quando invece si parla del “ratto”, ci si riferisce al roditore che più frequentemente è solito infestare cantine e abitazioni. In Italia, ci sono due specie di ratti maggiormente diffusi: il ratto nero e il ratto delle chiaviche. 

Entrambe le specie sono dotate di dimensioni decisamente maggiori rispetto a quella del topo, con un peso che si aggira tra i 300 e i 500 grammi e una lunghezza che può superare anche i 30 cm, coda esclusa. Ma, se il ratto nero presenta una morfologia più agile, con coda lunga e orecchie più sviluppate, il ratto delle chiaviche – conosciuto anche come ratto delle fogne – presenta una struttura più tozza e robusta. Alla pari dei topi, anche i ratti sono particolarmente infestanti, in quanto una femmina di ratto può partorire fino a 50/60 cuccioli fino a 12 volte l’anno.

Una paura che affonda le radici nella storia

Specie per quel che riguarda il ratto, la paura che questo animale genera non è immotivata, ma ha radici che affondano nella storia dell’uomo fin dall’antichità. Il ratto – che ha origini orientali – è presente al mondo da almeno due millenni, ma la sua esistenza è passata tristemente alla storia durante il XIV secolo, quando si ritiene abbia contribuito alla diffusione dell’epidemia di Peste Nera che in quel secolo devastò l’Europa mietendo vittime senza pietà. Nonostante non sia unanimemente accertato che l’epidemia sia stata portata dai rati sbarcati in Europa dalle navi da carico proveniente dall’Oriente, resta il fatto che il ratto – specie se vive in contesti malsani come le fogne – può essere affetto da alcune malattie, come la leptospirosi, trasmissibili all’uomo tramite feci, urina e morsi.

Le abitudini di topi e ratti

Topi e ratti sono animali onnivori e molto voraci, si cibano avidamente di tutto ciò che trovano, motivo per cui tendono a costruire il proprio nido in prossimità di una certa fonte di cibo. Come potrebbe essere, ad esempio, la credenza o la dispensa della vostra casa.

I loro nidi sono assai differenti: se il topo tende a costruire il proprio nido direttamente nella credenza, il ratto preferisce costruire la propria tana articolata e piena di gallerie all’esterno, non allontanandosi comunque più di una decina di metri.  

In quanto alle loro abitudini, sia topi che ratti sono animali prevalentemente notturni, mossi da un preciso ritmo biologico che vede una minima attività durante le ore di luce e due picchi di attività in corrispondenza delle ore 18/22 e 4/6 del mattino. 

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