Cos'è il disoleatore e perché è importante
Disoleatore: cos'è e a cosa serve, differenze tra le due tipologie principali e quanto costa dotarsene
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
Il disoleatore è sostanzialmente un particolare tipo di impianto che agisce secondo il principio di sedimentazione svolgendo una funzione prettamente di depurazione.
Il suo compito principale è quello di separare gli oli, idrocarburi e grassi, che spesso possono portare a problemi se entrano in contatto con il materiale biologico perché impediscono all’ossigeno di circolare normalmente, dall’acqua.
Spesso il disoleatore viene anche utilizzato per estrapolare dalle acque reflue oli e grassi in modo tale da alleggerirne lo smaltimento.
In ogni caso è un impianto decisamente utile per migliorare l’efficienza dei sistemi depurativi normalmente utilizzati in diversi ambienti.
Per questo motivo vengono collocati in particolari luoghi come, ad esempio, per raccogliere le acque inquinate dal dilavamento di piazzali e aree di officine meccaniche, ma si possono trovare facilmente anche presso gli autolavaggi, le autodemolizioni o nei distributori di carburante.
Tutti luoghi in cui un disoleatore può servire proprio per depurare le acque da eventuali depositi di grassi, oli e idrocarburi.
Naturalmente ogni disoleatore dev’essere realizzato e mantenuto attivo secondo alcune norme di Legge, in particolare deve essere conforme alla normativa in materia di sicurezza di competenza dei Vigili del Fuoco.
Funzionamento disoleatore: differenze tra le due tipologie principali
Attualmente esistono due tipologie principali di disoleatore:
- Il Disoleatore separatore a gravità, che è quello classico che agisce attraverso la sedimentazione delle particelle grasse che vengono separate dall’acqua grazie al peso specifico differente.
- Il Disoleatore a coalescenza, che migliora l’efficienza di separazione degli oli grazie alla presenza di un pacco lamellare che, aumentando la superficie effettiva di flottazione, favorisce l’aggregazione delle particelle più leggere e ne facilita la risalita.
Entrambe le tipologie di disoleatore hanno comunque lo stesso compito, ma il secondo tipo di impianto, quello a coalescenza, risulta essere indubbiamente più efficiente perché è corredato non solo dal filtro di coalescenza, ma anche da un dispositivo di chiusura automatico per oli.
Questo secondo dispositivo permette di raggiungere rendimenti di separazione nettamente migliori, fino al 97% del materiale depurato, continuando comunque a rispettare la normativa che lo regola e che è la Normativa Europea 858/1.
Il disoleatore a coalescenza dunque risulta essere il migliore da installare nei luoghi in cui questo impianto è necessario.
Disoleatore prezzi: quanto costa dotarsi di un disoleatore
Quanto costa però dotare la propria attività, che sia un’autorimessa, un distributore o altro, di un disoleatore?
La prima cosa che occorre considerare è ovviamente la tipologia di disoleatore di cui ci si vuole dotare considerando che quello a coalescenza, essendo più complesso ed efficiente, è anche un po’ più caro di quello tradizionale.
D’altra parte l’acquisto di un disoleatore per la propria attività va considerato come un investimento che verrà poi ammortizzato negli anni.
I più piccoli, ideale per utilizzi singoli, possono costare sulle 100 euro mentre un disoleatore professionale di ampio raggio può costare anche 1.400/1.500 euro.
L’importante è che ogni disoleatore sia sempre a norma, come garanzia di efficienza e sicurezza.
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