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Fotovoltaico e solare termico: consigli per risparmiare sui consumi di casa

Installare un impianto fotovoltaico conviene? Facciamo delle simulazioni e vediamo quanto tempo occorre per ammortizzare l'investimento.

Ultimo aggiornamento 12-07-2024

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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L’energia fotovoltaica è un’energia rinnovabile e pulita che in alcuni casi permette di risparmiare sul costo della bolletta dell’energia elettrica. Per anni lo Stato ha garantito incentivi per l’installazione di un impianto fotovoltaico sia domestico che aziendale, ad oggi questi incentivi statali sono cambiati. Quindi, nel 2024 è ancora conveniente installare un impianto fotovoltaico? Vediamo come si può calcolare il risparmio.

Come funziona un impianto fotovoltaico

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Prima di capire se con il fotovoltaico si risparmia davvero, vediamo brevemente come funziona un impianto a energia solare.

Al centro di questo sistema innovativo troviamo i pannelli solari, costituiti da numerose celle fotovoltaiche tipicamente realizzate in silicio. Queste celle sono il cuore pulsante dell’impianto, in grado di catturare i raggi solari e, attraverso l’affascinante effetto fotovoltaico, convertirli in preziosa energia elettrica.

Tuttavia, l’elettricità generata dai pannelli non è immediatamente pronta per l’uso domestico. Inizialmente, viene prodotta come corrente continua (DC), ma le nostre case utilizzano corrente alternata (AC). Qui entra in gioco l’inverter, un dispositivo fondamentale che svolge il ruolo cruciale di convertire la corrente da continua ad alternata, rendendola compatibile con i nostri elettrodomestici e con la rete elettrica nazionale.

Per gestire efficacemente il flusso di energia, l’impianto si avvale di un contatore bidirezionale e di un quadro elettrico. Il contatore bidirezionale è come un vigile del traffico energetico: misura sia l’energia che preleviamo dalla rete nei momenti di bassa produzione solare, sia quella che immettiamo quando produciamo più di quanto consumiamo. Il quadro elettrico, d’altra parte, funge da centro di controllo, orchestrando la distribuzione dell’energia all’interno dell’edificio e regolando i flussi tra l’impianto, la rete e l’abitazione.

Per ottimizzare ulteriormente l’efficienza dell’impianto, molti scelgono di integrare un sistema di accumulo. Questo componente opzionale, costituito da batterie, permette di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante le ore di sole più intense, rendendola disponibile durante la notte o nei periodi nuvolosi, aumentando così l’autosufficienza energetica.

Il funzionamento di un impianto fotovoltaico è un processo continuo e dinamico. Inizia con la captazione solare: i pannelli, esposti alla luce del sole, generano elettricità. Questa energia viene poi convertita dall’inverter e utilizzata direttamente nell’edificio per alimentare luci, elettrodomestici e altri dispositivi. Nei momenti di sovrapproduzione, l’energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica, mentre nelle ore di scarsa produzione si attinge dalla rete o dalle batterie, se presenti. Tutto questo processo è costantemente monitorato da sofisticati sistemi di controllo che garantiscono l’efficienza e l’ottimizzazione dell’impianto.

È importante notare che l’efficienza di un impianto fotovoltaico non è un valore fisso, ma dipende da diversi fattori. L’orientamento dei pannelli gioca un ruolo cruciale, così come l’irraggiamento solare caratteristico della zona geografica. Anche la temperatura influisce sulle prestazioni, e naturalmente la qualità dei componenti utilizzati fa la differenza. La buona notizia è che la tecnologia in questo campo è in continua evoluzione, con pannelli sempre più efficienti e sistemi di gestione dell’energia sempre più intelligenti che promettono prestazioni ancora migliori per il futuro.

Quanto si risparmia con il fotovoltaico?

Con il fotovoltaico si risparmia davvero? Partiamo dal presupposto che oggi il fotovoltaico conviene se è posto al servizio diretto di “utenze di consumo”: sia se installato dalle grandi industrie energivore che per la piccola casa unifamiliare. Per esseri sicuri di risparmiare, e anche guadagnarci in alcuni casi, è importante scegliere un impianto dimensionato correttamente rispetto ai consumi, soprattutto nel caso di piccoli impianti domestici. Il risparmio maggiore si ha comunque grazie all’autoconsumo.

Grazie all’autoconsumo si risparmia sia sul costo dell’energia consumata che sugli oneri di rete, oneri di sistema e le tasse legati al consumo di energia elettrica. Infatti, ogni kWh di elettricità autoprodotta con l’impianto è un kWh risparmiato dalla bolletta elettrica del fornitore, comprese le relative tasse. Se non è possibile autoconsumare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, questa deve essere ceduta in rete ottenendo in cambio un contributo se si sottoscrive con il proprio gestore una convenzione di scambio sul posto. In questo modo, grazie al fotovoltaico si può anche guadagnare (una valutazione di massima si aggira attorno ai 0,15 €/kWh immesso).

Consideriamo un impianto da 3 kWp, su un periodo di 20 anni, con un autoconsumo stimato del 30% (dato molto basso) e un costo lordo dell’energia elettrica di 0,25 kWh. Il risparmio energetico in bolletta sarà circa di 250 euro l’anno, per un risparmio complessivo, solo in bolletta dell’energia, di 5.000 euro sul periodo complessivo di 20 anni. A questo può essere aggiunto il contributo dello Scambio sul Posto garantito dal Gestore dei servizi che è proporzionale all’energia scambiata con la rete.

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

Il prezzo medio complessivo di un impianto fotovoltaico, compreso di installazione, va dai 2.000 ai 2.500 euro a kilowatt di picco (kWp). La differenza di prezzo varia a seconda di due fattori:

Per un’abitazione di normale dimensioni un impianto fotovoltaico efficiente e, nel lungo periodo anche remunerativo, è da 3kWp. Per cui, un costo per la famiglia di circa 6-8 mila euro, più da considerare circa 2.000 euro di manutenzione su un periodo di 25 anni.

Inoltre, per tutto il 2024 è stata confermata la detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie, che permette di risparmiare sugli “interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia”. Ipotizzando che per l’impianto fotovoltaico la spesa sia stata di 8.000 euro. Il 50% di tale importo, cioè 4.000 euro, verrà rimborsato in dieci rate dal Governo tramite IRPEF.

Con il solare di risparmia davvero?

Alla luce di quanto visto finora, con il solare si può risparmiare davvero. Ovviamente tutto dipende dall’utilizzo, dallo stile di vita e dalla posizione dell’abitazione. Il risparmio maggiore è garantito dall’autoconsumo. Conviene quindi autoconsumare il più possibile l’energia prodotta dall’impianto piuttosto che immetterla in rete poiché il gestore la pagherà meno rispetto al risparmio generato. L’autoconsumo implica anche un cambio dello stile di vita perché bisognerà utilizzare l’energia elettrica prodotta dai pannelli, quindi nelle ore diurne, quando è più cara per il gestore della rete elettrica. In definitiva, in caso di acquisto di una casa, conviene pensare seriamente a dotare l’abitazione di un impianto fotovoltaico.

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