Come progettare un giardino con piscina: consigli pratici
Vuoi inserire una piscina nel tuo giardino? L'esperto ti spiega gli elementi da valutare e le regole da seguire per progettare uno spazio bello e funzionale
Andrea Musto
Landscaper - Architetto paesaggista
- Cosa considerare quando si progetta un giardino con piscina
- Permessi per costruire una piscina interrata
- Cosa considerare quando si progetta un giardino con piscina
- Permessi per costruire una piscina interrata
Quando arriva la fine dell’inverno, si inizia a guardare il proprio giardino con una voglia di viverlo il più possibile nella bella stagione. In questo contesto, si inizia a progettare il ripristino e la manutenzione dello spazio verde. In particolare, si dispone la pulizia delle aiuole, l’arieggiatura del prato e le nuove piantumazioni. I più lungimiranti, poi, decidono di stravolgere l’assetto del giardino con l’inserimento di nuovi elementi strutturali, come un gazebo, un’area giochi e perché no, anche una piscina.
Sicuramente quest’ultima deve essere considerata al pari di una vera e propria opera edile, con tutte le implicazioni di una nuova costruzione.
Cosa considerare quando si progetta un giardino con piscina
I fattori da tenere in considerazione per inserire una piscina nel proprio giardino sono diversi, iniziando dalla scelta della tipologia di piscina: primo fra tutti se “classica” o “biopiscina”, se temporanea o permanente, se fuori terra o interrata. Segue ovviamente l’individuazione della zona per il posizionamento, le distanze dai confini e la forma e le dimensioni della vasca.
Da qui si scenderà nel dettaglio della tipologia costruttiva, ovvero se realizzarla in muratura gettata in opera, o con casseri a perdere in polietilene o polistirolo, se in pannelli di lamiera modulari oppure con vasche preformate in vetroresina.
Si passerà poi alla valutazione del sistema di ricircolo (skimmer, sfioro, sfioro sottobordo, tracimazione) e filtrazione (a sali, cloro, raggi UV), del materiale di impermeabilizzazione e rivestimento interno (microcemento, pvc armato, piastrelle, sabbie resinate), oltre che alla caratterizzazione degli spazi e aree a servizio della balneazione (percorsi di accesso, solarium, doccia, cabanne di servizio/spogliatoio, locale tecnico).
Ci sono poi tutti gli elementi definiti accessori che sono un capitolo a parte sul quale vale la pena spendere un po’ di tempo per fare le scelte più oculate e funzionali. Si tratterà quindi di valutare l’illuminazione, i sistemi di copertura e protezione (teli, tapparelle, tunnel telescopici), il riscaldamento, idromassaggi, nuoto controcorrente, sedute, scale di accesso, trampolini e tramogge per i tuffi e giochi d’acqua. Naturalmente questi sono solo un elenco sommario di elementi che possono essere aggiunti per caratterizzare la vasca.
Ovviamente il mondo che si apre su un tema costruttivo come quello di una piscina è veramente vasto, e il supporto di un progettista competente in materia è fondamentale per farsi accompagnare ad effettuare le scelte migliori per rispondere alle aspettative ricercate. Inoltre la realizzazione di una piscina permanente comporta anche la predisposizione di pratiche comunali e permessi a costruire indispensabili per effettuare tutta l’attività in regola, oltre a gestire correttamente la valutazione delle stime economiche a preventivo e la tracciabilità dei tempi e dei costi durante la fase di messa in opera.
Se vogliamo comunque farci un’idea in autonomia la prima cosa da fare è recuperare una planimetria del giardino e iniziare a valutare lo spazio disponibile, in funzione della dimensione della vasca e del numero di utenti che la useranno. Solitamente una vasca 3,5 x 7mt è una dimensione che si può considerare idonea per un paio di bracciate in relax o dei tuffi per divertimento. Inoltre la terza dimensione, la profondità dell’acqua, è un altro elemento che diventa determinante per tanti fattori: da quello della sicurezza per i bambini (1,20m è la profondità media idonea anche per i più piccini) a quello più funzionale della temperatura dell’acqua (più è profonda più sarà fredda) e della filtrazione (a una maggiore profondità corrisponde un maggior volume di acqua da filtrare, quindi un impianto più impegnativo e oneroso)
Scegliere una posizione bella libera e lontana da alberi ed edifici permette di avere un’acqua più pulita e calda. L’esposizione soleggiata rende possibile la balneazione con una stagione più lunga, iniziando prima e finendo più avanti nei mesi, invece la distanza dagli alberi, siano essi spoglianti o sempreverdi, evita che questi sporchino in modo troppo frequente l’acqua con il fogliame che può cadere al suo interno.
Permessi per costruire una piscina interrata
Come accennavamo ci sono normative e disposizioni comunali per la costruzione di una piscina, e quella da considerare come vincolante è la distanza da confine, solitamente di minimo 3mt per le vasche interrate, ma in assenza di regolamento edilizio comunale, si segue la linea del codice civile per pozzi e cisterne e possiamo avvicinarci a 2metri dal confine. Diversamente le vasche fuori terra seguono il principio del manufatto architettonico e devono stare a minimo 5metri.
Fino ad ora abbiamo parlato di “regole” per la progettazione e realizzazione di una piscina tradizionale, ma il mondo della balneazione si è evoluto con prodotti che permettono realizzazioni senza opere edili e una facile riconversione dell’area allo stato originario, senza comunque rinunciare all’aspetto estetico, oppure con sistemi costruttivi che costituiscono un ottimo ibrido tra la piscina tradizionale e la biopiscina, parliamo quindi di Biodesign, fino appunto ad arrivare alle vere e proprie piscine naturali.
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