Messa a terra impianto elettrico obbligatorio: come funziona e costi
La messa a terra è una componente fondamentale per la sicurezza dell'impianto elettrico: scopriamo perché è obbligatoria e quali sono i costi
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Messa a terra impianto elettrico: cos'è e perché è obbligatoria
- Messa a terra impianto elettrico: controlli e dichiarazione di conformità
- Messa a terra impianto elettrico: costi di installazione e manutenzione
- Messa a terra impianto elettrico: cos'è e perché è obbligatoria
- Messa a terra impianto elettrico: controlli e dichiarazione di conformità
- Messa a terra impianto elettrico: costi di installazione e manutenzione
La messa a terra è una componente fondamentale per garantire la sicurezza elettrica in qualsiasi contesto, sia esso un ambiente domestico o un luogo di lavoro. Questo sistema, attraverso l’utilizzo di dispersori dedicati, ha il compito di collegare alla terra le parti metalliche di un impianto elettrico o di un dispositivo, assicurando la dispersione sicura di eventuali scariche pericolose.
In Italia, la normativa vigente stabilisce obblighi precisi relativi alla progettazione, installazione e alla periodica verifica dell’impianto di messa a terra. Comprendere come funziona questo sistema di sicurezza elettrica è fondamentale per rispettare i requisiti normativi e garantire la protezione delle persone e delle strutture.
Vediamo come funziona un impianto di messa a terra, perché è obbligatorio e quali sono i costi relativi ad installazione e manutenzione, anche in ambito condominiale.
Messa a terra impianto elettrico: cos’è e perché è obbligatoria
La messa a terra è una componente essenziale di qualsiasi impianto elettrico, un sistema di sicurezza che va ben oltre il semplice collegamento di cavi. La sua importanza è fondamentale, poiché non solo protegge l’impianto stesso ma anche le persone che ne usufruiscono, dalla dispersione di energia, da tensioni elettriche e dalle scariche elettrostatiche. In modo tecnico, la messa a terra rappresenta un complesso di procedure finalizzate a garantire che le masse metalliche presenti nell’impianto abbiano il potenziale zero, evitando così che si trovino in tensione reciproca.
Ogni apparecchiatura elettrica all’interno dell’impianto deve essere accuratamente collegata al cavo di messa a terra, riconoscibile facilmente grazie ai suoi colori caratteristici: giallo e verde. In caso di guasto accidentale, la messa a terra svolge un ruolo vitale, facendo scattare automaticamente l’interruttore differenziale, noto anche come salvavita, proteggendo così dalle pericolose sovratensioni.
Nelle abitazioni, la presenza di un sistema di messa a terra è obbligatoria per legge, e ciò non è privo di buona ragione. Nel caso di edifici condominiali, la messa a terra deve essere estesa a tutto l’impianto condominiale, assicurando così la protezione di ogni singolo appartamento. L’onere della sicurezza complessiva dell’edificio ricade sulle spalle dell’amministratore condominiale, che ha il dovere di intervenire per mettere a norma qualsiasi situazione irregolare.
Per questi motivi, un impianto elettrico deve essere progettato e realizzato in conformità alle norme di sicurezza vigenti e deve essere accompagnato da un sistema di messa a terra e dal salvavita, per evitare di incorrere in rischi e sanzioni.
Messa a terra impianto elettrico: controlli e dichiarazione di conformità
L’importanza della messa a terra negli impianti elettrici è sancita dalla vigente normativa, che include il D.Lgs. n. 81/2008, il Decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 e la norma CEI 64-8/4. La sua obbligatorietà è inoltre ribadita dal decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001, il quale impone l’obbligo di ottenere una dichiarazione di conformità per il sistema di messa a terra dell’impianto. Questa dichiarazione deve essere rilasciata dall’impiantista ed è valida non solo per gli edifici condominiali, ma anche per gli uffici e i luoghi di lavoro soggetti a periodiche verifiche.
Il processo di verifica della messa a terra è composto da tre fasi essenziali:
- Controllo della documentazione. In questa fase, vengono esaminati i documenti relativi all’impianto, tra cui il progetto, la dichiarazione di conformità, la denuncia dell’impianto all’INAIL e all’ASL, nonché il manuale di manutenzione degli impianti.
- Verifica strumentale. Si procede alla misurazione della resistenza di terra, alla valutazione dell’efficienza dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali, e all’analisi dei dispositivi di interruzione automatica.
- Rilascio della certificazione. Una volta completate con successo le fasi precedenti, viene rilasciata la certificazione dell’impianto. Questo documento contiene informazioni dettagliate sull’impianto stesso, inclusi interruttori, prese a spina, dispositivi di protezione, numero dei dispersori, voltaggio, e altro ancora. La redazione di questa certificazione deve essere effettuata da personale specializzato con la massima precisione, poiché il mancato rispetto delle normative può comportare sanzioni che variano da 500 a 1.800 euro.
Messa a terra impianto elettrico: costi di installazione e manutenzione
Una delle domande che spesso sorge quando si parla di messa a terra di un impianto elettrico è: quanto costa? La risposta dipende da vari fattori, ma è possibile fornire una stima generale.
La spesa per l’installazione della messa a terra solitamente è inclusa nel preventivo per la realizzazione dell’impianto elettrico ed oscilla generalmente tra i 50 e i 100 euro. Tuttavia, i costi possono variare in base alle dimensioni e alla complessità dell’impianto. I controlli periodici, invece, possono avere un costo che varia dai 100 ai 500 euro. Per quanto riguarda la messa a terra nell’ambito condominiale, le spese per la sua realizzazione vengono suddivise tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà.
Vuoi realizzare un impianto a norma?
Scegli uno dei nostri migliori professionisti! Richiedi un preventivo gratis a installazione impianti elettrici
CHIEDI ORA