Adeguamento o miglioramento sismico? Scopriamo le differenze
Vuoi migliorare la sicurezza sismica della tua abitazione? Allora devi conoscere la differenza tra adeguamento e miglioramento sismico in questa guida
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Adeguamento sismico: cos'è e quando è obbligatorio
- Miglioramento sismico: cos'è e come funziona
- Differenze tra adeguamento e miglioramento sismico
- Adeguamento sismico: cos'è e quando è obbligatorio
- Miglioramento sismico: cos'è e come funziona
- Differenze tra adeguamento e miglioramento sismico
Nell’ambito degli interventi antisismici, è frequente imbattersi nell’uso improprio dei termini “adeguamento” e “miglioramento” come se fossero intercambiabili. Tuttavia, è fondamentale comprendere che l’adequamento sismico e il miglioramento sismico sono due concetti chiaramente differenziati, ognuno con obiettivi e implicazioni peculiari. In questo articolo, esploreremo le distinzioni essenziali tra queste due tipologie di interventi, gettando luce sulle loro caratteristiche distintive e sugli impatti che possono avere sulla sicurezza delle costruzioni esistenti in zone sismiche.
Adeguamento sismico: cos’è e quando è obbligatorio
L’adeguamento sismico di un edificio rappresenta un processo essenziale per migliorarne la resistenza e la sicurezza in caso di eventi sismici. Secondo le attuali normative tecniche, esistono situazioni in cui tale adeguamento diventa obbligatorio, ovvero:
- Sopraelevazione della costruzione, cioè quando si desidera aumentare l’altezza di un edificio esistente.
- Ampliamento strutturale, se si prevede di ampliare una struttura mediante opere strutturalmente connesse che alterino significativamente la sua risposta sismica.
- Incremento dei carichi verticali, nel caso in cui vi siano variazioni di destinazione d’uso che comportino un aumento dei carichi globali verticali in fondazione superiore al 10%.
- Trasformazioni strutturali, quando si intendono effettuare interventi che cambino in modo sistematico la struttura esistente, portandola a un sistema strutturale diverso da quello precedente. Per gli edifici, questo include interventi che alterano il sistema strutturale utilizzando nuovi elementi verticali portanti su cui grava almeno il 50% dei carichi gravitazionali complessivi dei singoli piani.
- Modifiche di classe d’uso, nel caso in cui si effettuino modifiche che trasformino la costruzione in una classe III ad uso scolastico o una classe IV.
Tali interventi mirano a migliorare la resistenza sismica sia a livello globale che locale della struttura, comportando variazioni di rigidezza, resistenza e duttilità degli elementi strutturali. L’obiettivo finale è valutare se la struttura è in grado di sopportare le combinazioni di azioni sismiche previste nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) del 2018, rispettando i requisiti di sicurezza richiesti da tali norme.
Miglioramento sismico: cos’è e come funziona
Il miglioramento sismico è un concetto fondamentale nel campo dell’ingegneria civile, mirato a incrementare la stabilità e la sicurezza delle strutture esistenti, senza necessariamente portarle al livello di un completo adeguamento sismico. A differenza dell’adeguamento sismico, il miglioramento sismico non è obbligatorio e può essere eseguito anche in situazioni in cui le condizioni specifiche richieste per l’adeguamento non siano presenti.
Uno degli aspetti chiave del miglioramento sismico è la valutazione della sicurezza strutturale preesistente. Gli ingegneri devono condurre un’analisi dettagliata per identificare le vulnerabilità e i punti critici della struttura, determinando quanto essa sia lontana dai requisiti di sicurezza stabiliti dalle norme tecniche per le costruzioni (NTC) vigenti, come le NTC 2018 per le nuove costruzioni.
Differenze tra adeguamento e miglioramento sismico
Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) del 2018 costituiscono un riferimento cruciale per gli interventi sulle costruzioni esistenti, e al loro interno evidenziano in modo chiaro le divergenze tra miglioramento e adeguamento sismico, dimostrando che non sono due concetti sovrapponibili.
La distinzione fondamentale tra questi due approcci riguarda il livello di riduzione del rischio sismico che si cerca di ottenere:
- Miglioramento sismico. Questo prevede una riduzione del rischio sismico espressa in percentuale rispetto al grado di sicurezza sismica previsto per i nuovi edifici. In altre parole, il miglioramento mira a rendere la struttura esistente più resistente ai terremoti, ma non necessariamente al livello delle costruzioni di nuova generazione.
- Adeguamento sismico. Al contrario, l’adeguamento sismico prevede interventi sulle costruzioni esistenti progettati per raggiungere un grado di sicurezza sismica analogo a quello previsto per i nuovi edifici. In questo caso, l’obiettivo è portare la struttura esistente al massimo livello di sicurezza possibile.
La distinzione cruciale tra miglioramento e adeguamento sismico risiede quindi nel livello di sicurezza raggiunto alla fine degli interventi. Entrambi gli interventi, che siano di miglioramento o adeguamento sismico, possono comportare una serie di azioni, tra cui il rinforzo degli elementi esistenti o l’introduzione di nuovi elementi strutturali come pilastri, pareti, setti o controventi. La scelta tra queste soluzioni dipenderà dalle specifiche esigenze della struttura e dalla valutazione dei professionisti coinvolti.
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