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Stufe a combustibile liquido: funzionamento e caratteristiche

Le stufe a combustibile liquido garantiscono comfort e risparmi sui consumi! Scopri tipologie, caratteristiche e prezzi in questa breve guida di PG Casa

Ultimo aggiornamento 27-03-2024

Giorgio Santacroce

Tecnico riparazioni elettroniche

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La stufa a combustibile liquido è uno dei tanti metodi di riscaldamento domestico che troviamo sul mercato. In particolare tra i vari modelli, questo tipo di stufa è ideale per un riscaldamento rapido ed efficiente, anche d’urgenza. 

La stufa a combustibile liquido è uno dei tanti metodi di riscaldamento domestico che troviamo sul mercato. In particolare tra i vari modelli, questo tipo di stufa è ideale per un riscaldamento rapido ed efficiente, anche d’urgenza. 

Grazie alla loro forma e conformazione, compatta e di ridotte dimensioni e peso, sono molto apprezzate e utilizzate per riscaldare singoli ambienti. La condizione ideale in cui queste stufe danno la loro migliore performance infatti è il riscaldamento di una stanza di piccole o medie dimensioni, specie se in ambiente domestico come una camera da letto, anche un piccolo salotto o comunque un ambiente non troppo ampio, come anche un piccolo ufficio. 

Come funziona la stufa a combustibile liquido?

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Come dice il suo nome, questa stufa produce una combustione, ovvero brucia una sostanza combustibile, prettamente cherosene, petrolio oppure isoparaffina, per produrre calore. Posto nell’apposito serbatoio, che dovrà essere periodicamente rifornito, il combustibile garantisce una combustione rapida e di elevata intensità, che si traduce in un ottimo risultato in termini di riscaldamento. Tuttavia si tratta di prodotti raffinati derivati del petrolio e in ottica ecologica è possibile sostituirle con il bioetanolo, il combustibile utilizzato dalle stufe a combustibile liquido più tecnologiche e moderne.

Il bioetanolo è un carburante liquido e incolore che si ottiene dalla fermentazione di materiale vegetale ricco di zuccheri o amido, come la canna da zucchero, il mais, le barbabietole e le patate. Questo carburante è considerato una fonte di energia rinnovabile, in quanto il carbonio emesso dalla sua combustione viene riassorbito dalle piante durante la fotosintesi clorofilliana

All’interno della stufa, il serbatoio è affiancato da un bruciatore a doppia camera di combustione, oppure di un sensore di combustione per l’anidride carbonica, unito ad un apposito sistema di ventilazione. Ne esistono due modelli: la stufa a stoppino, che deve essere attivata manualmente e in cui un “carico” ha una durata di massimo 24 ore, e quella elettronica, dotata di un termostato che rileva la temperatura e spegne l’apparecchio quando viene raggiunta la temperatura desiderata.

Stufa a stoppino vs Stufa elettronica: funzionamento, prestazioni e consumi

Come anticipato, le stufe a combustibile liquido si dividono in due modelli principali: a stoppino e elettronica. La differenza principale sta nel loro funzionamento: la stufa a stoppino genera calore bruciando un combustibile tramite uno stoppino, mentre la stufa elettronica utilizza un bruciatore a doppia camera di combustione alimentato da energia elettrica.

Se parliamo di prestazioni e consumi, la stufa a stoppino ha una potenza termica inferiore (fino a 2000 W) e un’autonomia di 14-24 ore, ed è più adatta a piccoli ambienti. La stufa elettronica, invece, può raggiungere i 3000 W di potenza, ha un’autonomia variabile e riscalda ambienti più ampi grazie alla ventola di diffusione del calore. Inoltre, la stufa elettronica ha un sistema di regolazione della temperatura che permette di ottimizzare i consumi.

Relativamente ai costi e alla manutenzione, la stufa a stoppino è più economica (100-250 euro) e non necessita di corrente elettrica, solo di batterie. La stufa elettronica ha un costo maggiore (200-500 euro) e richiede una presa di corrente, ma offre maggiore comfort e sicurezza grazie al sistema di controllo elettronico.

Quali sono i pro e i contro della stufa a combustibile liquido?

Innanzitutto tra i vantaggi, come anticipato, troviamo l’efficacia di riscaldamento. Ma anche le ridotte dimensioni che in genere ha questo apparecchio ne fanno uno strumento versatile da trasportare in diverse stanze della casa, piuttosto che da portare con sé in viaggio per riscaldare anche solo temporaneamente una casa fredda, oppure in caso di guasti all’impianto. Per questo uno degli usi più comuni di questo tipo di stufa è proprio quello di riscaldamento di emergenza.

Il costo di una stufa non è particolarmente elevato, anzi ne fa comunque uno dei modelli più competitivi a parità di prestazioni: a partire dai 100 euro per stufe di piccole dimensioni e ridotta potenza, adatte a riscaldare zone circoscritte di un ambiente, per esempio il bagno o la cucina. Per modelli più performanti i prezzi salgono senza diventare esosi: i modelli più efficienti e di ultima generazione si aggirano intorno ai 500 euro.

Anche in termini di sicurezza, le opinioni sulla stufa a combustibile liquido sono incoraggianti: assolutamente sicura per l’utilizzo in ambiente domestico, non producendo monossido di carbonio non presenta rischi per la salute. La combustione produce anidride carbonica e vapore acqueo e, soprattutto nei modelli più datati, può rilasciare nell’aria anche un leggero odore di combustibile all’accensione e allo spegnimento che può risultare poco gradevole. Per  questo motivo, oltre che per eliminare l’anidride carbonica in eccesso, un utilizzo corretto della stufa a combustibile liquido richiede di ventilare periodicamente la stanza in cui è impiegata, evitando di posizionarla in ambienti privi di finestre. A parte questo, non presenta alcun rischio, anzi se utilizzata correttamente è uno dei modelli più pratici e sicuri in commercio. Inoltre, le stufe più recenti e innovative sono dotate di apposito dispositivo che neutralizza eventuali odori fastidiosi.

Questo tipo di stufa oltre che a liquido combustibile è alimentata anche elettricamente, per produrre la combustione e mantenerla attiva, e questo è un fattore che può incidere sulla spesa di consumo. A tutti gli effetti, questo è uno degli svantaggi derivanti dall’utilizzo di questo tipo di stufa: oltre a incidere sulla bolletta, la necessità di corrente elettrica la rende inservibile in caso di mancanza elettricità o cali di tensione. Tuttavia questo tipo di combustione alimentata elettricamente consente di fare a meno della canna fumaria per lo scarico e questo è un altro punto a vantaggio di questa pratica stufa domestica.

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