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Cos'è il Piano Casa e come sfruttarlo per ampliare la tua abitazione

Il Piano Casa è un’opportunità per chi desidera migliorare e ampliare la propria abitazione: l’esperto spiega come funziona, beneficiari e regioni in cui è attivo

09-07-2024
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Per Piano Casa si intende un insieme di leggi adottate a livello regionale per incentivare la nascita di nuove unità abitative o l’ampliamento di quelle esistenti in una particolare zona geografica. Nasce per rispondere alla crisi del settore edilizio, che ha portato le diverse amministrazioni regionali a emanare apposite normative per portare i privati a investire nell’edilizia per creare o migliorare edifici esistenti. Sono ormai trascorsi circa 16 anni dal primo importante Piano Casa stabilito a livello statale nel 2008, che avrà poi impatto sulle diverse regioni. Inizialmente era un’azione temporanea, ma col tempo diverse regioni hanno deciso di renderli definitivi, prorogandoli costantemente. Nell’articolo che segue, affrontiamo maggiori dettagli riguardo la normativa di riferimento, i requisiti per accedere al Piano Casa (oggi sostituito con aggiornamenti normativi tra le varie regioni col termine di Rigenerazione Urbana) e come poter beneficiare delle opportunità per migliorare la propria abitazione ma non solo.

Cos’è il Piano Casa e qual è la normativa di riferimento

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Fonte foto: Shutterstock

La normativa di riferimento è il Decreto Legge 112/2008 attivo dal 1 aprile 2009 nato da un accordo tra Stato e Regioni con l’obiettivo di rilanciare l’edilizia, settore che allora era in crisi, e migliorare la sicurezza, l’accessibilità e le prestazioni energetiche degli edifici esistenti. In particolare, il testo del Decreto esprime il seguente obiettivo: “garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana”.

Quando si parla di rigenerazione urbana, si tende a dare un incentivo al recupero del patrimonio edilizio esistente in ambiti degradati. Le Regioni prescrivono ai  Comuni stessi di individuare ambiti svantaggiati ove concedere incentivi e premialità di cubatura; ecco che dalla demolizione e ricostruzione di parla invece qui  di “sostituzione edilizia” atta a migliorare le condizioni generali di vivibilità del contesto urbano.

Eseguire un intervento secondo tale normativa permette di avere agevolazioni e finanziamenti che prima erano rivolti solo alle opere pubbliche.

Destinatari del Piano Casa

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I destinatari del Piano Casa, non prevedono solo categorie sociali svantaggiate ma, in generale, esso è aperto a tutti purché sia rispettato il requisito principale della legittimità dell’immobile sul quale si interviene. Il Piano Casa prevede una serie di interventi per ridurre e prevenire il disagio abitativo, offrendo opportunità concrete per migliorare le condizioni di vita di chi si trova in difficoltà.

C’è da dire che il Piano Casa è aperto anche ad immobili diversi dalle residenze per i quali si incentivano opportunità di crescita aziendale sempre nei limiti delle prescrizioni per singola regione.

Si specifica che tale legge non è mai stata applicata ad immobili ubicati nei centri storici cittadini ed è facile comprenderne il motivo.

Cosa si può fare con il Piano Casa

I cittadini grazie al Piano Casa possono apportare miglioramenti presso la propria abitazione o immobile non residenziale ed ampliarne la volumetria fino  al 20% in caso di ristrutturazione di un edificio esistente o fino al  50% in caso di demolizione e ricostruzione. Si possono, altresì, demolire e ricostruire edifici residenziali con la bioedilizia con un ampliamento del 40% o del 50% in caso di un cambiamento dell’organizzazione degli spazi in termini di volume e forme differenti. Per sostenere i lavori vengono individuati capitali pubblici e privati.

Esistono altri interventi che si possono realizzare come lo smaltimento di amianto, demolizione e ricostruzione di edifici esistenti in aree a rischio sismico, adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

Titoli abitativi richiesti

E’ consigliato munirsi della planimetria dell’abitazione per la quale si vogliono effettuare gli interventi per studiarne la legittimità e definire analiticamente il volume dell’immobile e quanto esso si potrà ampliare. Ogni regione ha poi delle regole specifiche che possono variare di anno in anno. Le uniche due regioni che storicamente non hanno attivato un Piano Casa sono Lombardia ed Emilia Romagna. Per avere i dettagli della procedura è opportuno rivolgersi all’Ufficio Tecnico del proprio Comune o a un professionista abilitato.

L’ampliamento  deve attenersi anche alle direttive statali e nella maggior parte dei casi è necessario presentare la SCIA o titolo superiore come il Permesso di Costruire. Un altro accorgimento da avere riguarda la scadenza del Piano Casa: ogni regione mette dei limiti specifici da conoscere per iniziare la pratica.

Un altro tipo di documento di cui vale la pena parlare è il Protocollo di Itaca, strumento che permette di valutare il livello di sostenibilità ambientale di un progetto e le prestazioni energetiche dell’edificio oggetto degli interventi. In particolare, permette di calcolare l’impatto ambientale, i consumi, l’efficienza energetica e l’impatto sulla salute dell’uomo. L’obiettivo è avere un documento di riferimento per progettare edifici sempre più eco-sostenibili ed efficienti. Progettare nel riferimento del Protocollo di Itaca concede ulteriori premialità di cubatura anche se si tratta di semplice ampliamento superare il limite del 20%.

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