Cos'è lo Scambio sul Posto per l'impianto fotovoltaico
Lo Scambio sul Posto è una modalità che consente di risparmiare e di valorizzare l’energia elettrica generata da un impianto fotovoltaico: come funziona
Ilario Zangari
Architetto
- In cosa consiste lo Scambio sul Posto, chi vi può accedere e i vantaggi garantiti
- Come funziona lo Scambio sul Posto
- In cosa consiste lo Scambio sul Posto, chi vi può accedere e i vantaggi garantiti
- Come funziona lo Scambio sul Posto
Negli ultimi anni sempre più persone hanno scoperto un maggiore interesse per le energie rinnovabili e hanno deciso di installare sulla propria abitazione o nei terreni di propria proprietà un impianto fotovoltaico per la produzione di elettricità. Il motivo è presto spiegato. Oltre a ridurre il proprio impatto sull’ambiente, possono accedere a dei vantaggi economici non indifferenti, risparmiando sul costo della bolletta in maniera significativa.
Prima di procedere all’installazione di un impianto e alla selezione delle sue caratteristiche è bene comprendere come è possibile sfruttare al meglio l’energia prodotta. Un’opzione è quella di approfittare del net metering, dello Scambio sul Posto. Questo sistema consente di auto-consumare una parte dell’energia prodotta per soddisfare i propri bisogni, mentre una parte viene ritirata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), l’ente italiano che si occupa di questo meccanismo e che promuove l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, dopo essere stata immessa in rete.
Scopriamo che cos’è e come funziona lo Scambio sul Posto e perché può essere vantaggioso.
In cosa consiste lo Scambio sul Posto, chi vi può accedere e i vantaggi garantiti
Lo Scambio sul Posto è un meccanismo che consente di immagazzinare l’energia che viene prodotta attraverso i pannelli fotovoltaici e che non viene utilizzata per l’autoconsumo, ossia per sostenere il fabbisogno energetico dell’abitazione e della famiglia.
In questo modo chi possiede un impianto fotovoltaico può utilizzare l’energia per alimentare gli elettrodomestici, le apparecchiature elettriche e tutto ciò che è presente nell’edificio, riducendo notevolmente la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.
Tutta l’energia in eccesso che viene prodotta e non consumata contestualmente, non viene dispersa, ma immessa nella rete elettrica. Viene valorizzata e utilizzata per compensare i consumi di elettricità proveniente dalla rete tradizionale.
La rete elettrica diventa, attraverso lo Scambio sul Posto, uno strumento per l’immagazzinamento virtuale laddove non sono presenti sistemi di accumulo.
Allo Scambio sul Posto si accede attraverso un contratto di stipula, che ha la durata di un anno e scade ogni 31 dicembre e che può essere sottoscritto dai possessori di un impianto fotovoltaico residenziale. Viene rinnovato tacitamente, salvo diversa decisione del produttore che invia una comunicazione al Gestore dei Servizi Energetici nei tempi indicati dall’accordo.
Lo Scambio sul Posto offre diversi vantaggi sia per i proprietari di impianti fotovoltaici che per il sistema energetico e rende gli investimenti sugli impianti fotovoltaici più convenienti. Vengono ridotti i costi energetici e l’autoconsumo viene incentivato e preferito alla vendita dell’intera energia prodotta alla rete elettrica. Questo meccanismo incoraggia le persone ad optare per l’utilizzo di energie rinnovabili e non provenienti da fonti fossili.
Come funziona lo Scambio sul Posto
Ma come funziona concretamente lo Scambio sul Posto? L’impianto fotovoltaico produce costantemente energia elettrica nelle ore diurne, ad esclusione dei giorni caratterizzati dal maltempo o dalla presenza di nuvole.
L’energia viene utilizzata nello stesso momento in cui viene prodotta per alimentare tutti gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici presenti nell’abitazione a cui l’impianto è collegato. Copre, se sufficientemente potente, l’intero fabbisogno energetico, generando una situazione di autoconsumo totale o parziale. Ciò significa che non vi è il bisogno di acquistare energia dalla rete elettrica o di acquistarne solo una piccola parte.
L’eccesso di energia prodotta viene immessa nella rete attraverso un contatore bidirezionale (che registra i kWh ceduti) e distribuita agli altri utenti che usufruiscono della rete elettrica per soddisfare il proprio fabbisogno energetico quotidiano. Il proprietario dell’impianto riceve un credito, che viene calcolato con una formula specifica che definisce il contributo finanziario netto da ottenere.
Il credito compensa le spese sostenute per acquistare energia dalla rete nelle giornate in cui il proprio impianto non produce energia elettrica e nelle ore di buio. Anche l’energia prelevata dalla rete tradizionale viene registrata dal contatore bidirezionale.
Periodicamente si riceve una bolletta, sulla quale vengono indicate tutte le quantità di energia prelevata e immessa dalla rete tradizionale. Ciò che si deve pagare è, se presente, la differenza tra il primo e il secondo fattore e, in base ai contratti stipulati, si può ottenere un credito o un rimborso.
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