Progettare un giardino minimal ma d'impatto: regole e consigli pratici
La progettazione di un giardino minimal richiede la conoscenza di alcune regole e punti di riferimento: l'esperto ti spiega quali sono
Andrea Musto
Landscaper - Architetto paesaggista
- Perché il contesto è importante per progettare un giardino minimal
- Le regole da seguire per progettare un giardino minimal
- Progettare un giardino minimal: le scelte botaniche
- Perché il contesto è importante per progettare un giardino minimal
- Le regole da seguire per progettare un giardino minimal
- Progettare un giardino minimal: le scelte botaniche
Less is more: questa citazione del grande architetto tedesco Mies van der Rohe definisce perfettamente il concetto di minimalismo, applicandolo ai diversi ambiti dell’arte, tra cui l’architettura e per estensione anche all’architettura dei giardini e del paesaggio.
Semplificazione, chiarezza e linearità sono le poche regole da seguire quando il contesto ci suggerisce la necessità di progettare uno spazio in stile minimal, senza mai scadere nell’asettico e nella rigidità forzata e ricordandoci che lo spazio che andremo a creare deve sempre risultare accogliente e funzionale.
La scelta di perseguire questo mood per l’allestimento del giardino o terrazzo verrà dettata, non solo da un confronto con le esigenze del committente, ma anche dalla valutazione del contesto e dal messaggio che si vuole comunicare al fruitore.
Vediamo quali sono gli elementi essenziali di un progetto di questo tipo.
Perché il contesto è importante per progettare un giardino minimal
La progettazione di un giardino minimal richiede alcune accortezze. Innanzitutto, occorre instaurare un dialogo con il contesto. Facciamo alcuni esempi pratici: ipotizziamo di progettare un giardino minimal in un palazzo storico; questa scelta potrebbe essere considerata un azzardo perché lo stile semplice ed essenziale rischierebbe di entrare in pieno contrasto con le forme classiche dell’edificio. Ma, se il progetto viene eseguito tenendo conto del contesto e dialogando con esso, la scelta di uno stile minimalista potrebbe risultare invece vincente perché capace di incorniciare ed esaltare la storicità dell’edificio con un effetto inaspettato. Allo stesso modo, un giardino lineare ed essenziale può essere perfetto per circondare una sede aziendale dall’architettura contemporanea e minimale. Grazie a un progetto curato nei particolari si otterrebbe, infatti, un effetto armonico, stando comunque attenti a non scadere nella monotonia.
Quando si realizzano progetti di questo tipo, a prescindere da tipo, destinazione e dimensioni, è cruciale affidarsi a una persona esperta del settore, come un architetto paesaggista, che possa offrire una soluzione su misura e d’effetto.
Le regole da seguire per progettare un giardino minimal
Come si applica lo stile minimalista in uno spazio all’aperto e, più specificatamente, in un progetto di architettura del paesaggio? Esistono delle regole da seguire? Semplicità e ritorno all’essenziale sono due punti di riferimento importanti. Partendo da questi due elementi si possono progettare spazi diversi e caratterizzati da un alto impatto estetico. Allo stesso tempo, ogni progetto è unico ed è studiato per un committente specifico; quindi, non esiste la ricetta magica che possa essere perfetta per tutti. Tuttavia, è possibile trovare delle linee comuni su cui lavorare.
Ecco alcune regole che si possono seguire nella progettazione di un giardino minimal:
- dividere l’area in spazi di ampio respiro, usando geometrie regolari di base (linea retta, quadrato, cerchio arrivando al limite del rettangolo o dell’ellisse) che siano immediatamente leggibili nella loro interezza
- utilizzare pochi materiali (due o tre saranno sufficienti) ma che possono ripetersi in un gioco di alternanze e incastri o di differenti finiture e texture
- la palette colori è caratterizzata da toni neutri (bianchi, neri e grigi)
- i volumi sono netti e puliti, pochi, ma soprattutto funzionali alla lettura del disegno dell’area o di punti focali da sottolineare
- poche varietà botaniche di colorazioni e tessiture fogliari differenti, schema di piantumazione regolare, organizzato per masse e grandi gruppi omogenei o al contrario in situazioni di unicità esemplare.
La sensazione di pace e serenità che un giardino minimal trasmette è data proprio dalla capacità del progettista di armonizzare pochi e semplici elementi rendendoli unici e intramontabili nel tempo in una sorta di moderna classicità.
Volendo entrare nel pratico, dovremo come sempre considerare i flussi e le funzioni che avrà il giardino: da qui si potranno stabilire i percorsi da realizzare in maniera rettilinea (direttamente dal punto A al punto B) con materiale lapideo rettificato e posato senza fuga o in alternativa a materiali continui (prevedendo calcestruzzo gettato in opera), prediligere cordoli essenziali e quasi senza spessore, quindi benissimo i bordi in lamiera lineare.
Le aree di permanenza saranno invece trattate con forme più ampie, al limite della piazza, scegliendo un materiale differente da quello dei percorsi proprio per sottolineare le funzioni e le forme diverse. A tal proposito, si può optare per una pietra diversa oppure a un gres in grande formato, con una differenza cromatica di almeno due o tre toni (più chiaro o più scuro non importa, basta che siano in continuità), oppure si può optare per avere continuità di materiale ma con una texture diversa: se per i percorsi abbiamo scelto una pietra rettificata, per le piazze potremo scegliere la stessa pietra ma in formato ghiaia.
Progettare un giardino minimal: le scelte botaniche
Il prato è un elemento che non manca mai in un giardino minimal, ma questo deve essere sempre ben curato e davvero omogeneo: non dovrà presentare infestanti o chiazze di colore diverso date da trasemine fatte con poca cura. Per questo può essere utile selezionare delle specie stolonifere in grado di colonizzare rapidamente la superficie (come la Zoysia innovation ad esempio) e prevedere un sistema di irrigazione e un robottino automatico per lo sfalcio.
La vegetazione, erbacea o arbustiva che sia, sarà sempre selezionata in poche varietà, valutando attentamente lo sviluppo, mettendo a progetto anche la manutenzione delle stesse proprio per poter ottenere anche a lungo termine quella sensazione di immutabilità che perseguiamo con la realizzazione di un giardino minimal.
Quindi benvenute ad essenze sempreverdi che sottostanno facilmente a potature in forma obbligata (lauro nobilis, ligustrum, teucrium) oppure spoglianti ma dall’aspetto molto strutturale e grafico anche in inverno (cornus alba, miscanthus) le alberature dovranno essere ben selezionate per portamento scultoreo ed esemplare e inserite come elemento singolo (Ulivi, cipressi, carpini colonari), oppure in gruppi o filari mospecifici che magari si distinguano per la texture del tronco (Betulle, platani9 Mentre le fioriture dovranno essere in generale contenute e gestite anche qui in masse monoscromatiche, meglio sui toni del bainco (quindi ok a gruppi di ortensie Annabelle o di rose Iceberg).
Un capitolo a parte come sempre è quello dell’illuminazione, per la quale la regola base è che la fonte luminosa non si dovrà vedere, ma dovrà essere percepito l’effetto di luce ricercato, quindi ok a segnapasso, strip led nascoste e punti luce incassati negli arredi o nelle murature.
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