Permessi e agevolazioni per ampliare la casa per disabili
La casa di un disabile deve avere determinate caratteristiche, ma quali sono? In questo articolo troverai tutto su permessi e le detrazioni per ampliare casa
Giuseppe Sorrenti
Architetto
Il Piano Casa include un comma specifico per le agevolazioni destinate ai disabili, riferendosi alle abitazioni principali. Questo prevede l’incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente all’interno delle aree urbanistiche A, B, C, D, E, F e G.
Il Piano Casa include un comma specifico per le agevolazioni destinate ai disabili, riferendosi alle abitazioni principali. Questo prevede l’incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente all’interno delle aree urbanistiche A, B, C, D, E, F e G.
Nelle zone urbanistiche A, B e C, e in edifici residenziali legittimamente realizzati in altre zone urbanistiche, è consentito l’incremento volumetrico, ossia l’ampliamento della casa principale, per garantire la massima fruibilità degli spazi da parte di proprietari con disabilità. La misura massima consentita per ciascuna unità immobiliare è di 120 metri cubi, in conformità con le normative edilizie locali e previa ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
Ampliare una casa per disabili: cosa sapere
Il primo vincolo da considerare è l’area di realizzazione dell’immobile, che deve trovarsi in una delle seguenti aree urbanistiche: A, B, C, D, E, F e G. L’abitazione deve essere realizzata legittimamente, con regolare permesso di costruzione, e non deve risultare abusiva.
L’immobile deve avere una destinazione d’uso residenziale. Per poter beneficiare delle agevolazioni previste, è necessario dimostrare che una persona disabile risiede nell’immobile oggetto dell’intervento. In caso di nuovo acquisto, è necessario presentare i documenti che attestino il futuro trasferimento e l’impegno a utilizzare l’abitazione come principale. Inoltre, è necessario richiedere a un professionista un progetto dettagliato che esplichi tutti gli interventi necessari in relazione alle esigenze del proprietario disabile.
L’ampliamento massimo consentito è di 120 metri cubi. Una soluzione che rappresenta l’unica forma di agevolazione in tal senso per le aree della zona F (destinata a struttura turistico-ricettive). Il tutto è soggetto alla presentazione della SCIA, ovvero Segnalazione Certificata di Inizio Attività. A ciò si aggiunge una necessaria valutazione di coerenza in merito al rispetto delle condizioni dell’articolo 36 del Piano Casa.
I lavori di ampliamento dovranno integrarsi in maniera organica e coerente con i caratteri formali e architettonici dell’edificio esistente. Si dovrà inoltre perseguire la riqualificazione dell’edificio in funzione della tipologia edilizia e del contesto. Occorre inoltre considerare come determinate aree abbiano definito in passato una precisa tipologia edilizia. Questa dovrà essere adeguatamente rispettata nel corso dei lavori.
Nel caso in cui l’intervento richiesto preveda l’uso di corpi di fabbrica separati, si dovrà garantire l’inserimento in maniera organica e coerente con i caratteri formali, paesaggistici, architettonici e ambientali del contesto.
Ampliare una casa per disabili: la documentazione
Alla SCIA devono essere allegati ulteriori documenti, tra cui la certificazione medica rilasciata dall’azienda sanitaria competente, che attesti una situazione di handicap grave, non emendabile ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992 n. 104, con successive modifiche e integrazioni.
È necessario anche presentare un progetto del nuovo volume, che evidenzi le soluzioni tecniche adottate per raggiungere le finalità dell’intervento, nel rispetto delle normative vigenti.
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