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Come cambiare citofono: a chi rivolgersi e quanto costa

Vuoi cambiare citofono e non sai come regolarti? La guida con alcune dritte e consigli che ti indicano come procedere e come scegliere il nuovo dispositivo

Ultimo aggiornamento 08-11-2024

Raffaella Festari

Content Marketing Specialist

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Il citofono di casa comincia a fare gli scherzi? La voce della persona che bussa alla porta non si sente bene o il pulsante per aprire il portone funziona solo a tratti? In questi casi è certamente necessario intervenire ma non con una riparazione del citofono.

La strada migliore, in questi casi è sempre la sostituzione in quanto consente di avere un dispositivo nuovo e funzionante al 100%. Si tratta, infatti, di un dispositivo che è esposto all’usura oltre che all’azione degli agenti atmosferici e per questo, a volte, è necessario eliminare il device vecchio che presenta guasti o malfunzionanti scegliendone uno più moderno e funzionale. Non dimentichiamoci, infatti, che si tratta di uno dei sistemi di sicurezza più utilizzati tra le mura domestiche permettendo a chi è in casa di capire chi si trova all’esterno.

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È anche grazie a questo che si evitano intrusioni sospette o del tutto sconosciute. Con i moderni sistemi di tecnologia, poi, si può addirittura installare una videocamera che consente di vedere in volto chi si trova davanti alla porta. Vediamo allora nella guida cosa è necessario fare per cambiare il citofono, quali sono i costi e a chi rivolgersi.

Cambiare il citofono: la scelta giusta da fare

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Sostituire il citofono di casa può sembrare un’operazione facile ma per chi non è un esperto del mestiere non lo è affatto. Si tratta, infatti, di un lavoro che richiede non solo accortezza ma anche praticità e conoscenze specifiche. C’è, infatti, da smontare il dispositivo, scollegarlo dalla corrente e rimontare il nuovo, il tutto tramite una serie di utensili ad hoc.

Ma non è tutto: anche la scelta del nuovo dispositivo non può essere causale. Conviene acquistarne uno che sia non solo della stessa marca ma compatibile con la struttura precedente per non creare troppo caos in casa con ulteriori lavori di muratura. Per tutti questi motivi è sempre bene rivolgersi ad un tecnico specializzato che possa garantire un lavoro fatto a regola d’arte ed in totale sicurezza.

Cambiare citofono: quale modello scegliere

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Nel cambiare citofono la scelta può dirigersi su due fronti: optare per una sostituzione che sia il più veloce e meno invasiva possibile, facendo in modo che il nuovo modello sia sovrapponibile allo spazio occupato dal primo così da non dover intervenire diversamente in casa con altri fabbri per la sistemazione dello spazio, oppure cambiare del tutto e preferire una moderna versione.

In questo caso significa cambiare citofono con il videocitofono e dunque scegliere un dispositivo più tecnologico che sia dotato di telecamera integrata che permette agli abitanti della casa di visualizzare su un display presente nell’abitazione chi si trova all’esterno. Oggi sono presenti moltissimi modelli con prestazioni e costi diversi. La discriminante più significativa è la telecamera che può essere analogica o digitale, elemento che determina la qualità e la risoluzione delle immagini.

È chiaro che un videocitofono sarà sicuramente più costoso di uno vecchio stampo che non raggiunge nemmeno i 100 euro di spesa. La nuova tecnologia, invece, ha un costo variabile che si aggira tra 200 e 600 euro in base alle potenzialità e agli accessori compresi nel kit. Una scelta, insomma, che dipende molto dalle singole esigenze delle persone ma anche dalla possibilità economiche. Cosa ben diversa, invece, per chi abita in condominio. Vediamo cosa dice la normativa.

Cambiare il citofono in condominio: chi paga e chi decide

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Quando il citofono condominiale non funziona e necessita di sostituzione, riparazione o installazione crea sempre scompiglio. In questo caso è l’assemblea condominiale che decide come procedere e dunque se cambiare il citofono del condominio e come, con un modello moderno provvisto di video oppure uno tradizione, o, nel peggiore dei casi provvedere solo a ripararlo.

Inoltre, se si è in affitto, il regolamento prevede che le spese debbano essere pagate dal proprietario dell’appartamento se si tratta di un intervento che dipende dall’usura e dall’uso quotidiano del dispositivo.

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