Come funziona il nuovo contratto di lavoro domestico
Dalle pulizie in casa all'assistenza alle persone: il contratto di lavoro domestico riguarda tante mansioni diverse. Ecco come funziona
Antonia Di Lauro
Professionista lavori domestici
I lavoratori domestici in Italia sono circa 2 milioni, ma non tutti conoscono i dettagli del contratto nazionale. Nel 2020 il Governo ha firmato l’accordo per rinnovare il loro contratto collettivo nazionale (CCNL), che era scaduto nel 2016. All’interno di questo provvedimento ci sono tante novità che, sia il datore che il professionista, devono conoscere. Innanzitutto, i lavoratori vengono suddivisi in 4 livelli in base alle mansioni e alle competenze relative. Inoltre, è stato introdotto un sistema di indennità per le baby sitter che si prendono cura dei bambini fino a sei anni e per chi assiste persone non autosufficienti. Tra le novità più interessanti c’è anche la possibilità di avere un aumento dello stipendio per chi lavora nelle ore notturne e avere ore di permesso per seguire corsi di formazione, oltre a un congedo per donne vittime di violenza. Insomma, chi è interessato ad assumere un professionista di questo tipo deve seguire precise regole.
I lavoratori domestici in Italia sono circa 2 milioni, ma non tutti conoscono i dettagli del contratto nazionale. Nel 2020 il Governo ha firmato l’accordo per rinnovare il loro contratto collettivo nazionale (CCNL), che era scaduto nel 2016. All’interno di questo provvedimento ci sono tante novità che, sia il datore che il professionista, devono conoscere. Innanzitutto, i lavoratori vengono suddivisi in 4 livelli in base alle mansioni e alle competenze relative. Inoltre, è stato introdotto un sistema di indennità per le baby sitter che si prendono cura dei bambini fino a sei anni e per chi assiste persone non autosufficienti. Tra le novità più interessanti c’è anche la possibilità di avere un aumento dello stipendio per chi lavora nelle ore notturne e avere ore di permesso per seguire corsi di formazione, oltre a un congedo per donne vittime di violenza. Insomma, chi è interessato ad assumere un professionista di questo tipo deve seguire precise regole.
Contratto di lavoro domestico: caratteristiche
Il contratto in forma scritta non è sempre obbligatorio, ma si attiva quando il rapporto lavorativo supera i 12 giorni al mese. Si tratta di un contratto a tempo determinato che si può prorogare quando c’è l’accordo tra le parti. Si può prorogare a un massimo di 4 volte e la durata complessiva non può essere maggiore di 24 mesi. Per attivare il contratto bisogna quindi creare la lettera di assunzione, in cui indicare tutti i dati del lavoratore e della sua mansione, come il livello, la durata, la data di inizio, la residenza del lavoratore e l’eventuale convivenza con la persona che deve assistere.
C’è anche la retribuzione pattuita, l’orario di lavoro e i giorni di riposo. Occorre anche chiarire qual è il luogo della prestazione ed eventuali spostamenti e le trasferte. Bisogna anche mettere su bianco l’esistenza di un luogo in cui il lavoratore conserva i suoi effetti personali in modo sicuro e il versamento dei contributi, oltre all’eventuale presenza di impianti audiovisivi nella casa in cui si svolge il lavoro. Infatti, il lavoratore deve essere informato circa le riprese e deve anche dare il suo consenso. Insomma, questo contratto riguarda tutti i lavoratori che svolgono un’attività all’interno delle mura domestiche: dalla cura della casa, a quella del giardino, fino all’assistenza di persone, anche non autosufficienti. Naturalmente, si tratta di un impegno diverso rispetto all’affidamento a un’impresa di pulizie, per esempio, dove il contratto ha altre caratteristiche.
Cosa sono i 4 livelli di lavoro domestico
Il CCNL suddivide il lavoro domestico in quattro livelli, che si differenziano in base al tipo di mansione e in base ai parametri contributivi, uno standard e uno super. I lavori più difficoltosi e specializzati hanno un livello superiore.
Vediamo alcuni esempi per ogni livello. Nel Livello A rientrano tutti i professionisti che svolgono un lavoro domestico senza avere esperienza professionale e quindi rispondono al diretto controllo del datore di lavoro. Tra questi troviamo, l’addetto alle pulizie domestiche, alla lavanderie, innaffiatura di aree verdi, ma anche l’aiuto cucina e lo stalliere. Nel livello A Super, invece, ci sono gli addetti alla compagnia e alla cura di persone non sufficienti.
Nel Livello B sono inserite le categorie che svolgono con competenza la loro mansione, come l’autista, il cameriere, il giardiniere o l’addetto a camere e servizio di prima colazione. Nel livello B Super troviamo la baby sitter e l’assistente di persone non autosufficienti che si occupa di pulire casa e cucinare. Nel Livello C le competenze aumentano e con loro anche le responsabilità, nonchè l’autonomia decisionale. In questo gruppo troviamo il cuoco, mentre nel Livello C Super troviamo l’assistente di persone non autosufficienti non formato, che si occupa di cucinare e pulire casa.
Nel Livello D troviamo assistenti familiari con specifici requisiti professionali, che ricoprono posizioni che richiedono autonomia e responsabilità decisionale. Nello specifico, in questa categoria c’è il capo giardiniere, governante e maggiordomo. Mentre nel livello D Super c’è l’assistente per persone non autosufficienti formato. Queste sono le regole fondamentali che caratterizzano i contratti di lavoro domestico. Chi non vuole assumere una persona singola, può affidarsi a un’impresa esterna, per esempio per quanto riguarda le pulizie domestiche. Su Pagine Gialle Casa è possibile trovare i professionisti presenti nella propria zona e chiedere subito un preventivo personalizzato online.
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