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Tetto verde e giardini pensili: idee per una progettazione sostenibile e di design

I tetti verdi e giardini pensili apportano enormi vantaggi agli edifici migliorandone l'estetica e contribuendo al risparmio energetico. I consigli dell'esperto per la progettazione

15-05-2024

Andrea Musto

Landscaper - Architetto paesaggista

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Da diversi anni si parla in maniera sempre più diffusa di tetto verde e giardino pensile intendendo genericamente un giardino costituito da un’area di suolo vegetale che non ha alcun contatto diretto con il suolo naturale. Il giardino pensile, e quindi il concetto di verde pensile in generale, è noto in realtà dai tempi antichi – basti pensare ai famosi giardini pensili di Babilonia, o al più recente giardino pensile del Palazzo Borromeo dell’Isola Bella, a Stresa.

Il tema del cambiamento climatico e la necessità di contrastarne alcuni effetti, come le isole di calore e il deflusso controllato delle acque piovane, soprattutto nelle grandi città, ha portato a standardizzare la costruzione di questi sistemi verdi a completamento degli edifici, proprio con l’ottica di migliorare le performance degli stessi internamente e dare un benefit all’ambiente esterno.

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Perchè scegliere un tetto verde o giardino pensile

Fonte foto: Shutterstock

Nell’edificio tradizionale si osservano dei fenomeni che hanno un impatto sull’ambiente circostante (come l’immissione di inquinanti nella rete idrica e la produzione di agenti inquinanti da parte dell’edificio stesso) e anche sul microclima dell’edificio (come uno scarso controllo della temperatura esterna).

L’edificio verde – a differenza di quello tradizionale – garantisce un controllo della temperatura interna tramite l’evapotraspirazione, mentre riduce l’inquinamento tramite la ritenzione delle acque meteoriche, per le quali riesce a diminuirne la velocità di ingresso in rete, abbattendo così il quantitativo di agenti inquinanti trasportati.

Lo sviluppo del verde integrato agli edifici è dettato dall’elevata concentrazione edilizia nelle città odierne, che lasciano poco spazio alle aree verdi. Ciò comporta una impermeabilizzazione estesa delle superfici cittadine, con tutti i problemi connessi allo smaltimento delle acque meteoriche – quantità ed inquinamento idrico. Insieme a questi fenomeni, l’impoverimento delle aree verdi in città ha comportato un innalzamento degli inquinanti nell’aria e un aumento del calore nelle aree urbane, specialmente quelle densamente edificate.

Il fenomeno dell’innalzamento delle temperature nelle aree urbane (le isole di calore) sono in parte da attribuirsi anche alla scarsità di vegetazione: infatti l’energia solare che incide su ampie aree verdi viene largamente utilizzata dalla vegetazione per i processi traspiratori e fotosintetici; ciò comporta un sensibile abbassamento della temperatura dell’aria. Invece in zone prive di vegetazione, l’energia solare viene riflessa e assorbita dalle pareti verticali degli edifici, aumentandone così il carico termine e contribuendo al generale innalzamento della temperatura urbana.

Proprio dall’insieme di queste considerazioni che il verde pensile inizia ad assumere un’importanza sempre più massiccia. La vegetazione sulle superfici degli edifici contribuisce a ripristinare il ciclo dell’acqua, ridurre il surriscaldamento delle superfici degli edifici e quindi delle aree urbane e isola termicamente gli edifici stessi, contribuendo al risparmio energetico. Inoltre la vegetazione permette di trattenere le polveri sottili che circolano nell’atmosfera urbana, aumentano l’assorbimento delle onde sonore riducendo così l’inquinamento acustico, e infine sono in grado di fare da frangivento riequilibrando alcune correnti che spesso si incanalano tra gli edifici e di aumentare la biodiversità urbana costituendo addirittura delle piccole isole/corridoi ecologici.

Come progettare un tetto verde o giardino pensile

Fonte foto: Shutterstock

La progettazione di un tetto verde o un giardino pensile deve tenere conto di alcuni fattori, soprattutto se questa fase non avviene in concomitanza con la nuova costruzione dell’edificio, ma risulta un’integrazione fatta a posteriori. Per questo è fondamentale che ci sia il supporto di un professionista specializzato che si possa occupare di tutte le pratiche necessarie.

Tecnicamente il sistema verde pensile è costituito da un pacchetto stratigrafico costituito da:

Le discriminanti principali per poter definire il sistema di verde pensile che si può realizzare sono fondamentalmente: il peso che la soletta è in grado portare, e se il verde deve essere considerato calpestabile. A queste si aggiungono appunto il grado di manutenzione che si ha intenzione di prevedere e l’ambiente in cui verrà inserito.

Quali sono le tipologie di tetti verdi o giardini pensili

Le tipologie di verde pensile si possono ridurre basicamente a due categorie: verde pensile estensivo e verde pensile intensivo, alle quale integrare una serie di varianti intermedie con caratteristiche particolari in funzione delle caratteristiche del pacchetto tecnologico con cui vengono costruiti, e una terza opzione che può essere considerata a sé che è il verde pensile inclinato.

Il verde pensile estensivo è costituito fondamentalmente dal pacchetto più leggero e a minor spessore disponibile come forma costruttiva: si parla solitamente di SEDUM CARPET costituito da circa 8/8,5 cm di substrato con un pannello drenante da 2,5 cm, un peso di circa 120 kg/mq, manutenzioni minime (una scerbatura all’anno) nessun impianto di irrigazione previsto (solo irrigazioni di soccorso in caso di lunghi periodi di siccità) proprio perché la vegetazione utilizzata è solo SEDUM in varietà e non è calpestabile se non in misura saltuaria.

Il verde pensile intensivo, invece, porta con se la possibilità di utilizzare qualsiasi tipo di vegetazione, sia esso prato, arbusti o alberi, naturalmente questo comporta un alto grado di manutenzione pari a un giardino tradizionale, con sfalci regolari, pulizie, potature e naturalmente irrigazioni da gestire con un impianto dedicato. Gli spessori in questo caso partono da un minimo di 20cm di substrato per la realizzazione di un’area a prato fino agli 80cm per la piantumazione e l’ancoraggio di un albero. L’elemento di drenaggio/accumulo sarà più spesso, di circa 6cm nel caso del pannello di polietilene, e il peso partirà dai 250/300 kg/mq a salire in funzione dello spessore del substrato

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