Antifurto ad onde subsoniche: pro, contro e funzionamento
Facile da installare, sicuro e tornato dal passato. Ecco l'antifurto ad onde subsoniche. Scoprine i pro e i contro
Pietro Marra
Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione
La parola ha un suono importante: antifurto ad onde subsoniche. Sembra qualcosa di davvero potente. Molte persone, però, si domandano perché se ne senta parlare così poco.
La parola ha un suono importante: antifurto ad onde subsoniche. Sembra qualcosa di davvero potente. Molte persone, però, si domandano perché se ne senta parlare così poco.
Si sente spesso parlare invece di sensori a infrarosso o microonde, utilizzate nei sistemi d’allerta perimetrali per identificare eventuali cambiamenti e segnalare alla centralina un possibile pericolo. Il subsonico, invece, cosa fa? Di che onde si tratta?
Le onde subsoniche sono state scoperte già da 40 anni, ma sempre più spesso al giorno d’oggi se ne sente parlare come “il nuovo ritrovato” in campo della sicurezza domestica. Le pubblicità li definiscono “Facili da installare, capaci di proteggere ambienti ampissimi e perfetti per ridurre l’incidenza dei falsi allarmi”. Troppo bello per essere vero?
- Come funziona un antifurto subsonico?
- Il problema degli antifurti subsonici
- Dove installare un antifurto subsonico?
- Meglio un antifurto subsonico o uno con sensori infrarossi?
- Quanto costa un impianto antifurto subsonico?
Come funziona un antifurto subsonico?
Il sistema antifurto subsonico è basato su sensori subsonici o infrasuono sensibili alla variazione di pressione in un ambiente particolare. L’infrasuono è l’onda sonora che ha una frequenza di vibrazione inferiore alla soglia di udibilità, rintracciabile però da un ricevitore tarato ad arte – come quello dell’impianto. I sensori infrasuono “percepiscono” le frequenze prodotte dall’apertura di una porta, e segnalano l’allarme.
I sensori subsonici invece si basano sul principio fisico della variazione della pressione dell’aria. In un ambiente chiuso, l’apertura di una porta o di una finestra crea una variazione di pressione ambientale che il ricevitore riconosce, e segnala alla centralina – facendo scattare l’allarme.
Un impianto subsonico non ha bisogno di sensori: si installa a una parete di casa e, durante l’accensione, esegue un calcolo della pressione ambientale, monitorandone le variazioni per capire autonomamente qual è la soglia realistica entro la quale l’allarme dovrebbe scattare.
- È facilissimo da installare
- Si tara in base allo spazio da sorvegliare
- Non ha bisogno di sensori, ovvero dispositivi d’aiuto che però hanno un costo a parte, sia per lo strumento che per l’installazione.
- Costano pochissimo rispetto agli impianti antifurto tradizionali
Dov’è il problema? Se è vero che un antifurto subsonico è meglio di niente, è vero anche che esistono modi più proficui di fare un investimento in termini di sicurezza.
Il problema degli antifurti subsonici
Sebbene la tecnologia subsonica sia stata introdotta sul mercato già dagli anni ’80, questa tecnologia è stata dismessa dopo poco tempo per via della sua imprecisione. L’affidabilità dei sensori interni infatti è molto ridotta, e la taratura per comprendere quale spazio debba sorvegliare l’impianto non è così immediata. In pratica, la definizione dell’area da proteggere non è sempre automatica, e lasciare una finestra aperta per errore può provocare un lunghissimo concerto di sirene. Anche ventole d’areazione o camini possono inficiare l’accuratezza dei sensori, andando a provocare una grande quantità di falsi allarmi.
Un altro problema degli antifurti subsonici è quello che si possono usare solo se non si è in casa. Gli spostamenti d’aria provocati da una porta che si chiude (per andare in bagno, sovrappensiero) potrebbero infatti far scattare l’allarme in un momento molto delicato della quotidianità. Gli impianti d’allarme moderni possono tranquillamente essere accesi di notte, con le finestre aperte, e fornire un livello di protezione molto alto anche mentre la famiglia è in casa. Del resto l’antifurto ha costi elevati: è giusto che protegga in qualsiasi momento della giornata, e non sia da spegnere nel momento in cui entriamo in casa.
Dove installare un antifurto subsonico?
La tecnologia subsonica funziona davvero, e in modo efficiente, solo in determinate condizioni ambientali. Pensiamo per esempio a un piano interrato o a una cantina, o magari a un garage senza finestre. Pochi ingressi, ridotti, e pochi spostamenti d’aria che possono produrre un falso allarme.
Meglio un antifurto subsonico o uno con sensori infrarossi?
In linea generale, è sempre meglio affidarsi a impianti di marca conosciuta dotati di garanzia e assistenza ad ampio spettro. Ciò detto, le alternative al subsonico sono tante e spesso altrettanto economiche. Inoltre, le performance delle microonde e dell’infrarosso sono infinitamente superiori a quelle del subsonico.
Ciò significa che aggiungere al subsonico un sistema a infrarosso andrebbe a sovrascrivere del tutto, se non addirittura superare, l’utilità del subsonico stesso.
Quanto costa un impianto antifurto subsonico?
Il prezzo di un allarme antifurto subsonico dipende dall’area che si intende coprire e dalle performance individuali del dispositivo. Un modello standard, fatto per coprire una piccola abitazione, va dai 250 ai 500 euro, spese di installazione escluse. Si può intuire facilmente che il prezzo è davvero molto competitivo, ma in termini di sicurezza il subsonico lascia molto a desiderare.
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