Cani in condominio: regolamento, cosa fare se abbaia o disturba e come comportarsi
Il tema dei cani in condominio è molto attuale: vediamo cosa dice il codice civile, il regolamento condominiale e cosa fare se il cane abbaia o disturba
Silvia Baldassarre
Avvocato Civilista
- Cani in condominio: cosa dice la Legge e il Codice Civile
- Tenere un cane in condominio: quando diventa un problema
- Quali sono gli obblighi del padrone del cane
- Cane in condominio che abbaia in continuazione: cosa fare
- Cani in condominio: cosa dice la Legge e il Codice Civile
- Tenere un cane in condominio: quando diventa un problema
- Quali sono gli obblighi del padrone del cane
- Cane in condominio che abbaia in continuazione: cosa fare
I problemi legati alla gestione dei cani in condominio sono piuttosto diffusi. Per esempio, può capitare che il cane abbaia o disturba o addirittura che il cane faccia pipì e contribuisca a sporcare gli spazi comuni o provocare cattivi odori, arrecando un enorme danno a tutti i condomini.
Fortunatamente esistono Leggi che disciplinano il mantenimento di animali domestici nei palazzi, senza contare che precise direttive dovrebbero essere contenute anche nel regolamento condominiale.
Vediamo quali sono le regole da seguire per gestire al meglio gli amici a quattro zampe.
Cani in condominio: cosa dice la Legge e il Codice Civile
La Legge relativa ai cani in condominio ha subito una riforma nel 2012. Innanzitutto, come dice il Codice Civile ora non è più possibile vietare a una persona di avere un animale domestico all’interno del proprio appartamento.
L’estromissione si può chiedere solo in alcuni casi, per esempio quando si accertano condizioni igieniche precarie o in presenza di pericolose malattie dell’animale, entrambi i casi devono essere accertati dalla ASL. Inoltre, a parte cani e gatti che sono chiaramente etichettati come “animali domestici” consentiti senza troppi limiti, il regolamento condominiale potrebbe invece vietare la detenzione di animali esotici o particolari, come conigli, ma anche furetti o addirittura serpenti e ratti.
Inoltre, se si vive in un appartamento in affitto, il proprietario della casa potrebbe esplicitare all’interno del contratto di locazione il divieto di avere un cane o altro pet. E anche in questo caso non c’è nulla da fare.
Se è vero che avere un cane in condominio oggi è, non solo possibile, ma anche incentivato dal Codice Civile, è altrettanto vero che bisogna seguire alcune regole per vivere in modo pacifico con gli altri.
Tenere un cane in condominio: quando diventa un problema
Avere un amico a quattro zampe diventa un problema quando quest’ultimo abbaia, disturba, fa i suoi bisogni nelle aree comuni o arreca altri danni.
Il cane può circolare negli spazi comuni a patto che non disturbi le altre persone. Quindi, è obbligatorio portarlo al guinzaglio, mentre il padrone deve portare sempre con se una museruola. Secondo il Ministero della Salute, il cane può usare l’ascensore con altre persone ma deve indossare la museruola.
Il Regolamento Condominiale non può impedire a una persona di avere un cane in appartamento, qualsiasi limite di questo tipo può essere annullato facendo ricorso in tribunale entro un trenta giorni dalla delibera. Inoltre, se tali decisioni limitanti non sono state inserite in modo specifico all’interno dell’Ordine del Giorno dell’Assemblea Condominiale non sono assolutamente valide, e pertanto, potranno essere impugnate e annullate.
Quali sono gli obblighi del padrone del cane
Secondo la Legge, il cane che vive all’interno di un condominio deve:
- essere registrato all’anagrafe canina e deve avere il microchip;
- avere tutti i vaccini in regola
- deve essere curato in modo che non porti pericolose patologie (sverminazione e antiparassitario sono necessari)
- deve avere il libretto sanitario rilasciato da un veterinario
- deve comportarsi sempre in modo adeguato
Escrementi o altri residui non sono assolutamente accettati: il padrone deve sempre muoversi con un sacchetto e ripulire eventuali danni procurati dal cane. Un deodorante per ambienti che possa riparare a eventuali cattivi odori è consigliato, per esempio quando si utilizza l’ascensore.
I cattivi odori sono un problema piuttosto diffuso in condominio. Ma per tutelare le persone si può ricorrere al reato di “getto pericoloso di cose” presente nell’articolo 674 del Codice Penale. Quindi, se ci sono cattivi odori che arrivano negli altri appartamenti e il colpevole è proprio il proprietario del cane, può essere punito.
Cane in condominio che abbaia in continuazione: cosa fare
Se il cane abbaia o disturba occorre seguire una precisa procedura:
- entrare in contatto col proprietario del cane per capire come gestire la situazione senza troppe ripercussioni
- parlare del problema in assemblea condominiale in modo da trovare una soluzione comune
- se il problema persiste, contattare l’ASL che può rilasciare un verbale su abbandono del cane
- con il verbale, il condomino può sporgere denuncia in modo che il cane venga allontanato
Non mancano le sentenze che tutelano i cani, ma anche quelle che puniscono padroni negligenti. Per esempio, si può ricevere una sanzione se si lascia il proprio cane sotto il sole dentro l’automobile o se si trasporta nel cofano.
Queste sono le regole principali, certamente farle rispettare è importante. Purtroppo, spesso senza un amministratore condominiale valido e professionale i diritti dei condomini rischiano di passare in secondo piano.
In questo caso però si può trovare un’alternativa e sospendere l’amministratore negligente.
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