Cos'è e a cosa serve l'interruttore magnetotermico
Forse non tutti ne conoscono il nome, ma l'interruttore magnetotermico è un presidio fondamentale per ogni abitazione o spazio lavorativo
Giorgio Santacroce
Tecnico riparazioni elettroniche
L’interruttore magnetotermico è un dispositivo che protegge da possibili sovraccarichi di corrente, che si possono verificare quando c’è un cortocircuito o quando si presenta un malfunzionamento di qualche apparecchio, che si sovraccarica di energia. Insomma, si tratta di un utilissimo dispositivo salvavita decisamente indispensabile, soprattutto per evitare problemi agli impianti della propria abitazione. Ma anche per non rischiare di prendere la scossa in determinate situazioni.
L’interruttore magnetotermico è un dispositivo che protegge da possibili sovraccarichi di corrente, che si possono verificare quando c’è un cortocircuito o quando si presenta un malfunzionamento di qualche apparecchio, che si sovraccarica di energia. Insomma, si tratta di un utilissimo dispositivo salvavita decisamente indispensabile, soprattutto per evitare problemi agli impianti della propria abitazione. Ma anche per non rischiare di prendere la scossa in determinate situazioni.
Per essere a norma di legge (in riferimento al decreto 37 del 2008) un impianto elettrico necessita a tutti i costi della presenza di un interruttore magnetotermico differenziale nel quadro elettrico. Questo dispositivo dovrà essere inoltre compreso nella manutenzione periodica dell’impianto elettrico, poiché deve funzionare alla perfezione.
- Perché installare un interruttore magnetotermico
- Come funziona l’interruttore magnetotermico
- A cosa serve un interruttore magnetotermico
- La scelta dell’interruttore magnetotermico
Perché installare un interruttore magnetotermico
Questo presidio è nato per prendere il posto dei vecchi fusibili o degli interruttori termici: rispetto ad essi, l’interruttore magnetotermico offre il notevole vantaggio di poter essere ripristinato semplicemente premendo un pulsante o una piccola leva e non va sostituito come invece accadeva coi vecchi fusibili.
L’interruttore magnetotermico è, peraltro, obbligatorio per legge, e deve essere presente in ogni quadro elettrico, per proteggere da eventuali guasti o cortocircuiti degli elettrodomestici. Insieme ad esso viene installato anche l’interruttore differenziale, che in parole povere evita di prendere la scossa. L’unione dell’interruttore magnetotermico e di quello differenziale costituiscono in gergo l’interruttore magnetotermico differenziale. Infine c’è da sapere che l’interruttore magnetotermico può essere bipolare o unipolare.
L’interruttore magnetotermico non è una scelta: è una necessità. Il suo utilizzo nasce per proteggere cose o persone quando si verifica un contatto diretto con una fase alimentata, ovvero un filo elettrico male isolato che può causare problemi. Probabilmente hai già visto un interruttore magnetotermico, ma non sapevi si chiamasse così. Esso dispone di un pulsante di TEST, contrassegnato con la lettera T, che permette di verificare il corretto funzionamento dell’apparato.
Come funziona l’interruttore magnetotermico
Questo strumento svolge due diverse attività, per cui internamente è suddiviso in altrettante sezioni.
C’è la parte magnetica che si occupa di contrastare gli eventuali cortocircuiti, e che evita quindi il contatto tra cavi che, durante lo scambio di corrente elettrica, potrebbero dare origine a un incendio. Il cortocircuito si genera quando ci sono dei guasti nell’impianto elettrico. La corrente generata da questo contatto può danneggiare gravemente l’impianto oltre che causare un rischio diretto per la salute. Nel momento in cui si verifica, lo sganciatore magnetico si attiva automaticamente. La forza magnetica di questo dispositivo vince quella elastica di una molla, facendo subito aprire il circuito per interrompere bruscamente il passaggio della corrente. E così, forse, hai salvato l’impianto!
C’è la sezione termica, che protegge dai sovraccarichi di energia che potrebbero ad esempio rovinare i cavi o le componenti del circuito. L’interruttore magnetotermico apre il circuito e isola l’impianto nel momento in cui dovesse verificarsi un surriscaldamento. Questi sovraccarichi si verificando quando alcuni dispositivi scavallano di molto il carico disponibile, andando a creare dei surriscaldamenti pericolosi. La norma che determina le impostazioni dell’interruttore magnetotermico per proteggere l’impianto dai sovraccarichi è la CEI 64-8/4
Questo strumento ha sostituito quelli che un tempo venivano chiamati fusibili, e permette all’apparato di sopravvivere ai cortocircuiti senza necessitare di sostituzioni frequenti ogni qual volta uno di questi fusibili saltava.
A cosa serve un interruttore magnetotermico
L’interruttore magnetotermico differenziale è necessario allo scopo di proteggere le persone e le cose in alcuni casi ben specifici:
- Quando c’è un filo in tensione non isolato e si generano quindi contatti diretti.
- Quando vi sono contatti indiretti, ossia quando qualcuno entra in contatto con una parte metallica che in quel momento, a causa di un guasto nel sistema di isolamento, si trova in tensione.
- Nei casi di perdite di isolamento.
La scelta dell’interruttore magnetotermico
La scelta di interruttore magnetotermico va effettuata con cura, sia in base al modello dell’impianto a cui andrà applicato, sia sulla base della tipologia di edificio o abitazione. Per questo è sempre bene evitare il fai da te e richiedere la consulenza di un installatore esperto, che saprà consigliare al meglio.
In ogni caso, in linea generale, vi sono alcuni dati da prendere in considerazione:
- la tensione nominale
- la corrente nominale
- il potere di interruzione
- la frequenza
- il numero di poli.
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