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Quando serve il permesso per installare un condizionatore in una casa in affitto

Vivi in una casa senza condizionatore? Vediamo cosa sapere prima di installare il condizionatore in una casa in affitto, dalle norme ai permessi da chiedere

Ultimo aggiornamento 28-04-2024

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Quando le temperature estive diventano opprimenti o quelle invernali scendono sotto zero, un condizionatore d’aria diventa il nostro migliore amico in casa. Ma cosa succede se abitiamo in un appartamento in affitto che non ne è dotato? È lecito per un inquilino procedere con l’installazione di un condizionatore in una casa in locazione? Questo è un dilemma comune che molti si trovano ad affrontare quando cercano di rendere il proprio spazio abitativo più confortevole.

In questa guida approfondiamo la questione nel dettaglio, analizzando le normative e i regolamenti di cui tener conto quando si installa un condizionatore in una casa in affitto, anche all’interno di un condominio.

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Condizionatore in una casa in affitto: serve il permesso del proprietario?

Se si vuole installare un condizionatore in una casa in affitto è importante considerare le diverse opzioni disponibili sul mercato.

Innanzitutto, ci sono i condizionatori portatili, dotati di pratiche rotelle che consentono di spostarli facilmente tra le varie stanze della casa. Questi modelli non richiedono lavori murari e possono essere tranquillamente acquistati dall’inquilino, in quanto possono essere rimossi senza causare danni all’appartamento una volta terminato il periodo di locazione.

Al contrario, i condizionatori tradizionali, con o senza unità esterna, richiedono interventi più invasivi per l’installazione. Questi modelli necessitano di tubature e collegamenti elettrici per il loro funzionamento, il che comporta modifiche strutturali che potrebbero non essere compatibili con la situazione di locazione.

Anche se è sempre consigliabile chiedere il parere preventivo del proprietario, non esiste un obbligo specifico per l’installazione di un condizionatore d’aria in una casa in affitto. Questo principio è stabilito dall’articolo 1593 del Codice Civile, il quale distingue tra addizioni e migliorie per gli immobili locati. Nello specifico, l’installazione di un condizionatore rientra nella categoria delle addizioni, ossia interventi eseguiti da chi non è proprietario dell’immobile per soddisfare una propria esigenza personale. Tuttavia, è fondamentale che l’opera possa essere rimossa senza causare danni, lasciando l’immobile nelle stesse condizioni in cui è stato ricevuto.

Anche se l’installazione di un condizionatore richiede lavori sulle pareti interne ed esterne della casa, può essere rimosso al termine del contratto di locazione, ripristinando i locali alle loro condizioni originali. Poiché viene garantita la restituzione dell’immobile nelle condizioni iniziali, non è necessario ottenere il consenso del proprietario per procedere con l’installazione del condizionatore.

Condizionatore in condominio: quali permessi servono?

L’installazione di un condizionatore all’interno di un condominio è soggetta a rigidi vincoli normativi, specialmente quando si tratta di edifici storici, di pregio o inseriti in contesti architettonici sensibili. La legge italiana tutela il decoro architettonico degli edifici, sia essi antichi che moderni, e impone restrizioni sul montaggio dei climatizzatori sui muri esterni, specialmente nei centri storici e nei palazzi d’epoca.

Prima di procedere con l’installazione di un climatizzatore con motore esterno sul balcone o sulla facciata del condominio, è obbligatorio informare l’amministratore affinché possa convocare un’assemblea condominiale per discutere la questione. È fondamentale rispettare l’aspetto estetico della facciata condominiale, poiché qualsiasi modifica che ne comprometta il decoro potrebbe portare alla richiesta di rimozione del condizionatore.

Le parti comuni del condominio, come i muri perimetrali, non possono essere utilizzate dal singolo condomino per l’installazione del condizionatore se ciò comporta una modifica del decoro architettonico. Tale vincolo crea un conflitto diretto con l’installazione dei motori esterni dei condizionatori.

Inoltre, è importante considerare che il regolamento comunale potrebbe stabilire precise norme per l’installazione dei climatizzatori, come ad esempio l’obbligo di posizionarli in aree non visibili o la necessità di verniciarli con lo stesso colore delle pareti esterne.

Per quanto riguarda i condizionatori senza unità esterna, non sono necessari permessi poiché non arrecano danni al decoro architettonico e non modificano l’aspetto estetico del condominio. Tuttavia, è consigliabile informare comunque l’amministratore per trasparenza e rispetto nei confronti degli altri condomini. La normativa di riferimento in questo caso è l’articolo 1122 del Codice Civile.

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