Come svuotare lo scaldabagno?
Per effettuare una perfetta manutenzione della caldaia, una delle cose più importanti da fare è quella di svuotare lo scaldabagno . Vediamo come fare
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
Svuotare lo scaldabagno per una perfetta manutenzione della caldaia: ecco perché farlo, quando e i consigli per non sbagliare.
Svuotare lo scaldabagno per una perfetta manutenzione della caldaia: ecco perché farlo, quando e i consigli per non sbagliare.
Lo scaldabagno è una di quelle piccole, grandi invenzioni che rendono la vita di ogni giorno più confortevole – avere dell’acqua calda sempre a disposizione, in ogni momento della giornata, è un lusso che solo fino a qualche decennio fa era riservato ai più ricchi, mentre ora è pressoché inimmaginabile aspettarsi che una casa ne sia sprovvista, pur risparmiando con i giusti accorgimenti.
Data la sua ubiquità e importanza, quindi, è opportuno sapere come trattarlo e una delle cose più importanti da fare per assicurarci che continuerà a operare a pieno regime è svuotarlo regolarmente, di solito ogni tre anni. Vediamo come si fa.
Le fasi per svuotare lo scaldabagno: spegnimento e scarico
Procediamo passo per passo.
- Anzitutto, cerchiamo la scatola del pannello elettrico o dei fusibili e disattiviamo l’alimentazione (in caso di scaldabagno a gas, cercare il termostato); nel primo caso, stiamo cercando una scatoletta grigia con uno sportellino, solitamente affissa ad una parete in un’ambiente esterno dell’abitazione o in una cantina, ripostiglio, garage, etc., mentre nel secondo cerchiamo una manopola rossa direttamente sull’esterno della caldaia.
- Se abbiamo uno scaldabagno elettrico, anche istantaneo, disconnettiamo il circuito/fusibile che alimenta la caldaia; se lo abbiamo a gas, giriamo il termostato sull’impostazione “spia pilota”. Nota che la cosa potrebbe togliere energia a più della sola caldaia, a seconda della conformazione dell’impianto elettrico del pannello.
Alternativamente, possiamo spegnere i salvavita della caldaia; se non sappiamo quali essi siano, possiamo cercare l’interruttore generale e spegnere quello, ma così facendo si toglie elettricità all’intera casa. - Cerchiamo la valvola dell’acqua fredda, solitamente posta in prossimità del tubo che porta l’acqua nella caldaia, e chiudiamola ruotandola in senso orario.
Notare che ci sono due tipi di valvole, a sfera e a saracinesca, ma l’unica variazione sostanziale è che le seconde richiedono più rotazioni e che hanno un blocco prima di chiudersi o aprirsi completamente; più importante è tenere a mente che le valvole per le caldaie non elettriche possono invece rimanere aperte. - Apriamo un rubinetto dell’acqua calda, così da impedire la formazione di vuoto nel sistema.
- Attacchiamo un tubo per innaffiare al rubinetto di scarico o alla valvola di drenaggio, situata sotto lo scaldabagno o la caldaia; se non dovessimo trovarlo immediatamente, potrebbe essere nascosto sotto un carter rimovibile.
- Allunghiamo il tubo per innaffiare fino al punto di scarico prescelto per l’acqua; se l’acqua non è stata raffreddata e intendi usare recipienti, assicurati che siano in materiali più resistenti della plastica poiché l’elevata temperatura potrebbe scioglierla.
- Apriamo il rubinetto di drenaggio per lasciar defluire l’acqua dalla caldaia, e tiriamo verso l’alto la valvola di rilascio della pressione per garantire che il deflusso sia regolare e lento.
- Riempiamo un secchio con l’acqua uscita dalla caldaia, lasciamola depositarsi lì per qualche minuto e poi osserviamone i contenuti; se l’acqua è torbida o vediamo dei sedimenti sul fondo, continuiamo a svuotare la caldaia finché smette di esserla, in caso contrario possiamo dirci soddisfatti.
Se siamo arrivati fin qui, possiamo congratularci per un lavoro ben fatto – ammesso che l’acqua sia chiara e trasparente come noi, l’unica cosa che rimane è seguire il procedimento inverso.
Buon lavoro!
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