Cos'è il permesso di costruire in sanatoria e come puoi ottenerlo
Il Permesso di costruire in sanatoria consente di regolarizzare abusi edilizi di varia entità: l'esperto spiega quando quando si può usare e come gestire la pratica
Andrea Bussi
Ingegnere Civile
- Cos’è il Permesso di Costruire in sanatoria
- Permesso di Costruire in sanatoria: cosa dice l’art. 36
- Quando si può ottenere il Permesso di Costruire in sanatoria
- Cos’è il Permesso di Costruire in sanatoria
- Permesso di Costruire in sanatoria: cosa dice l’art. 36
- Quando si può ottenere il Permesso di Costruire in sanatoria
Quando si costruisce un nuovo edificio o si effettua una ristrutturazione può capitare di eseguire degli interventi senza richiedere le autorizzazioni necessarie o rispettare le normative. In questi casi si parla di abusivismo edilizio, che può essere più o meno grave.
La buona notizia è che è possibile regolarizzare opere già esistenti tramite il Permesso di costruire in sanatoria, un processo cruciale per rimettersi in regola ed evitare sanzioni o addirittura demolizioni. Questo documento si concede solo in casi molto specifici e non deve essere confuso con il condono edilizio, che invece viene concesso solo in seguito all’emanazione di una Legge specifica. Vediamo cos’è il Permesso di Costruire in sanatoria, come funziona e quali vantaggi offre.
Cos’è il Permesso di Costruire in sanatoria
Il Permesso di Costruire in sanatoria è un documento necessario per regolarizzare un’opera edilizia abusiva. Quindi, dopo che un’opera viene realizzata in modo abusivo, senza autorizzazioni o permessi necessari, il proprietario può presentare in seguito una domanda di regolarizzazione alle autorità locali e attendere l’approvazione.
Tra le opere che si possono regolarizzare a posteriori troviamo anche intere abitazioni, ma si possono anche comunicare altri tipi di abuso come la costruzione di una camera che ha aumentato la volumetria della casa oppure la realizzazione di un altro bagno o cambio di destinazione d’uso di particolari spazi della casa. Tutte le opere che non hanno bisogno di autorizzazioni particolari rientrano, invece, nell’edilizia libera.
Il Permesso di Costruire in sanatoria non è necessario per abusi parziali o minimi, infatti ogni abuso ha un suo livello di gravità che le singole normative locali trattano in modo diverso.
Per chiarire l’argomento occorre anche parlare brevemente del Permesso di Costruire, un documento necessario prima di avviare una nuova costruzione o una ristrutturazione edilizia pesante, che porta alla creazione di un organismo edilizio del tutto o in parte diverso dal precedente.
Facciamo alcuni esempi.
La sanatoria si può chiedere nel caso in cui una famiglia abbia esteso il proprio appartamento senza ottenere il Permesso di Costruire. Dopo aver ricevuto un avviso di violazione urbanistica, il proprietario decide quindi di richiedere la sanatoria per legalizzare l’estensione e evitare sanzioni.
Oppure la procedura si può avviare nel caso in cui si costruisca una tettoia nel proprio giardino, superando i limiti di altezza consentiti. Dopo aver ricevuto una denuncia da parte dei vicini, il proprietario di presentare una domanda di sanatoria per regolarizzare la struttura.
Permesso di Costruire in sanatoria: cosa dice l’art. 36
Il condono edilizio è una sanatoria straordinaria mentre il Permesso di Costruire in sanatoria è un procedimento ordinario. Non devono essere confusi perché rispondono a normative diverse. In particolare, fa riferimento al Permesso di Costruire in sanatoria l’articolo 36 del Testo Unico Edilizia che riguarda l’accertamento della doppia conformità perché possano esserci i presupposti per ottenere il Permesso di Costruzione in sanatoria.
La normativa afferma che il documento è concesso solo se l’immobile ha la doppia conformità urbanistica cioè risulta in regola con le normative urbanistico-edilizie, sia al momento della costruzione sia a quello della richiesta di regolarizzazione. Quindi, la peculiarità è che l’immobile non abbia recato un danno a livello urbanistico.
Al contrario, il condono edilizio è una Legge emanata in un dato periodo che lascia un limite di tempo a chi ha eseguito degli abusi specifici per regolarizzarsi. Tali abusi sono spesso difformi dalla normativa urbanistico-edilizia.
Sta al richiedente provare la doppia conformità per ottenere la sanatoria ordinaria. Entro 60 giorni successivi all’istanza, l’amministrazione deve pronunciarsi. Se trascorrono più di 60 giorni dalla richiesta, quest’ultima di intende rifiutata, si parla di “silenzio-rigetto”. Inoltre, l’obbligo di motivazione è richiesto solo nel caso in cui il Comune accolga l’istanza, anche per rispetto verso la comunità e gli eventuali confinanti. Bisogna, quindi, avere una motivazione valida per aver effettuato una costruzione in modo abusivo.
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Quando si può ottenere il Permesso di Costruire in sanatoria
Come abbiamo detto, la volontà di regolarizzare un’opera abusiva non è sufficiente per ottenere il Permesso di Costruire in sanatoria perché bisogna accertarsi della doppia conformità urbanistica.
Quindi non si concede in alcuni casi come le costruzioni all’interno di zone vincolate. In questo caso, la struttura viene demolita.
Quindi se si hanno tutte le carte in regola per richiedere il documento, si può avviare l’iter burocratico.
La richiesta si presenta al Comune in cui è situato l’immobile non conforme e normalmente si può presentare anche dopo che la struttura è dichiarata dalle autorità come abusiva, ma sicuramente prima che la sanzione diventi definitiva.
La richiesta comprende anche il pagamento del contributo di costruzione, cioè una tassa che si paga in Comune per ottenere il Permesso di Costruire e iniziare una nuova costruzione. In caso di sanatoria, la normale imposta è maggiorata con l’importo della sanzione. Normalmente è pari al doppio dell’imposta, tuttavia sono le singole regioni a stabilire qual è l’importo preciso.
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