La sanificazione con perossido di idrogeno ha delle controindicazioni?
Se stai pensando alla sanificazione di un ambiente tramite perossido di idrogeno dovresti prima conoscere tutte le sue controindicazioni
Antonia Di Lauro
Professionista lavori domestici
Lo conosci come perossido di idrogeno o come acqua ossigenata. Si tratta di un biocida molto efficace che viene utilizzato nella sanificazione di oggetti e superfici. Questa molecola è famosa per eliminare fino al 99,99% di germi e batteri, e tuttavia può presentare qualche controindicazione che è meglio conoscere prima di usarla in prima persona.
Lo conosci come perossido di idrogeno o come acqua ossigenata. Si tratta di un biocida molto efficace che viene utilizzato nella sanificazione di oggetti e superfici. Questa molecola è famosa per eliminare fino al 99,99% di germi e batteri, e tuttavia può presentare qualche controindicazione che è meglio conoscere prima di usarla in prima persona.
Come con ogni dispositivo di sanificazione, è di solito buona norma evitare il fai da te e rivolgersi unicamente a personale qualificato che possa maneggiare la sostanza con professionalità e competenza. In pratica, ti consigliamo di aspettare che la ricerca faccia ancora qualche verifica prima di acquistare il tuo kit di sanificazione con perossido di idrogeno, e più in generale a base di qualsiasi sostanza.
- Come agisce il perossido di idrogeno?
- Ci sono controindicazioni all’utilizzo del perossido di idrogeno?
- Solo per personale esperto e formato
Come agisce il perossido di idrogeno?
Il perossido di idrogeno è un forte ossidante – con un potere solo di poco inferiore a quello dell’ozono – che sfrutta l’ossigeno stabilizzato con l’acqua. La disinfezione avviene grazie alla liberazione di radicali liberi idrossilici.
In base ai macchinari scelti per la sanificazione con perossido di idrogeno, la sostanza viene a questo punto scomposta in piccolissime particelle e nebulizzata nell’ambiente da disinfettare. Le microparticelle si diffondono e agiscono su oggetti e superficie una volta che si sono depositate. Questi radicali idrossilici incontrano la membrana della sostanza contaminante, si attivano e la ossidano. Il processo di ossidazione attacca proteine, lipidi e DNA, andando a impedire la loro rigenerazione andando a “disattivarle”.
In pratica il meccanismo di azione del perossido di idrogeno è legato alla sua capacità di ossidare e denaturare i componenti essenziali di microrganismi, anche potenzialmente nocivi. L’attività antimicrobica scaturisce dunque dalla produzione degli ossidanti, i quali causano danni irreversibili ai componenti cellulari e al DNA.
Perché sia davvero efficace al fine di eliminare germi e batteri, l’acqua ossigenata dev’essere erogata a temperature e concentrazioni molto specifiche. Al fine di uccidere i patogeni, dunque, l’utilizzo di perossido d’idrogeno vaporizzato o aerosolizzato è ristretto ai soli operatori professionali. I trattamenti sono disciplinati dal D.Lgs. 81/2008 – e si dovrà inoltre sottostare a tempi d’accesso ai locali che dovranno avere una certa tolleranza in relazione ai tempi di decadimento della sostanza.
Proprio come avviene per la sanificazione a base di ozono, dunque, è importante che la sostanza decada completamente e scompaia prima che le persone possano tornare nell’ambiente sanificato.
Ci sono controindicazioni all’utilizzo del perossido di idrogeno?
In base al metodo di applicazione del perossido di idrogeno, esso può avere svariati utilizzi. Di norma, i professionisti della decontaminazione effettuano un processo prestabilito in cui esso viene distribuito sotto forma di gas plasma. L’obiettivo è quello di favorire la creazione di uno strato sottile di acqua ossigenata sulle superfici esposte. Una volta erogata la quantità necessaria ad attivare il processo di ossidazione, l’area viene arieggiata e il vapore di perossido di idrogeno viene convertito catalicamente in ossigeno e acqua. Questo processo viene solitamente effettuato in autoclave per disinfettare componenti elettroniche e dispositivi medici.
Chi vuole disinfettare un ambiente, dovrà applicare perossido di idrogeno mediante aerosol o vapore.
Per concludere la considerazione, la risposta è sì, il perossido di idrogeno, nelle quantità richieste per sanificare un ambiente, presenta delle controindicazioni. Esso è classificato secondo il CLP31 come liquido comburente di categoria 1 che può “provocare un incendio o un’esplosione”, ed è inoltre “corrosivo per la pelle”, “capace di provocare ustioni cutanee e oculari”, oltre che essere “nocivo se ingerito”. Con questi virgolettati speriamo di aver convito il pubblico a rivolgersi a personale qualificato qualora decidesse di sanificare un ambiente di casa attraverso ozono o perossido di idrogeno.
Solo per personale esperto e formato
Il perossido di idrogeno è un’alternativa ecologica all’ozono, e pur essendo particolarmente efficace e versatile, non può e non deve diventare presidio da utilizzare in casa senza supervisione. In pratica, puoi sanificare con il perossido di idrogeno, a nostro avviso, solo sotto la supervisione di personale formato sui rischi e sulle corrette modalità applicative, in modo tale da utilizzarlo in maniera responsabile e consapevole.
Le procedure di utilizzo delle sostanze sanificanti vanno sempre intese a complemento delle regolari procedure di pulizia e ottimizzazione ambientale. Per un’efficacia davvero ottimale è necessario dunque effettuare un’accurata pulizia, la disinfezione diretta con disinfettanti autorizzati e solo in seguito procedere a un trattamento di sanificazione. La procedura deve sempre essere accompagnata da un’adeguata areazione dei locali.
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