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Quadro elettrico domestico: schemi e funzionamento

Il quadro elettrico, detto anche centralino, comanda l'intero impianto elettrico di casa: scopri caratteristiche, schemi e funzionamento del quadro elettrico

Ultimo aggiornamento 27-03-2024

Giorgio Santacroce

Tecnico riparazioni elettroniche

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Uno degli elementi fondamentali nell’impianto elettrico delle nostre case è il quadro elettrico, chiamato anche quadro di distribuzione. Si tratta di un elemento essenziale, considerato il cuore dell’intero impianto, il quale ha la funzione di alimentare le diverse linee di corrente all’interno dell’abitazione.

Da non confondere con il contatore, che collega l’impianto alla rete del fornitore, il centralino rappresenta infatti il punto di partenza delle varie linee che si diramano alle prese e ai dispositivi elettrici. Vediamo nel dettaglio quali sono le tipologie e come funziona il quadro elettrico di casa.

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Quadro elettrico casa: come funziona

Tutte le abitazioni sono collegate alla rete di distribuzione locale dell’energia elettrica, dopodiché il sistema si collega con il contatore per misurare i consumi elettrici e infine arriva al quadro elettrico di casa. Quest’ultimo può essere installato fuori dall’immobile o all’interno, in genere vicino alla porta d’ingresso.

Il quadro elettrico è una scatola all’interno della quale sono presenti le varie derivazioni e i sistemi di sicurezza, come il tradizionale salvavita che scatta in caso di malfunzionamenti e anomalie. Dal quadro partono i diversi cavi elettrici che raggiungono tutta l’abitazione, con una serie di scatole di derivazione posizionate in punti strategici da parte dell’elettricista. 

Cosa non deve mancare in un quadro elettrico?

Compreso il funzionamento generale del quadro elettrico, andiamo a osservare quali siano le sue componenti principali.

Un quadro elettrico per impianti civili è costituito da:

Le più recenti norme di legge, in particolare la CEI 64-8 variante V3, stabilisce i requisiti per la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione (≤ 1000 V in corrente alternata e ≤ 1500 V in corrente continua) in edifici ad uso civile e industriale.

Le principali novità introdotte dalla variante V3 sono:

Quanti tipi di quadri elettrici esistono?

Esistono diverse tipologie di quadro elettrico e di comando, in quanto questo elemento può essere da interno o da esterno in base al luogo d’installazione della scatola di derivazione. Inoltre, è presente anche il quadro elettrico da parete montato al muro, con modelli da incasso e quadri di distribuzione da pavimento.

A prescindere dalla tipologia, deve necessariamente essere installato da un’impresa o da un professionista abilitato, che provvederà a mettere in sicurezza l’intero impianto elettrico rilasciando apposito certificato di conformità. In questo modo il lavoro sarà garantito da un tecnico esperto e autorizzato, affinché rispetti gli standard di sicurezza previsti dalle normative di legge.

Perché è importante la manutenzione del quadro elettrico?

Il quadro elettrico, come detto, copre diverse funzioni di fondamentale importanza all’interno delle abitazioni, in quanto consente di alimentare le diverse linee elettriche proteggendo i circuiti e interrompendo l’alimentazione in caso di guasti, pericoli e sovraccarichi. 

Per questo motivo, chiedere un preventivo per una revisione periodica del quadro è importante per essere certi che la distribuzione della corrente elettrica avvenga sempre in maniera corretta, affinché la sicurezza di persone e oggetti sia sempre garantita da un impianto perfettamente funzionante.

Un quadro elettrico malfunzionante, infatti, potrebbe non reggere a un sovraccarico o a un cortocircuito, mettendo a rischio l’incolumità di coloro che vivono in casa.

Come si collega un quadro elettrico?

Installazione e manutenzione del quadro elettrico vanno affidate, come detto, a personale specializzato: manipolare l’impianto elettrico senza adeguate conoscenze può essere infatti particolarmente pericoloso, sia nel momento stesso in cui si opera che successivamente. Può essere comunque interessante capire com’è fatto e come si collega un quadro elettrico, per avere un’idea più precisa di ciò che avviene all’interno dell’impianto.

Va detto, innanzitutto, che attualmente è possibile installare sia quadri elettrici da interno che da esterno. Ovviamente i secondi, essendo più esposti al caldo, al freddo e alle intemperie, necessitano di una protezione maggiore, ma in linea di massima seguono modalità simili di installazione. 

La maggior parte dei impianti elettrici ed elettronici è da incasso, inoltre prevede una struttura più ampia rispetto a quanto avveniva in passato. Ciò succede perché oggi si preferisce gestire diverse linee elettriche, per avere la possibilità di accendere o spegnere solo parte dell’impianto in caso di interventi in modo semplice, rapido e sicuro.

Il quadro, inoltre, presenta dei profilati metallici DIN già predisposti, all’interno dei quali vengono posizionati a incastro tutti gli interruttori. Da questi si dipanano le diverse linee elettriche (per esempio, luci, prese, luci esterne e così via), le quali possono essere collegate o scollegate a seconda delle necessità. Un interruttore generale, infine, permette di staccare l’intero impianto laddove necessario.

Cos’è un quadro elettrico con prese?

In alcuni casi, si opta per l’installazione di un quadro elettrico con prese. Questa particolare tipologia di quadro presenta appunto delle prese elettriche, con cui si possono collegare direttamente strumenti e apparecchiature allo stesso quadro di distribuzione. Si tratta tuttavia di un dispositivo generalmente non utilizzato in ambiente domestico, in quanto poco funzionale rispetto alle esigenze di una casa.

Quanti moduli per quadro elettrico?

Le dimensioni del quadro elettrico dipendono dal numero di circuiti e linee elettriche che deve ospitare. Questa caratteristica è stabilita all’interno della norma CEI 64-8, in particolare nella variante V3, dove viene specificato quanti circuiti devono esserci in base alla metratura dell’immobile e al livello di complessità dell’impianto elettrico residenziale.

Nel dettaglio, per una casa di 50 mq possono esserci 2 o 3 circuiti, mentre in un’abitazione di 100 metri quadri è possibile arrivare a 4 o 5 circuiti differenti. Naturalmente, più esteso e complesso è il sistema elettrico e il quadro maggiore saranno i costi da sostenere, per questo motivo è fondamentale dimensionare correttamente l’impianto. 

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