Pavimenti antichi in edifici storici: recupero o rifacimento?
I pavimenti antichi hanno una bellezza senza tempo, ma vale la pena riportarli all'antico splendore? Vediamo se conservare un pavimento antico con l'esperta
Silvia Monaco
Architetta libera professionista e giornalista pubblicista
- Ristrutturazione pavimenti in edifici storici: i vincoli da considerare
- Recupero pavimento antico: come integrarlo in un contesto moderno
- Pavimento flottante: una soluzione non invasiva per preservare l’originale
- Ristrutturazione pavimenti in edifici storici: i vincoli da considerare
- Recupero pavimento antico: come integrarlo in un contesto moderno
- Pavimento flottante: una soluzione non invasiva per preservare l’originale
Nel suggestivo contesto degli edifici storici, i pavimenti antichi rivestono un ruolo di fondamentale importanza nell’evocare l’atmosfera e la bellezza delle epoche passate. Tuttavia, ci si trova spesso di fronte a una decisione cruciale: è meglio preservare e recuperare i pavimenti originali, segnati dal passare del tempo, o optare per un rifacimento completo al fine di garantire una maggiore funzionalità e durabilità?
Scopriamo come recuperare un pavimento antico e integrarlo in un contesto moderno, ma anche come cambiare la pavimentazione preservando l’originale.
Ristrutturazione pavimenti in edifici storici: i vincoli da considerare
Quando si affronta la ristrutturazione di edifici storici, il rispetto dei vincoli posti dalle Belle Arti diventa un aspetto fondamentale da valutare attentamente. Spesso, gli edifici di interesse culturale sono soggetti a norme che mirano a preservarne il valore artistico e culturale, e questo vincolo può influire significativamente sulle operazioni di ristrutturazione.
Questo significa che ogni intervento di ristrutturazione deve rispettare le caratteristiche che rendono l’edificio un patrimonio di valore, ma talvolta questo può limitare la flessibilità delle modifiche che si possono apportare. La procedura di ristrutturazione di un edificio vincolato dalle belle arti può rivelarsi complessa: in alcuni casi, l’edificio potrebbe essere soggetto solo a modifiche minime che preservino l’aspetto originale.
Nella ristrutturazione degli edifici storici, un aspetto che spesso richiede attenzione è la conservazione dei pavimenti antichi. Se l’edificio storico è sottoposto a vincoli, l’unica soluzione è quello di restaurare la pavimentazione, per preservare così l’autenticità dell’edificio. Talvolta, per adeguarla alle esigenze moderne, vengono realizzati battiscopa attrezzati, nei quali vengono integrate tubazioni per la climatizzazione e sistemi di emissione del calore. Tuttavia, l’installazione di pannelli radianti a pavimento può richiedere la rimozione o la copertura dei pavimenti esistenti, il che richiede una valutazione attenta e, quando possibile, una conservazione accurata.
Recupero pavimento antico: come integrarlo in un contesto moderno
Se il pavimento deve essere preservato per via dei vincoli posti dalle Belle Arti, o se comunque desideri recuperarlo per dargli una nuova vita, dovrai capire come valorizzarlo al meglio. Materiali come pietra, cementine, cotti, graniglie o marmo, ancora oggi sono simboli di solidità e bellezza intramontabile.
Questi pavimenti spesso presentano intricati disegni geometrici che nel corso del tempo hanno mantenuto intatto il loro fascino, ma è importante saperli integrare con elementi contemporanei per creare un equilibrio estetico. In questo caso, potrebbe essere necessario bilanciare l’elaboratezza dei disegni con materiali e tonalità più neutri e minimaliste. L’accostamento di materiali moderni, come legno chiaro o superfici metalliche, può creare un contrasto intrigante con la maestosità dei pavimenti storici, dando vita ad uno spazio che è sia un omaggio al passato che un’espressione del presente.
Il pavimento storico in marmo è estremamente versatile, in grado di armonizzarsi sia con ambienti moderni che con quelli di stampo classico e contemporaneo. Tuttavia, è essenziale bilanciare la sua presenza all’interno delle abitazioni, evitando un eccesso che potrebbe appesantire l’atmosfera complessiva. Nel caso in cui il marmo a pavimento presenti tonalità gialle o vivaci, è consigliabile optare per colori freddi e contrastanti, mentre, se il marmo è desaturato o di tonalità chiare, è opportuno integrare materiali che apportino calore e definizione agli interni.
Anche il cotto rappresenta un materiale che si fonde armoniosamente con elementi come travi in legno a soffitto e la presenza di vegetazione esterna. Il connubio tra il cotto, ampi pannelli di vetro e dettagli in mattoncini o pietra è particolarmente efficace. Tuttavia, è opportuno evitare di utilizzare il cotto in spazi con finestre piccole, in quanto tale combinazione potrebbe risultare fuori contesto e difficile da abbinare. Nel caso in cui la sostituzione del pavimento in cotto non sia una possibilità, è possibile adottare una soluzione ingegnosa mediante l’utilizzo di un arredamento total white (o total black, a seconda delle dimensioni dell’appartamento).
Per quanto riguarda le cementine, la tendenza attuale favorisce il restauro delle cementine originali, specialmente se dotate di decorazioni o motivi geometrici. Queste creano un effetto tappeto all’interno degli ambienti, contribuendo a un pavimento di grande interesse visivo, che può essere valorizzato ulteriormente da un contorno di parquet o resina. Le cementine si inseriscono con successo in ambienti dallo stile industriale, minimalista o contemporaneo. L’elemento cruciale è mantenere una distinzione chiara tra la decorazione e l’arredo, consentendo che quest’ultimo riprenda i colori delle cementine senza soffocarne la singolarità e l’essenza distintiva.
Pavimento flottante: una soluzione non invasiva per preservare l’originale
C’è poi una soluzione alternativa, ideale per chi desidera rinnovare del tutto la pavimentazione storica senza però demolirla: il pavimento flottante, o galleggiante. Questo tipo di pavimentazione, solitamente realizzata con pannelli in laminato, parquet o PVC, deve il suo nome al fatto che non viene incollata direttamente alla superficie sottostante, come un pavimento preesistente o un massetto. Invece, viene posata su un materassino che svolge diverse funzioni cruciali: assorbire piccole imperfezioni presenti nella pavimentazione o nel massetto, isolare acusticamente l’ambiente e proteggere dal contatto con l’umidità.
La scelta di adottare la posa flottante è una decisione tecnicamente vantaggiosa, spesso persino preferibile rispetto alla posa incollata, specie per il legno. Il legno, essendo un materiale organico, può espandersi o contrarsi in risposta alle variazioni dell’umidità e della temperatura ambientale. Con la posa flottante, il parquet è libero di adattarsi a questi cambiamenti senza creare tensioni con il massetto sottostante, a differenza di quanto avviene nella posa incollata.