Come progettare una cucina ad angolo
Una cucina angolare si adatta bene ad ogni ambiente e, se ben progettata, è garanzia di comfort, di funzionalità e organizzazione: scopriamo come fare
Giulia Brutto
Architetto
Studio di architettura BARBARO18
Le cucine ad angolo sono presenti in numerose case e il motivo è presto spiegato: si tratta di una soluzione che, se ben progettata, risulta essere estremamente pratica ed ergonomica. Si adatta facilmente ad ambienti di varia conformazione e permette di sfruttare al massimo tutti gli spazi disponibili.
Praticità non significa mancanza di fascino, ma è possibile ottenere ottimi risultati anche a livello estetico. In commercio si possono trovare delle cucine angolari in ogni stile desiderato, come quello tradizionale, contemporaneo, country, industriale, scandinavo e tanto altro ancora. Inserendo dei pezzi di design si può riuscire ad avere una cucina non solo funzionale, ma anche capace di suscitare l’ammirazione degli ospiti. Il miglior risultato si ottiene quando si opta per un arredamento su misura, ideato in base alle richieste, alle proprie esigenze e alla struttura della casa.
Scopriamo perché optare per una cucina angolare, i vantaggi che riesce a garantire, quando è preferibile sceglierla e come progettarla in modo da poter godere di tutti i comfort.
Tutti i vantaggi di una cucina ad angolo e quando sceglierla
Una cucina ad angolo è una cucina che si sviluppa lungo due pareti contigue, sfruttando tutto lo spazio disponibile e formando, nella maggior parte dei casi, un angolo retto. È la scelta ideale non solo per gli ambienti di piccole dimensioni, dove permette di ottenere il massimo della funzionalità senza andare a ridurre lo spazio di movimento e la comodità, ma anche per grandi aree, come gli open space.
È una soluzione intelligente perché consente di avere tutti gli utensili a portata di mano e di organizzare stoviglie, pentole, cibo e tutti gli altri elementi in maniera ordinata e di gestire senza difficoltà la zona lavaggio, quella destinata alla preparazione delle pietanze e l’area cottura.
Una cucina ad angolo garantisce l’ottimizzazione di tutti gli spazi, anche quelli più difficili da sfruttare come gli angoli. Si possono prevedere dei moduli, ad esempio, che consentono di recuperare centimetri per riporre stoviglie e cibo, come una guarnitura estraibile e/o girevole.
In una cucina angolare, anche se di piccole dimensioni, si ha la massima libertà di movimento. La struttura di una cucina di questo tipo è personalizzabile in ogni aspetto. Facendosi supportare da del personale esperto, si può ottenere una soluzione che risponde perfettamente alle esigenze degli abitanti della casa.
Un vantaggio importante, da non sottovalutare, è la facilità con cui una cucina con questo tipo di conformazione si adatta agli attacchi di luce, acqua e gas già esistenti. Pertanto, è la soluzione migliore per chi non vuole modificare gli impianti della casa.
La cucina angolare è perfetta per stanze di qualsiasi forma, ma riesce a raggiungere il massimo dell’ottimizzazione degli ambienti e dei vantaggi in quelle di forma quadrata.
Cucina angolare, come progettarla
Quando si progetta una cucina ad angolo, si deve partire dalla scelta del posizionamento del lavello e del piano cottura. Una regola che si può seguire per ottenere un risultato pratico è quella del triangolo.
Consiste nel posizionare i tre punti chiave della cucina, ossia lavello, zona cottura e piano di preparazione, in modo che formino un triangolo equilatero. Su una cucina angolare, quindi, sarebbe preferibile inserire il piano cottura e quello del lavaggio su due lati differenti e sfruttare l’angolo per la preparazione dei cibi e per svolgere le altre operazioni. In questo modo ci si può spostare da una parte all’altra con una semplice rotazione del busto.
Quella del triangolo è una regola generale che può essere ignorata, soprattutto in presenza di vincoli che rendono impossibile la sua applicazione. Si deve, infatti, tener conto del posizionamento degli allacci del gas e dell’acqua, che possono essere determinanti nella scelta del posizionamento delle varie zone della cucina.
Una volta prese queste decisioni, occorre valutare la disposizione dei mobili, dei pensili e dei vari elementi. Da tenere in considerazione, in questa fase, lo spazio calpestabile, soprattutto nelle stanze poco ampie. Ciò significa valutare l’apertura delle ante di mobili ed elettrodomestici, la possibilità di movimento intorno alla struttura della cucina e, in particolar modo, intorno alla zona cottura e alla zona lavaggio.
A seconda della dimensione della cucina e dell’esigenze della famiglia, si può valutare un lavello con una singola vasca o un lavello con doppia vasca. In entrambi casi deve essere presente uno sgocciolatoio. Sotto al lavello, è consigliabile predisporre un vano destinato alla raccolta della spazzatura e alla conservazione di detersivi, spugne, guanti e tutto il materiale necessario per il lavaggio.
Sulla zona cottura deve essere installata una cappa, in grado di assorbire gli odori durante la preparazione dei cibi. Non possono mancare le dispense, necessarie per riporre oggetti e cibo.
Se montata nell’angolo, la dispensa consente di risparmiare molto spazio, soprattutto se vengono previste soluzioni come i cestelli estraibili o i ripiani scorrevoli. Mobiletti a giorno e mensole sono utili per creare piani d’appoggio nelle stanze più piccole. Al centro della stanza viene generalmente inserito il tavolo, ma se lo spazio è troppo piccolo si può optare per un tavolo a penisola.
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