Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico: cos'è e quando serve
La dichiarazione di rispondenza è un documento importante per attestare la regolarità dell'impianto elettrico: scopri come chiederla e cosa si rischia senza
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Cos'è la dichiarazione di rispondenza dell'impianto elettrico?
- Mancanza di dichiarazione di rispondenza: rischi e sanzioni
- Chi rilascia la dichiarazione di rispondenza?
- Cos'è la dichiarazione di rispondenza dell'impianto elettrico?
- Mancanza di dichiarazione di rispondenza: rischi e sanzioni
- Chi rilascia la dichiarazione di rispondenza?
Nel contesto delle installazioni elettriche, la sicurezza è una priorità assoluta. Per garantire che gli impianti siano progettati, realizzati e mantenuti in modo conforme alle norme di sicurezza, è essenziale comprendere l’importanza della dichiarazione di rispondenza, o DIRI, che attesta la conformità alle normative e il livello di sicurezza nella protezione delle persone e delle proprietà. Approfondiamo in dettaglio cos’è la dichiarazione di rispondenza, quando è richiesta e quali sono i rischi se non viene richiesta,
Cos’è la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico?
La dichiarazione di rispondenza dell’Impianto Elettrico, comunemente abbreviata come DIRI, è un documento di grande importanza nel settore dell’installazione e della manutenzione degli impianti elettrici. Questo documento è stato introdotto di recente nell’ordinamento italiano attraverso il Decreto Ministeriale 37/08. Prima della sua introduzione, il certificato obbligatorio utilizzato era la dichiarazione di conformità, che esisteva già dagli anni ’90.
La DIRI ha lo scopo di attestare che un impianto elettrico è stato progettato, realizzato e collaudato conformemente alle normative vigenti. A differenza della dichiarazione di conformità, la dichiarazione di rispondenza non ha una scadenza e rimane valida finché l’impianto conserva le stesse condizioni.
Tuttavia, esistono delle differenze sostanziali tra la dichiarazione di rispondenza e la dichiarazione di conformità. La dichiarazione di conformità è obbligatoria ogni volta che viene installato o sostituito un impianto elettrico, ed è attiva dal 1990. In contrasto, la dichiarazione di rispondenza è un documento sostitutivo della dichiarazione di conformità, ma solo in specifici casi, ad esempio, quando non è possibile ottenere una dichiarazione di conformità.
Inoltre, la dichiarazione di rispondenza può essere richiesta solo per gli impianti installati nel periodo che va dal 1990 al 2008. Questo significa che per gli impianti realizzati più di 33 anni fa, né la dichiarazione di conformità né la dichiarazione di rispondenza sono richiedibili. D’altra parte, per gli impianti realizzati dopo il 2008, è possibile richiedere solo la dichiarazione di conformità.
Mancanza di dichiarazione di rispondenza: rischi e sanzioni
La mancata presentazione della dichiarazione di rispondenza costituisce una violazione delle norme di sicurezza con conseguenze legali significative. Oltre alle implicazioni legali, questa omissione può mettere in pericolo la sicurezza delle persone e dell’edificio stesso. Senza una dichiarazione di rispondenza, non esistono garanzie che l’impianto sia stato progettato e realizzato in conformità alle rigorose norme di sicurezza, aumentando notevolmente il rischio di incidenti e malfunzionamenti.
La mancanza di conformità comporta responsabilità sia penali che civili, che ricadono sul titolare dell’edificio e sull’impresa coinvolta, nel caso in cui la dichiarazione non venga compilata al termine dei lavori. Le sanzioni previste per l’omissione della dichiarazione di rispondenza possono variare e includere multe significative, la sospensione dell’attività o persino azioni penali in caso di incidenti gravi causati da un impianto non conforme. Le multe possono oscillare da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 10mila euro, a seconda della gravità della violazione e del pericolo potenziale associato all’impianto non conforme.
Chi rilascia la dichiarazione di rispondenza?
A differenza della dichiarazione di conformità, la dichiarazione di rispondenza ha il compito di attestare che l’impianto è in regola con le normative vigenti senza apportare modifiche all’impianto stesso. Chi emette la dichiarazione di rispondenza si limita a verificare, attraverso una serie di rilievi, che l’impianto, nel periodo in cui è stato costruito, rispettava le norme di sicurezza e conformità applicabili.
Per questa ragione, il numero di professionisti in grado di compilare una dichiarazione di rispondenza è notevolmente inferiore rispetto a coloro che possono redigere una dichiarazione di conformità. Questo significa che, ad esempio, un tecnico specializzato nell’installazione di nuovi impianti elettrici potrebbe essere autorizzato a emettere una DICO, ma potrebbe non avere la competenza per rilasciare una DIRI per un impianto del gas che non sia soggetto a modifiche.
La DIRI deve essere redatta da un professionista che è iscritto all’albo professionale e ha acquisito specifiche competenze tecniche richieste nel settore degli impianti. Inoltre, il professionista deve avere almeno 5 anni di esperienza lavorativa nel settore specifico dell’impiantistica a cui si riferisce la dichiarazione. La responsabilità di emettere una DIRI è personale e implica un’attenta ispezione e una serie di verifiche condotte dal professionista stesso.
Per quanto riguarda gli impianti che non rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 5, comma 2, la DIRI può essere rilasciata da un individuo che ha occupato per almeno 5 anni il ruolo di responsabile tecnico in un’impresa abilitata, conformemente all’articolo 3, che opera nel settore degli impianti a cui si riferisce la dichiarazione. In questo modo, si assicura che le Dichiarazioni di Rispondenza siano preparate da professionisti con una vasta esperienza e conoscenza nel settore specifico dell’impiantistica.
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