Come scegliere il miglior legno per infissi esterni
Come scegliere il miglior legno per infissi esterni? Dipende da che uso vorremo fare di quegli infissi e dal nostro gusto personale. Breve guida pratica
Angelo Barillà
Fabbro Serramentista
Quindi ci troviamo a decidere che aspetto dare alla casa dei nostri sogni. L’idea è solida, il progetto è fatto, gli ambienti già immaginati e preparati, le disposizioni rese degne dei migliori architetti d’interni, i preventivi sono stati stilati e i fondi stanziati, quindi cosa rimane?
Quindi ci troviamo a decidere che aspetto dare alla casa dei nostri sogni. L’idea è solida, il progetto è fatto, gli ambienti già immaginati e preparati, le disposizioni rese degne dei migliori architetti d’interni, i preventivi sono stati stilati e i fondi stanziati, quindi cosa rimane?
La scelta dei materiali, naturalmente – e che scelta, questa.
Lungi dall’essere una semplice questione di preferenza estetica. La scelta del materiale per i nostri infissi è tutt’altro che semplice e si fa anche più complicata quando si entra nelle varie specificità delle moltissime varietà di legni a disposizione, ognuna con destinazioni d’uso più indicate di altre.
Vediamo quindi qual è il miglior legno per infissi esterni.
Per fare il legno, ci vuole una scelta attenta
Come già accennato, le varietà di legno a nostra disposizione sono davvero moltissime: pino, niangon, okoumé, castagno, frassino, rovere, larice, abete… la lista continua, ma quelli che davvero vorremo considerare saranno tre.
Legno lamellare
Ottenuto incollando assieme tre lamelle di legno essiccato una sopra all’altra al fine di formare un travetto unico, non è un tipo di legno propriamente detto, anzi, qualunque essenza di legno può essere reso lamellare dato che si tratta di un procedimento e non di una varietà.
Perché lo si tiene in così alta considerazione, quindi, se non ha un pregio innato?
Prima di tutto perché, essendo composto tra tre elementi anziché un blocco singolo, resiste meglio alle tensioni che finiscono inevitabilmente per deformare ogni tavola di legno, al punto di rendere viabili come materiale per infisso persino legni facilmente deformabili come il mogano.
Dal punto di vista produttivo, poi, il lamellare tende a produrre meno scarti ed è di più facile manipolazione, cosa che tende ad abbattere i costi per l’utente finale.
Legno Meranti
Tipologia di latifoglia europea di color giallo-arancione dalle venature scure e poroso all’aspetto, è rinomata per la sua resistenza: che siano tensioni, urti, deformazioni, muffe, batteri o anche solo l’invecchiamento, il legno Meranti è ben protetto contro tutto questo e rende l’espressione “duro come una quercia” quanto mai appropriato.
Proprio a causa di questa resistenza, la sua lavorazione non è semplice ed esige l’impiego della tecnica del lamellare, ma i risultati sono di efficacia invidiabile tanto dal punto di vista estetico quanto dal punto di vista della durabilità e stabilità.
Legno Douglas
Un legno chiaro, resinoso e compatto, originario del comunemente detto “pino dell’Oregon”, caratterizzato da una grande lavorabilità e facilità di verniciatura e/o lucidatura, insieme ad una notevole resistenza all’urto del tempo, cosa che lo rende particolarmente adatto come legno da opera per interni ed esterni allo stesso modo; occorre però anche prestare attenzione alla sua scarsa resistenza agli urti fisici.
Dato tutto questo, qual è il miglior legno per infissi esterni?
Dipende da che uso vorremo fare di quegli infissi, essenzialmente, e dal nostro gusto personale.
Come sovente accade nelle scelte di materiali, non c’è una risposta unilateralmente giusta o sbagliata e dipende dalle destinazioni d’uso.
Per non sbagliare questa delicata scelta, il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a un professionista esperto.
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