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Installare un ascensore in condominio: normativa e regole da conoscere

L'ascensore in condominio può migliorare notevolmente la mobilità dei condomini: vediamo quali sono le leggi da rispettare e le procedure da seguire

19-08-2024

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Hai mai pensato a quanto un ascensore possa migliorare la vita in un condominio? L’installazione di un ascensore è una realtà sempre più accessibile grazie alle recenti novità normative. Tuttavia, questo processo non è privo di complessità, sia dal punto di vista tecnico che legale. La decisione di dotare un edificio di un nuovo impianto elevatore coinvolge molteplici aspetti, dalla conformità normativa alle dinamiche decisionali condominiali, passando per considerazioni di natura economica e pratica.

Approfondiamo il quadro normativo che regola l’installazione degli ascensori nei condomini, analizzando le recenti innovazioni legislative che hanno semplificato alcune procedure ed esaminando il ruolo dell’assemblea condominiale, i criteri di approvazione necessari e le modalità di ripartizione delle spese.

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Ascensore in condominio: la Legge 120/2020

La Legge 120/2020, nata dalla conversione del Decreto Semplificazioni (D.L. n.76/2020), ha introdotto interessanti facilitazioni in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche.  Una delle novità più interessanti riguarda l’installazione di ascensori nei condomini. La nuova normativa ha introdotto una procedura semplificata che permette a un singolo condomino o a un gruppo di condomini di procedere con l’installazione di un ascensore senza la necessità di ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale.

Questa disposizione rappresenta un notevole passo avanti nella promozione dell’accessibilità negli edifici residenziali, consentendo una maggiore autonomia decisionale ai residenti interessati a migliorare la mobilità verticale all’interno del condominio. Tuttavia, in questo caso, i costi dell’installazione saranno interamente a carico dei promotori dell’iniziativa.

Ascensore in condominio: l’assemblea dei condomini

L’installazione di un ascensore in un edificio condominiale prevede un iter ben preciso, che coinvolge l’intera comunità dei condomini. Innanzitutto, bisogna sondare l’interesse tra i residenti per determinare quanti sarebbero favorevoli a questa innovazione, soprattutto perché bisogna raggiungere almeno un terzo dei consensi per avviare la procedura formale. Durante questa fase preliminare, è essenziale valutare attentamente non solo chi beneficerebbe dell’ascensore, ma anche chi sarebbe in grado di sostenere finanziariamente il progetto.

Una volta raccolti i consensi e stimati i costi di realizzazione, il passo successivo prevede la richiesta formale all’amministratore condominiale di convocare un’assemblea straordinaria. L’ordine del giorno di questa riunione deve esplicitamente includere la proposta di approvazione per l’installazione dell’ascensore.

La normativa vigente, in particolare l’articolo 1136 del Codice Civile, stabilisce che per approvare un’innovazione di questa portata è necessario ottenere il consenso della maggioranza dei condomini che rappresentino almeno i due terzi del valore millesimale dell’edificio. È importante sottolineare che questa maggioranza qualificata deve essere raggiunta non solo in termini di valore dell’immobile, ma deve anche rappresentare la maggioranza numerica dei partecipanti all’assemblea.

Installare un ascensore in condominio: come dividere le spese

La ripartizione dei costi per l’installazione di un nuovo ascensore prevede che il 50% dell’importo totale sia distribuito in base al valore millesimale di ciascuna unità abitativa. Il restante 50% viene invece allocato in proporzione all’altezza di ogni piano dal livello del suolo. Questo approccio bipartito assicura che i residenti dei piani più alti, che generalmente traggono maggior vantaggio dall’ascensore, contribuiscano in misura più consistente.

Come abbiamo visto, la normativa prevede una clausola importante: i condomini dissenzienti hanno la facoltà di astenersi dalla spesa, ma di conseguenza non potranno usufruire del nuovo impianto. È interessante notare che questa decisione non è irrevocabile. Se in futuro un condomino inizialmente contrario decidesse di voler utilizzare l’ascensore, potrà farlo a patto di versare la sua quota di spese. In questo caso, l’importo da corrispondere sarà adeguato all’inflazione per riflettere il valore attuale dell’investimento iniziale.

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