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Come funziona una biopiscina e quanto costa

La biopiscina è ideale per l'estate e ha tanti vantaggi: è sostenibile al 100% perchè non usa sostanze chimiche per filtrare l'acqua, ma solo un sistema naturale

Ultimo aggiornamento 12-06-2024
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Le biopiscine rappresentano una valida alternativa alle piscine tradizionali. Si differenziano da queste ultime perché si possono gestire grazie all’integrazione di una specifica fauna e flora acquatiche. Si evita così l’uso di disinfettanti e sostanze chimiche per filtrare e depurare l’acqua per renderla adatta alla balneazione. Ciò rende tali soluzioni sostenibili ed ecologiche al 100% e consente di ricreare un ambiente totalmente naturale e molto scenografico. Insomma, la biopiscina, chiamata anche piscina naturale può davvero fare la differenza in qualsiasi tipi di giardino. Ecco le sue caratteristiche e quanto costa.

Come funziona una biopiscina?

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Esistono diversi modelli di biopiscina, la più diffusa è quella a depurazione separata che funziona grazie a due vasche. La prima si può usare per la balneazione, la seconda serve per la gestione dell’acqua. Qui vengono inserite piante acquatiche e piccoli animali con qualità depurative, come rane o piccoli insetti. Le due vasche sono ben separate e collocate a diverse altezze: quella dedicata alla balneazione è più alta per consentire il continuo ricambio grazie alla forza di gravità.

La vasca di depurazione deve avere precise caratteristiche. La predisposizione della corretta tipologia di ghiaia sul fondo è cruciale, perché proprio qui verranno piantate le piante acquatiche inserite all’interno di contenitori forati in modo da facilitare la fuoriuscita delle radici. Tali piante migliorano il filtraggio e contribuiscono a rendere l’acqua pura e nitida. Inoltre, la vasca deve avere le dimensioni della piscina balneabile e si deve sempre concedere un riciclo d’acqua, che viaggia dalla vasca alla piscina in continuazione. Il riciclo è costante e dà vita a un ecosistema perfettamente armonioso. Così, le persone potranno fare il bagno nella vasca balneabile, immergendosi in un’acqua completamente limpida.

Per ottenere buoni risultati bisogna scegliere in modo molto accurato sia la fauna che la flora da inserire nella vasca di depurazione. Ci sono tre tipi di piante ideali per una biopiscina, quelle sommerse, palustri e le piante con foglie superficiali. Ognuna di queste lavora per depurare l’acqua. Per esempio, le piante palustri si coordinano con i batteri aerobi presenti nelle loro radici per eliminare sostanze tossiche acquatiche, metalli pesanti e organismi patogeni. Le piante con le foglie superficiali – tra cui le famose ninfee – oltre a dare un tocco estetico davvero gradevole, regolano la temperatura dell’acqua ed evitano che i microrganismi si riproducano in modo incontrollato. Le piante sommerse producono ossigeno grazie al loro fogliame. Inoltre, consentono a particolari batteri depurativi di svilupparsi, ottenendo così un’acqua di migliore qualità.

Quanto costa una biopiscina

Il prezzo della biopiscina può variare in base a tanti parametri, tra cui le dimensioni, la fauna e la flora a cui si fa affidamento. In linea generale, una piscina naturale tra i 60 e i 150 metri quadri costa circa 900 euro al metro quadro.

Rispetto a una piscina tradizionale, questo modello può comunque contare su costi di manutenzione minori. Infatti, non è previsto l’uso di sostanze chimiche come cloro. Tutto ciò avviene grazie all’unione delle piante e dei piccoli animali che vivono nella vasca di depurazione e con il loro ciclo vitale purificano l’acqua. Naturalmente, anche in una piscina naturale bisogna prevedere dei costi di manutenzione. La pulizia viene eseguita tramite cestelli che però devono essere puliti solo una volta all’anno. Infatti tutto è gestito grazie ai cicli naturali dell’ecosistema, l’intervento umano è minimo, quindi anche i costi di gestione.

Naturalmente, ci sono anche alcuni svantaggi, per esempio bisogna avere un grande spazio a disposizione, poiché occorre prevedere una doppia vasca, una per balneazione e l’altra per purificare l’acqua, con una profondità minima di 2,5 metri. Inoltre, una biopiscina può accogliere un minor numero di persone rispetto a quella classica.

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