Caldaia a biomassa: tipologie, prezzi e incentivi
Le caldaie a biomassa sono una soluzione moderna ed efficiente: ecco tutti i vantaggi di questi prodotti innovativi
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
Caldaia a biomassa: guida all’acquisto
Caldaia a biomassa: guida all’acquisto
Scegliere quale tipo di riscaldamento usare, per la propria casa o impresa, non è semplice e molto spesso la maggiore preoccupazione è quella di trovare un buon sistema che faccia risparmiare nei consumi. La caldaia a biomassa, è un ottimo compromesso per chi sta valutando l’acquisto di un impianto ecologico, sostenibile e in grado di garantire alte prestazioni, inoltre l’efficienza di una caldaia a biomassa può variare in base al tipo di biomassa utilizzata e alla regolarità della manutenzione.
Vediamo insieme nel dettaglio cosa sono le caldaie a biomassa e le loro principali caratteristiche. Seguici dunque in questa piccola guida all’acquisto della caldaia a biomassa più giusta per te.
Cosa si intende per caldaia a biomassa?
Si definiscono caldaie a biomassa, tutti quei sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili di tipo biologico e vegetale, come ad esempio la legna, il cippato, il pellet e altri scarti organici legnosi di tipo alimentare (noccioli, semi, gusci eccetera). Sono inoltre disponibili in commercio le cosiddette caldaie policombustibili (o onnivore) che funzionano con tutti quanti i combustibili precedentemente elencati.
Il combustibile a biomassa, oltre ad essere facilmente reperibile ed estremamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale, è in grado di garantire elevate prestazione senza tuttavia penalizzare i consumi, sicuramente inferiori rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento alimentati da combustibile fossile.
Insomma, una scelta di acquisto sicuramente valida che renderà più leggere le bollette di casa, senza rinunciare a nulla.
Ecco quindi quali sono le principali tipologie di caldaia a biomassa attualmente in commercio.
Caldaia a biomassa a legna
La legna è il combustibile naturale per eccellenza. In effetti, per poter usufruire di legna da ardere è sufficiente possedere un giardino di dimensioni tutto sommato modeste, per poter reperire senza ulteriori costi della buona legna.
Questo tipo di caldaia è soprattutto presente in case singole o ancora condomini dotati di riscaldamento centralizzato, situati prevalentemente nelle zone montane o ancora collinari.
La caldaia a legna tra le più diffuse nelle case, è la caldaia a forma “inversa” o “rovesciata”, che si riferisce alla modalità con la quale avviene la combustione della caldaia. Il riscaldamento dell’ambiente, avviene tramite un meccanismo che fa propagare la fiamma verso il basso e ha tra maggiori vantaggi quello di bruciare la legna a poco a poco, prolungando in questo modo i tempi di riscaldamento.
Da non sottovalutare che, al fine di una combustione ottimale, la legna da ardere deve tassativamente avere le seguenti caratteristiche:
- Non deve essere contaminata da vernici o sottoposta a trattamenti chimici
- Avere un diametro inferiore ai 200mm per ceppo
- Avere una lunghezza tale da rispettare le specifiche tecniche della caldaia
- Essere priva di umidità o comunque non contenere un livello di umidità superiore al 20%
- Può essere arsa assieme ad altro tipo di materiale legnoso, purché quest’ultimo sia presente in quantità inferiore al 20%.
In conclusione, la caldaia a legna, è un’ottima alternativa, per tutti quelli che cercano un impianto ad alte prestazioni e alimentato ad una fonte naturale, economica e facilmente reperibile come può essere il legno, nonché sicura e facile da mantenere. Infine, la cenere della legna, è considerata un ottimo fertilizzante e può essere cosparso nel terreno. Insomma, un ottimo compromesso tra prestazioni ed eco sostenibilità.
Il prezzo per l’acquisto di una caldaia a legna, si aggira intorno dai 3.000 euro, per arrivare ai modelli più potenti fino ai 7.000-8.000 euro. Bisogna poi considerare anche i costi operativi a lungo termine, come quelli per il combustibile e la manutenzione, così da avere un quadro completo della convenienza economica. Pur essendo un sistema di riscaldamento non economico, a fronte di un investimento di una certa portata, i costi di consumo energetico e di manutenzione sono sicuramente inferiori rispetto al tradizionale impianto a gas, con un risparmio complessivo che sarà poi ripartito nel corso degli anni.
Caldaia a cippato
Questo tipo di impianto è una buona soluzione, in particolare per chi abita in strutture condominiali o in un residence servito da un sistema di riscaldamento centralizzato.
Si definisce cippato il legno che è stato scartato dalle attività industriali e per diversi motivi non può più essere riutilizzato. Essendo dunque un legno di scarto, si presenta sostanzialmente come un combustibile economico, che mantiene tuttavia il potere combustibile del legno vergine. Nonostante ciò, il cippato presenta un problema non da poco: in quanto materia prima di scarto, è particolarmente soggetto all’umidità. Per questo motivo prima di proseguire con il suo utilizzo, è importante accertarsi che il livello di umidità non superi il 20%.
La caldaia a cippato è una caldaia di grandi dimensioni. Per questo motivo, non è adatta a piccole abitazioni singole, ma deve essere collocata in un’apposita stanza grande abbastanza da poter stoccare tutta legna.
Il prezzo di una caldaia a cippato a medie prestazioni, si aggira intorno a 4.000 euro, ma a seconda della potenza può arrivare a costare oltre 30.000 euro. Come già detto per quanto riguarda la caldaia a legna, la caldaia a cippato è un’ottima alternativa, non solo per l’economicità della materia prima, ma anche per il risparmio complessivo di cui la persona beneficerà nel tempo.
Caldaia a pellet
La caldaia a pellet, è probabilmente la più versatile delle caldaie a biomassa. Viene infatti commercializzata in varie dimensioni e con differenti potenze dimostrandosi così particolarmente adatta sia per piccole abitazioni ad uso residenziale, sia per le aziende di una certa dimensione.
Prima dell’acquisto di una caldaia a pellet, è dunque importante accertarsi che la dimensione della caldaia da acquistare sia direttamente proporzionata agli spazi dell’abitazione o dell’edificio nel quale viene installata. Questo perché, a fronte di una determinata potenza, è necessario che l’impianto sia in grado di produrre un definito volume di acqua sanitaria.
Si consiglia inoltre di acquistare una caldaia a pellet che presenti queste caratteristiche:
- Le alte prestazioni della caldaia devono essere direttamente proporzionate al basso consumo di pellet
- Che elementi di primaria importanza come il bruciatore, il sistema per la raccolta di ceneri e il caricamento del pellet devono essere automatizzate.
- Deve avere in dotazione lo scambiatore di calore
- Deve essere non solo sicura e affidabile, ma anche avere una struttura solida e massiccia.
Per concludere, chi installa una caldaia a pellet, deve regolarmente eseguire la manutenzione e smaltire in modo corretto le ceneri che verranno poi raccolte in un cassonetto dedicato.
La caldaia a pellet viene commercializzata a non meno di 3.000 euro per i modelli base, mentre per quello che riguarda i modelli più performanti viene proposta al pubblico ad oltre 8.000 euro.
Caldaia a biomassa policombustibile
Questo tipo di impianto è particolarmente adatto sia per un edificio adibito ad uso residenziale che aziendale. Questo tipo di caldaia infatti, è particolarmente apprezzata per non solo per la sua economicità nella manutenzione e nella grande reperibilità delle materie prime da ardere che fanno della caldaia a biomassa, un prodotto di cui vale la pena prendere in considerazione.
La particolarità della caldaia policombustibile sta nel fatto di essere in grado di ardere con assoluta facilità la quasi totalità delle materie prime di tipo legnoso: dalla tradizionale legna, al pellet, al cippato, a scarti di tipo alimentare come semi, gusci di mandorle, pistacchio e tanto altro ancora.
La caldaia policombustibile può essere collegata ad un impianto di riscaldamento già esistente, attraverso un serbatoio piramidale che viene poi riempito di combustibile. Ciò che viene bruciato viene infine fatto filtrare da una valvola e va a confluire nella camera di combustione.
Essendo un impianto di grandi dimensioni necessità di un locale, possibilmente esterno all’edificio, altrettanto grande da poter depositare tutto il materiale combustibile.
Anche i prezzi della caldaia policombustibile si aggirano tra i 4.000 e gli 8.000 euro.
Incentivi per l’acquisto di una caldaia a biomassa
Recentemente è stata approvata la legge di bilancio per l’anno 2018 che prevede che chi acquisterà una caldaia a partire dal primo gennaio, potrà beneficiare di un ecobonus del 50%, valido non solo per le abitazioni privati, ma anche per gli edifici adibiti all’edilizia residenziale pubblica. Lo sconto però aumenta del 65% se si sceglie di restaurare il proprio edificio e di alzare quindi la classe energetica dell’edificio.
Per concludere, le caldaie a biomassa sono un ottimo compromesso se hai deciso di investire in un tipo di riscaldamento, ecologico, sostenibile, non inquinante, ma allo stesso tempo economico nella manutenzione ed in grado di garantire prestazioni competitive. Gli ecoincentivi inoltre, sono sicuramente un ottimo modo per invogliare il pubblico all’acquisto di un sistema alimentato a fonti rinnovabili. Infine, a fronte di una spesa non indifferente, la caldaia a biomassa rappresenta un sicuro investimento che a distanza di anni porterà visibilmente ad una riduzione dei consumi. Il portafoglio ringrazierà.
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