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Erede unico o universale: chi è e quali poteri ha?

In caso di morte colui che eredita l'universalità dei beni o parte di essi è definito giuridicamente erede universale.

Ultimo aggiornamento 05-04-2024
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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Silvia Baldassarre si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano con tesi in materia di diritto internazionale. Ha maturato la propria esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano occupandosi dei vari aspetti della materia, dalla responsa...

L’erede universale è colui che eredita l’intero patrimonio del defunto o parte di esso, cioè sia i beni che i crediti e i debiti. La ricezione dei beni si chiama successione e può essere:

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  • legittima: se avviene per disposizione di legge
  • testamentaria: se l’eredità viene divisa in seguito ad una volontà espressa dal defunto tramite testamento

È importante distinguere tra erede unico o universale e legatario che è colui che eredita un determinato bene. In quest’ultimo caso la successione si definisce legato ed è opportuno precisare che a volte ci può essere confusione tra i due tipi di successione e che per chiarire tale situazione contano le reali volontà testamentarie.

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Come si acquisisce l’eredità

L’eredità si acquisisce tramite accettazione, che può essere:

  • espressa, ovvero tramite una dichiarazione in cui si esprime chiaramente l’intenzione di voler diventare erede;  
  • tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di fare se non nella qualità di erede. 

L’eredità acquisita tramite accettazione ha effetto retroattivo: entra in vigore dal momento dell’apertura della successione e non da quello della dichiarazione di accettazione.

La legge individua, inoltre, le persone che non possono ricevere per testamento perché sono nella condizione di poter influenzare la volontà testamentaria:

  • il notaio che ha ricevuto il testamento pubblico
  • testimoni e interprete che abbiano partecipato alla redazione del testamento pubblico
  • il tutore o protutore
  • la persona che ha scritto il testamento segreto, salvo espressa approvazione scritta del testatore
  • il notaio che ha ricevuto il testamento segreto

Sono affette da nullità anche le disposizioni testamentarie in favore di persone interposte, cioè di persone che hanno avuto l’incarico segreto di trasferire i beni al soggetto incapace di ricevere per testamento.

È opportuno precisare che spesso la linea di demarcazione tra erede unico e legatario è assai sottile soprattutto perché colui che lascia il testamento non può per ovvie ragioni aiutare l’interprete (essendo defunto).
L’art. 588 chiarisce in merito che si tratta di successione a titolo universale quando un soggetto subentra nell’universalità dei beni che costituiscono il patrimonio del defunto o di una quota di essi; mentre la successione a titolo particolare è la successione in uno o più diritti, specificatamente individuati dal testatore.

Accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario

Se l’erede intende tenere separato il patrimonio ereditario dai propri beni deve accettare con beneficio d’inventario manifestando tale volontà mediante dichiarazione davanti ad un notaio. Tale dichiarazione deve essere preceduta o seguita dalla redazione di un inventario dei beni facenti parte del patrimonio del defunto. Alcune categorie di soggetti (i minori, gli interdetti e le persone giuridiche) specificate dagli artt. 471-473 possono accettare solo con beneficio d’inventario. Gli effetti del beneficio d’inventario prevedono che l’erede conserverà verso l’eredità tutti i diritti e gli obblighi che aveva in vita verso il defunto e dovrà pagare i debiti ereditari non oltre il valore dei beni ricevuti.

Per avere informazioni più dettagliate sull’erede unico o universale è possibile rivolgersi a un notaio esperto che possa offrire una consulenza completa e un’assistenza specifica per ogni singolo caso.

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