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Sostituire la caldaia con la pompa di calore: quando conviene

Conviene davvero il riscaldamento con la pompa di calore? Scopriamo tutti i vantaggi di questa tecnologia con l'esperto

15-10-2024

Francesco Bosco

Ingegnere Edile – Architetto

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Sostituire la caldaia tradizionale con una pompa di calore rappresenta una scelta sempre più diffusa per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale dei propri consumi. Questa tecnologia, che sfrutta fonti rinnovabili come l’aria, l’acqua o il terreno per riscaldare e raffrescare gli ambienti, offre numerosi vantaggi sia in termini economici che ecologici. Ma è sempre così conveniente il passaggio alla pompa di calore? Scopriamolo in questo approfondimento.

Pompe di calore: perché sono convenienti?

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Le pompe di calore stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo al riscaldamento domestico, offrendo una soluzione che coniuga efficienza energetica, risparmio economico e sostenibilità ambientale. Ma conviene veramente optare per questa tecnologia? La risposta è un deciso sì, e le ragioni sono molteplici.

Il cuore di questa convenienza risiede nell’incredibile efficienza delle pompe di calore. Questi dispositivi sono in grado di generare da 3 a 5 kWh termici per ogni kWh elettrico consumato, raggiungendo un’efficienza che spazia dal 300% al 500%. Questo ribalta completamente la logica tradizionale secondo cui l’uso dell’elettricità per il riscaldamento fosse svantaggioso. La tecnologia moderna ha trasformato le pompe di calore in una soluzione estremamente vantaggiosa per il riscaldamento residenziale.

Il funzionamento delle pompe di calore si basa sul ciclo frigorifero, un processo che permette di estrarre energia termica dall’ambiente esterno – una fonte gratuita e inesauribile – per trasferirla all’interno dell’abitazione. Questa capacità di sfruttare l’energia presente nell’aria, anche quando la temperatura esterna non è particolarmente elevata, aumenta ulteriormente l’efficienza del sistema.

Dal punto di vista economico, l’adozione di una pompa di calore può tradursi in un significativo risparmio sulle bollette. I proprietari di casa possono aspettarsi una riduzione dei costi di riscaldamento che oscilla tra il 45% e il 50%, con potenziali risparmi ancora maggiori se il sistema viene abbinato a un impianto fotovoltaico.

Un aspetto non trascurabile è il beneficio ambientale. Utilizzando l’elettricità come fonte di energia, le pompe di calore contribuiscono significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2, aiutando a contrastare il cambiamento climatico. Questo le rende una scelta responsabile per chi desidera ridurre la propria impronta ecologica.

Dalla caldaia alla pompa di calore: gli svantaggi da considerare

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La transizione da sistemi di riscaldamento tradizionali alle pompe di calore è una tendenza crescente nel settore energetico residenziale. Tuttavia, prima di intraprendere questo cambiamento, è fondamentale valutare attentamente alcuni potenziali svantaggi:

Tuttavia, è importante sottolineare che esiste una soluzione che mitiga efficacemente molti di questi svantaggi: le pompe di calore ibride. Questi sistemi innovativi combinano la tecnologia delle pompe di calore con una caldaia a condensazione, offrendo il meglio di entrambe le tecnologie.  

Quanto costa sostituire la caldaia con la pompa di calore?

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Per incentivare l’adozione di questa tecnologia ecosostenibile, il governo ha introdotto diversi incentivi fiscali. Tra questi, spiccano la detrazione del 65% distribuita su 10 anni per gli acquisti effettuati entro la fine del 2024, e il Conto Termico. Quest’ultimo è un contributo erogato direttamente dal GSE sul conto corrente del richiedente, solitamente entro 60-90 giorni dall’installazione. 

Per un appartamento di medie dimensioni, il costo minimo per l’installazione di una pompa di calore si aggira intorno ai 3.000 euro. Questa cifra include sia l’acquisto dei componenti che la manodopera necessaria. È importante notare che questo importo è circa il doppio di quanto richiesto per l’installazione di una caldaia moderna ed efficiente nelle stesse condizioni.

La situazione diventa più complessa quando si considera un contesto condominiale. In un condominio, anche di piccole dimensioni, la sostituzione della caldaia centralizzata con un sistema a pompa di calore comporta una spesa minima di circa 15.000 euro. Questo contrasta nettamente con il costo di sostituzione di una caldaia condominiale tradizionale con un modello più recente, che si aggira intorno ai 5.000 euro per un edificio di dimensioni contenute con consumi moderati.

È evidente, quindi, che optare per una pompa di calore richiede un investimento iniziale considerevolmente maggiore rispetto al semplice aggiornamento del sistema di riscaldamento esistente. Tuttavia, è fondamentale considerare anche l’entità degli incentivi fiscali nel mitigare questi costi elevati.

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