Agibilità e Abitabilità differenze e a chi rivolgersi per ottenerla
L'abitabilità è una certificazione fondamentale durante l'acquisto di un immobile; ecco alcuni consigli utili per effettuare al meglio queste procedure
Giuseppe Sorrenti
Architetto
Certificato di agibilità e di abitabilità: cosa sono, quando si richiedono
Certificato di agibilità e di abitabilità: cosa sono, quando si richiedono
Il documento di agibilità è una certificazione che attesta che un determinato edificio e i suoi impianti, secondo la legge, abbiano sufficienti requisiti di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico. Per molto tempo si è fatta confusione fra agibilità e abitabilità, che erano due cose distinte, ma che non lo sono più: la seconda, infatti, è stata soppressa nel 2013 e le sue competenze sono confluite nella prima. Cerchiamo di capire.
Cos’è il certificato di agibilità e cosa lo distingue dall’ abitabilità?
Il certificato di agibilità è un documento ufficiale che verifica se un immobile soddisfa i parametri di legge relativi a sicurezza, salubrità, igiene e risparmio energetico. Questo certificato viene rilasciato da un professionista attraverso la Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA). Tale segnalazione attesta che le modifiche o costruzioni sono conformi al progetto approvato e che sono state ottenute le necessarie certificazioni per gli impianti elettrici e idraulici. È indispensabile sia per edifici di natura civile, commerciale e industriale, sia che si tratti di nuove costruzioni o di ristrutturazioni parziali o totali.
Questa certificazione può essere rilasciata per l’intero edificio e, da qualche anno, anche per un immobile al suo interno con precise indicazioni. Tale documento deve rispecchiare sempre la situazione reale, quindi, in caso di qualunque modifica all’edificio (o interna a un appartamento), andrebbe aggiornato.
In passato, agibilità e abitabilità erano due concetti distinti: l’abitabilità era specifica per gli immobili residenziali e veniva redatta alla fine dei lavori, focalizzandosi principalmente su aspetti di igiene e sanità; anche se non tutte le norme tecniche erano completamente rispettate, si poteva ottenere questo documento. L’agibilità, invece, veniva attestata al termine delle opere strutturali e riguardava tutti i tipi di immobili, non solo quelli residenziali, evidenziando un interesse che andava oltre il meramente edilizio.
Normative vigenti, introdotte dal Governo Monti per snellire la burocrazia, hanno soppresso l’abitabilità, le cui competenze sono confluite nell’agibilità. In questo senso oggi si utilizzano talvolta come sinonimi, anche se non è del tutto corretto.
Quando va richiesta l’ agibilità
La certificazione di agibilità oggi è obbligatoria per
- la compravendita e l’affitto di una casa;
- per vivere in un’abitazione;
- per esercitare qualunque attività in un immobile non residenziale;
- per permettere il ricongiungimento familiare.
Se la certificazione di agibilità è omessa, il responsabile incorre in una pena pecuniaria che varia in base ai giorni di ritardo rispetto al termine dei lavori. Periodicamente le autorità verificano a campione il 5% dei certificati rilasciati il mese precedente, per confermare l’agibilità, sospenderla o revocarla.
Come si richiede l’agibilità
I certificati di agibilità e abitabilità vanno richiesti al Comune presentando una precisa lista di documenti e compilando il modulo predisposto richiesto, contenente i dati della casa, dei proprietari, dei comproprietari, dell’amministratore (se la richiesta è del condominio) e le relative firme. I documenti da presentare al Comune e i costi possono cambiare da regione a regione.
Il certificato di agibilità oggi può essere sostituito dalla Segnalazione certificata di agibilità, ovvero da un’auto-certificazione del direttore dei lavori o da un altro professionista autorizzato. Questi dovrà mettere nero su bianco che la casa rispetta il progetto presentato.