La risemina del prato: ecco come effettuarla
Scopri questo articolo se vuoi ottenere ottimi risultati dalla risemina del prato. Ecco quando e come effettuarla e cosa fare per rinnovare il manto erboso
Per mantenere il proprio prato in salute non basta tagliare l’erba quando cresce troppo: dalla concimazione all’arieggiatura, tante sono le operazioni da compiere per una crescita compatta ed equilibrata. Tuttavia, anche quando le cure sono assidue, può capitare che il prato presenti zone rade o ingiallite, che ne compromettono la bellezza e che sono in genere causate da malattie fungine, gelo invernale, siccità o dal passaggio di persone e animali.
Per mantenere il proprio prato in salute non basta tagliare l’erba quando cresce troppo: dalla concimazione all’arieggiatura, tante sono le operazioni da compiere per una crescita compatta ed equilibrata. Tuttavia, anche quando le cure sono assidue, può capitare che il prato presenti zone rade o ingiallite, che ne compromettono la bellezza e che sono in genere causate da malattie fungine, gelo invernale, siccità o dal passaggio di persone e animali.
Come intervenire? Con una risemina del prato. Un intervento che consiste nella rigenerazione dell’erba già esistente, e nella sistemazione delle aree spoglie o ingiallite.
Vediamo dunque come e quando rinnovare il prato per ottenere i risultati migliori.
Risemina del prato: quando e come effettuarla
Molto utile in caso di diradamento e ingiallimento, dopo un’arieggiatura o nelle zone d’ombra, la risemina del prato deve essere fatta nei mesi più miti, quando non c’è il rischio di gelo ma neppure di temperature troppo elevate. I mesi migliori sono febbraio-marzo e settembre-ottobre, ma se si vive in un luogo caldo anche dicembre e gennaio possono andare bene.
Il primo passo da fare per rinnovare il prato erboso è controllare la sua salute. In caso sia presente molto muschio è consigliabile utilizzare un fertilizzante ricco di ferro, in caso di zone ingiallite – poiché potrebbero essere causate da malattie fungine – è meglio rivolgersi ad un giardiniere esperto, che possa riconoscere e trattare la malattia cosicché non si diffonda nel resto del prato. Solo in un secondo momento si procederà con la risemina. Richiedi un preventivo senza impegno.
Come procedere poi, per rigenerare il prato? Innanzitutto bisogna tagliare l’erba, ad un’altezza di 3-5 centimetri massimo, rimuovendo ogni residuo dello sfalcio. Successivamente si va ad eliminare il feltro, quello strato composto da foglie secche, piccole radici e residui che – se si compatta raggiungendo uno spessore importante – impedisce all’acqua e alla luce di passare, e causa scarsa permeabilità e aerazione.
Risemina del prato: le fasi successive al taglio
Una volta eliminato il feltro col rastrello arieggiatore o con un arieggiatore elettrico o a scoppio, si avrà una chiara idea delle condizioni del proprio prato: si vedrà dove si è diradato, e quanto spazio intercorre tra una zolla e l’altra (in caso di forte diradamento è consigliabile procedere con l’arieggiatura più di frequente).
A questo punto si andrà ad eseguire la risemina scegliendo un miscuglio adatto alla propria tipologia di prato, a seconda che questo sia esposto al sole o ombreggiato, sottoposto a siccità o ad elevata umidità. La semina dovrà essere accorta e non troppo abbondante, concentrata soprattutto nelle zone in cui il prato è più rado.
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