Acqua addolcita per innaffiare le piante: pro e contro
L’acqua addolcita viene spesso impiegata durante la dieta e per la propria salute. Ma è possibile impiegarla per innaffiare le piante, nel caso quali sono pro o i contro?
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
L’acqua addolcita, resa “dolce” attraverso un processo di decalcificazione, presenta caratteristiche che la rendono interessante per l’irrigazione delle piante, ma anche alcuni potenziali svantaggi da non sottovalutare.
L’acqua addolcita, resa “dolce” attraverso un processo di decalcificazione, presenta caratteristiche che la rendono interessante per l’irrigazione delle piante, ma anche alcuni potenziali svantaggi da non sottovalutare.
Addolcire l’acqua significa privarla del carbonato di calcio, sostituendo ioni di magnesio e calcio con sodio. Questo processo elimina il problema del calcare, che può danneggiare tubature e elettrodomestici, e offre benefici anche per la salute, riducendo il rischio di calcoli renali. Tuttavia, l’acqua addolcita potrebbe non essere la scelta migliore per le nostre amate piante.
Da un lato, infatti, l’assenza di calcare può:
- Favorire la traspirazione e la fotosintesi, grazie all’assenza di depositi sulle foglie.
- Ridurre la proliferazione di funghi e batteri dannosi.
Dall’altro lato, però, l’acqua addolcita presenta alcune criticità:
- Carenza di nutrienti: calcio e magnesio, elementi essenziali per la crescita delle piante, sono assenti nell’acqua addolcita.
- Accumulo di sodio: il sodio, in eccesso, può essere tossico per alcune specie vegetali.
- Squilibrio del pH: l’acqua addolcita può avere un pH più elevato, non adatto a tutte le piante.
Per utilizzare l’acqua addolcita per l’irrigazione in modo consapevole, è consigliabile:
- Non abusarne: usarla solo occasionalmente, alternandola ad acqua non addolcita.
- Integrare con fertilizzanti: aggiungere calcio e magnesio per colmare le carenze nutritive.
- Monitorare il pH del terreno: regolarlo se necessario per adattarlo alle esigenze delle piante.
- Evitare di usarla con piante sensibili al sodio: alcune specie potrebbero soffrire o addirittura morire se innaffiate con acqua ricca di sodio.
L’acqua addolcita può essere una valida alternativa per l’irrigazione, ma è fondamentale utilizzarla con cautela e adottando le opportune precauzioni per non danneggiare le nostre coltivazioni, vediamo nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi.
Acqua addolcita per irrigare le piante: vantaggi
Il processo di addolcimento dell’acqua si consiglia di solito quanto l’acqua del rubinetto è eccessivamente dura e potrebbe dunque rovinare le piante e portarle a seccarsi. Se all’interno dell’acqua c’è un eccesso di acqua calcarea, l’eccesso potrebbe arrecare dei danni irreversibili alle piante. Infatti, se all’interno dell’acqua si presenta un eccesso di magnesio e calcio, con il ferro presente nel terreno la pianta non riesce a nutrirsi e a svolgere la fotosintesi clorofilliana in modo giusto. La durezza dell’acqua si nota nel momento in cui le piante tendono a ingiallirsi e i fusti divengono rachitici. Il problema dell’acqua eccessivamente ricca di minerali che creano calcare potrebbe creare anche una patina bianca sul terreno. In questo caso, per cercare di migliorare lo stato delle piante, si può scegliere di utilizzare l’acqua demineralizzata, o comunque addolcita. In questo caso però, bisogna ricordarsi di donare alla pianta anche i giusti Sali minerali utilizzando appositi prodotti per donare alla pianta la giusta quantità di magnesio.
Acqua addolcita fa male alle piante? Controindicazioni
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