Vuoi rifare il bagno? Ecco la distanza giusta tra wc e bidet
Distanze minime: ogni stanza della tua casa deve rispettare determinate misure, soprattutto il bagno. Ecco un guida in cui troverai i vari standard
Giuseppe Sorrenti
Architetto
- Distanze minime tra sanitari: quali sono le misure da rispettare?
- Come progettare un bagno per disabili secondo la normativa?
- Quanto ingombrano i sanitari?
- Distanze minime tra sanitari: quali sono le misure da rispettare?
- Come progettare un bagno per disabili secondo la normativa?
- Quanto ingombrano i sanitari?
Ogni casa richiede periodicamente qualche piccolo intervento di manutenzione, una tubatura che salta, un rubinetto che perde, e così via. E poi ci sono lavori di ristrutturazione, meno frequenti ma anche più impegnativi. Uno dei più comuni è il rifacimento del bagno.
Ecco che, alle prese con interventi di questo tipo, sorgono mille domande e mille dubbi, che frequentemente riguardano la corretta disposizione e le distanze minime tra i sanitari.
Serve attenzione da parte dei proprietari, anche perché spesso il restyling del bagno, se non vengono modificate pareti, non incidendo su cubatura o rapporti aeroilluminanti, non richiede la presentazione di una domanda al comune e viene quindi spesso affrontato senza l’assistenza di un tecnico (architetto o geometra). Per tali motivi è abbastanza comune commettere errori nella disposizione dei sanitari.
Per non ritrovarci a dover apportare cambiamenti a lavoro ultimato, vediamo la distanza minima da rispettare tra i sanitari, in particolare tra water e bidet.
Distanze minime tra sanitari: quali sono le misure da rispettare?
La disposizione dei sanitari segue delle regole ben precise, riviste solo qualche anno fa e contenute nella UNI 9182/2010. Qui vi facciamo un veloce e comodo riassunto che sicuramente vi chiarirà le idee in occasione del rifacimento del bagno.
Intanto, ogni abitazione per essere a norma deve avere almeno un bagno dotato di wc, bidet, lavabo, doccia o vasca. Se l’appartamento è grande, ed oltre al bagno principale avete la fortuna di poter realizzare un secondo bagno, in quest’ultimo potrete anche decidere di inserire solo alcuni elementi.
Vediamo alcune distanze da rispettare quando collochiamo i sanitari nel bagno:
- Distanza wc e muro: il wc deve essere collocato a minimo 15 cm dalla parete, mentre il bidet ne richiede 20.
- Distanza wc e bidet: la distanza minima tra sanitari secondo la normativa è di 20 centimetri.
- Distanza bidet doccia: il bidet va installato ad almeno 20 cm dalla doccia, che è la stessa necessaria distanza tra bidet e vasca.
- Distanza wc e doccia: il wc deve stare ad almeno 10 cm dalla vasca o dalla doccia in modo che entrambi risultino accessibili e non pericolosi.
- Distanza bidet lavabo/ distanza wc lavabo: sia la tazza del wc che il bidet devono stare a una distanza dal lavandino di almeno 10 cm, idem nel caso di due lavabi affiancati.
- Distanza lavabo doccia/ lavabo vasca: la distanza minima tra questi elementi è di 5 cm
Per poter essere adoperati con sufficiente agio e per mantenere pulizia ed igiene occorre, infine, che tutti i sanitari abbiano uno spazio antistante di almeno 55 centimetri. È opportuno rispettare questo limite sia che siano posizionati di fronte ad una parete che nel caso si tratti di sanitari messi uno in fronte all’altro.
Come progettare un bagno per disabili secondo la normativa?
La Legge 13/89 affronta il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche nell’edilizia residenziale, definendo anche l’idonea collocazione degli elementi nei bagni per disabili. Questi bagni sono pensati in ottica di funzionalità ed efficienza, con un occhio di riguardo per l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche che possono ostacolare una carrozzina o una persona a mobilità limitata.
Gli elementi necessari per la progettazione di un bagno per disabili sono il vaso wc, i corrimani orizzontali, i corrimani sulle porte a circa 80 centimetri d’altezza, l’appoggio ribaltabile e un lavabo con un’altezza ridotta.
Per quanto riguarda gli ingombri e gli spazi di manovra è importante considerare queste due linee guida:
- una persona che adopera un bastone o una stampella avrà bisogno di uno spazio per muoversi superiore, e il bagno dovrebbe presentare uno spazio d’ingombro superiore agli 80 centimetri;
- in caso di carrozzina, l’ingombro minimo può raggiungere i 90 centimetri. È inoltre necessario tenere conto degli spazi di rotazione della carrozzina.
Queste indicazioni spaziali sono indispensabili per fare in modo che le persone possano spostarsi con agio e raggiungere liberamente i sanitari in piena autonomia.
Ogni elemento del bagno deve inoltre rispettare delle altezze specifiche. Il water per disabili, per esempio, dovrà essere più alto dei comuni sanitari al fine di agevolare l’alzata e la seduta, mentre i corrimani dovranno supportare la persona in tutte le fasi della sua permanenza in bagno, favorendo l’appoggio ovunque possa essere necessario.
Ad ogni modo, anche se non devi progettare un bagno per disabili, ci sono molti modi per rendere sicuro un bagno oltre al rispetto delle distanze tra sanitari.
Quanto ingombrano i sanitari?
In commercio è possibile trovare sanitari di tutte le forme e di svariate dimensioni. Anche per bagni piccoli ci si può giustamente sbizzarrire, ma esistono anche dimensioni che possono essere considerate lo standard.
Ecco una veloce panoramica sugli ingombri minimi dei sanitari:
- il lavandino in genere è profondo 45 centimetri, 50 se dotato di mobile;
- per la vasca lo standard è 1,70 m di lunghezza per 70 centimetri di profondità;
- il piatto della doccia dovrebbe misurare almeno 80 per 80 cm;
- quanto a bidet e water, questi dovrebbero misurare almeno 40 cm di larghezza per 55 di profondità.
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