Cos'è il cortocircuito e come evitarlo
Il cortocircuito è il peggior nemico di ogni elettricista: ecco che cos'è e come si può evitare di danneggiare gli impianti elettrici
Giorgio Santacroce
Tecnico riparazioni elettroniche
Il cortocircuito è una delle situazioni più fastidiose che possono accadere, sia nelle abitazioni private sia negli uffici. Si tratta del peggior nemico di ogni elettricista, per questo motivo è importante sapere bene di che cosa si tratta, allo scopo di capire quali precauzioni adottare per tutelarsi in modo efficace dal cortocircuito in casa o in azienda.
Il cortocircuito è una delle situazioni più fastidiose che possono accadere, sia nelle abitazioni private sia negli uffici. Si tratta del peggior nemico di ogni elettricista, per questo motivo è importante sapere bene di che cosa si tratta, allo scopo di capire quali precauzioni adottare per tutelarsi in modo efficace dal cortocircuito in casa o in azienda.
Come prima cosa però, si deve partire dalla struttura di un impianto elettrico, perché solo conoscendone l’impostazione si può evitare questo problema. Un sistema elettrico è la somma di tutti i componenti fondamentali per l’utilizzo dell’energia in modo sicuro. Solitamente viene realizzato in 6 fasi, partendo dalla segnalazione del passaggio dei fili che comporranno l’impianto sulle pareti fino al cablaggio del centralino e alla verifica finale.
- Cos’è un cortocircuito: la spiegazione semplice
- La differenza tra cortocircuito e sovraccarico
- Come evitare il cortocircuito elettrico
Cos’è un cortocircuito: la spiegazione semplice
Un cortocircuito elettrico avviene quando c’è un contatto accidentale tra il filo fase e il filo neutro, un evento spesso causato da un cattivo funzionamento dell’impianto o un guasto improvviso. Durante un cortocircuito avviene un passaggio di corrente di intensità forte, un fenomeno che si verifica in genere in un circuito già danneggiato. Quando il flusso di corrente diventa eccessivo subentra l’interruttore differenziale (comunemente chiamato “salvavita” in Italia), il quale preserva l’impianto elettrico staccando la corrente.
Il salvavita protegge il circuito ed è obbligatorio in tutti gli impianti elettrici, inoltre se viene integrato con un differenziale magnetotermico evita che si scatenino anche degli incendi in seguito a un cortocircuito. La realizzazione di impianti elettrici a regola d’arte, compresa l’installazione del salvavita, è un intervento regolamentato da specifiche norme, in particolare dalla Legge 46/90, una norma che impone tra le altre cose l’adeguamento degli impianti preesistenti.
Ad ogni modo, può succedere comunque che in impianti particolarmente vecchi o difettosi si generi un cortocircuito, perciò in questi casi è importante seguire alcuni passaggi:
- individuare la parte del circuito interessata dal cortocircuito;
- distinguere se il guasto ha coinvolto i punti luce o le prese elettriche;
- nel caso in cui sia interessato il circuito di forza, si devono staccare subito tutte le spine delle apparecchiature collegate;
- se si vedono delle fiamme, si devono spegnere immediatamente con un estintore, mentre l’acqua invece va assolutamente evitata;
- se scatta il salvavita bisogna provare a riattivare l’interruttore differenziale, altrimenti se non funziona è necessario staccare una a una le prese di corrente degli elettrodomestici, fino a capire qual è quella che sta causando un contatto.
La differenza tra cortocircuito e sovraccarico
Tra i problemi che possono colpire l’impianto elettrico ci sono i cortocircuiti e i sovraccarichi. Nel primo caso si tratta di un guasto o un malfunzionamento, ad esempio a causa del cattivo isolamento dei fili o del loro contatto. Il sovraccarico invece non è un guasto, ma indica appena un consumo elettrico eccessivo, in quanto la corrente utilizzata ha superato quella supportata dal sistema elettrico.
Il cortocircuito elettrico, dunque, è un’anomalia che comporta un pericoloso aumento dell’intensità di corrente a causa di una resistenza molto bassa nel percorso di corrente, e non necessariamente una tensione zero. In questi casi si può manifestare una corrente di cortocircuito, ovvero una sovracorrente conseguente al guasto del sistema elettrico, inoltre l’evento dannoso è in genere accidentale e imprevisibile.
Il sovraccarico elettrico, invece, si verifica quando la corrente che fluisce è superiore a quella che l’impianto può gestire, causando una caduta di tensione, ma non necessariamente una tensione zero, in seguito al mancato dimensionamento dei dispositivi collegati all’impianto elettrico. La responsabilità ricade di norma sull’utilizzatore, poiché esercita consapevolmente o meno una sollecitazione eccessiva sull’impianto.
Come evitare il cortocircuito elettrico
Una volta capito che cos’è un cortocircuito, oltre a sapere come agire nel caso in cui accada nella propria abitazione, è importante capire anche come evitarlo. Come prima cosa si deve verificare di avere un impianto elettrico a norma di legge, condizione fondamentale, ma non esaustiva, per mantenere la sicurezza nei propri ambienti domestici o in ufficio.
Ci sono inoltre alcune regole di sicurezza generali da seguire con attenzione in queste circostanze. Per prima cosa si deve evitare di toccare le prese elettriche con le mani bagnate e i piedi scalzi. Se ci sono cavi deteriorati o fili scoperti devono essere subito sostituiti da elettricisti specializzati.
È consigliabile inoltre evitare il sovraccarico delle prese elettriche, limitando l’utilizzo delle spine multiple: alimentare allo stesso tempo più apparecchi con una sola presa, infatti, può causare il surriscaldamento dei conduttori. È consigliabile preferire le ciabatte elettriche alle prese multiple, in quanto sono considerate più sicure e presentano un minor rischio di sovraccarico.
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