Decreto Ambiente: ecco le nuove norme per incentivare l'uso di rinnovabili
Il Decreto Ambiente rafforza il ruolo delle rinnovabili nell'ottica di ridurre le emissioni: scopriamo tutte le novità e i progetti prioritari
Alessia Mancini
Content manager e blogger
Il tanto atteso Decreto Ambiente introduce un pacchetto di nuove norme mirate a promuovere l’uso di energie rinnovabili – come le tradizionali eolico, fotovoltaico e idroelettrico – e a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive. In questo modo, l’Italia potrà fare importanti passi in avanti nella transizione energetica, allineandosi agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO₂. Approfondiamo le principali novità del decreto.
Decreto Ambiente: cos’è e come cambia la tutela ambientale
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un importante provvedimento legislativo noto come Decreto Ambiente. Proposto dal Ministro Pichetto, il decreto introduce significative modifiche nel panorama della tutela ambientale, mirando a bilanciare la protezione dell’ecosistema con le esigenze di sviluppo economico e energetico del Paese.
Uno degli aspetti chiave del decreto è l’introduzione di procedure accelerate per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dei progetti strategici, ampliando il focus dalle sole energie rinnovabili a un concetto più ampio di “energie per la decarbonizzazione”.
Il decreto stabilisce inoltre nuove regole per l’estrazione di risorse naturali. Mentre viene posto un freno ai nuovi progetti di estrazione petrolifera, si osserva una modifica nei limiti per l’estrazione di gas naturale, con la distanza minima dalla costa ridotta da 12 a 9 miglia nautiche.
Il Decreto Ambiente pone un forte accento sull’idrogeno verde, considerandolo un elemento centrale per rafforzare la posizione dell’Italia come leader nella decarbonizzazione, offrendo risposte concrete alle sfide globali poste dal cambiamento climatico.
Decreto Ambiente: i progetti prioritari
Il Decreto Ambiente introduce una serie di misure volte a accelerare la transizione energetica dell’Italia, ridefinendo le priorità in materia di progetti energetici e ambientali. Questo provvedimento non si limita a confermare l’importanza delle fonti rinnovabili tradizionali come l’eolico, il fotovoltaico e l’idroelettrico, ma allarga significativamente lo spettro delle soluzioni energetiche considerate prioritarie.
Al cuore del decreto vi è la volontà di snellire e velocizzare le procedure autorizzative per i progetti ritenuti di interesse strategico. L’obiettivo è favorire tutte quelle iniziative che possono contribuire in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione, a patto che dimostrino una solida sostenibilità economica.
Una delle novità più significative è l’elevazione dell’idrogeno verde a priorità assoluta. Il decreto stabilisce inoltre corsie preferenziali per l’autorizzazione di grandi impianti rinnovabili. Nello specifico, i nuovi impianti solari con una potenza di almeno 50 Megawatt e gli impianti eolici terrestri di almeno 70 Megawatt beneficeranno di procedure accelerate.
Sebbene il nucleare non venga menzionato esplicitamente nel testo del decreto, la definizione ampia dei progetti prioritari lascia aperta la possibilità che anche questa tecnologia possa essere inclusa in futuro tra le opzioni considerate.
Alla luce delle nuove normative introdotte dal Decreto Ambiente, l’adozione di energie rinnovabili, come il fotovoltaico, è destinata a diventare sempre più rilevante per aziende e privati che vogliono contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale.
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