Contratto trasloco: come è fatto e cosa prevede
Quando si affronta un trasloco è necessario sottoscrivere un contratto ad hoc e scegliere una ditta seria che aiuti nel lavoro: com’è fatto e cosa prevede
Paolo Serra
Traslocatore
- Contratto di trasloco: cosa prevede la legge
- Contratto di trasloco: come stipulare il contratto
- Contratto di trasloco: cosa prevede
- Contratto di trasloco: cosa prevede la legge
- Contratto di trasloco: come stipulare il contratto
- Contratto di trasloco: cosa prevede
Il momento del trasloco non è mai facile, tra smontaggio e rimontaggio dei mobili, smaltimento dei rifiuti ingombranti e degli elettrodomestici, imballaggio e trasporto. Affidarsi a una ditta specializzata è la soluzione per rendere i traslochi meno gravosi per chi cambia casa, ma per non avere problemi sarà bene sottoscrivere un contratto di trasloco. Dopo aver analizzato i vari preventivi e aver scelto quello migliore, non resta che siglare il contratto tra traslocante e traslocatore. Questa tipologia di contratto non può essere improvvisata: la stesura deve rispettare alcune regole e normative che è meglio conoscere. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Contratto di trasloco: cosa prevede la legge
Il contratto di trasloco è un accordo che viene siglato tra traslocante, colui che deve cambiare casa e spostare i propri mobili, e traslocatore, la ditta che si occupa di svolgere tali operazioni. Anche questo settore è regolato dalla normativa e in particolare dalla legge numero 298/1974, che ha istituito un albo nazionale delle ditte di traslocatori che è regolarmente tenuto dal ministero dei Trasporti.
Il decreto 395/2000 invece regola l’iscrizione delle imprese all’albo e disciplina l’attività del traslocatore su strada per conto di terzi. Inoltre, nei commi 247-250 della Legge di stabilità del 2015 è stata inserita un’integrazione dei decreti legge 286/2005 e dell’articolo 83bis del 112/2008 che specificano come la manutenzione della vettura usata per il trasloco è a carico della ditta e non di chi richiede il servizio. Spetta invece al traslocante verificare che la ditta applichi gli obblighi retributivi, previdenziali e assicurativi: un’operazione da svolgere prima della firma del contratto dopo aver richiesto un’attestazione che viene rilasciata dagli enti previdenziali.
Contratto di trasloco: come stipulare il contratto
Prima di stipulare il contratto di trasloco, è bene verificare che il traslocatore sia in possesso delle autorizzazioni previste dalla legge e iscritto all’albo nazionale. Se le imprese che effettuano il trasloco non rispettano la normativa vigente, rischiano pesanti sanzioni economiche fino all’interdizione dell’attività. Anche se per colui che cambia casa non sono previste sanzioni, in caso di una verifica alla ditta potrebbero sorgere problematiche sia nel mancato rispetto dei tempi previsti, che contenziosi di natura economica con il traslocatore. Pertanto, è sempre meglio scegliere una ditta in regola con le autorizzazioni.
Per poter stipulare il contratto, sarà necessario richiedere un preventivo che dovrà comprendere tutte le voci di costo eventuali. Per questo motivo, è consigliato che la ditta specializzata effettui un sopralluogo nella casa da dove si vuole traslocare, così da poter vedere quali sono i mobili da smontare e rimontare, o ancora cosa andrà portato e cosa potrebbe dover essere smaltito.
Contratto di trasloco: cosa prevede
Il consiglio è quello di scegliere una ditta che possa aiutare il traslocante anche a smaltire i rifiuti ingombranti, come materassi o vecchi mobili da non portare nella nuova casa, oltre che dei vecchi elettrodomestici. Il contratto di trasloco dovrà quindi stabilire tutti i servizi che la ditta si impegna a offrire al traslocante, dallo smontaggio-rimontaggio del mobilio fino allo smaltimento dei rifiuti, con i relativi preventivi di costo dettagliati, i tempi previsti per eseguire l’operazione, le modalità in cui i rifiuti ingombranti saranno smaltiti e le clausole di salvaguardia in caso di recesso dal contratto da parte del traslocante o del traslocatore.