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Confronto tra vecchie e nuove classi energetiche degli elettrodomestici: facciamo chiarezza

Fare un confronto tra nuove e vecchie classi energetiche degli elettrodomestici e capirne le differenze permette di acquistare prodotti giusti e risparmiare energia a casa

Ultimo aggiornamento 17-05-2024

Giorgio Santacroce

Tecnico riparazioni elettroniche

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Oggi il consumo, e a volte lo spreco di energia, è un tema che riguarda tutti. Non solo dal punto di vista dei costi, diventati sempre più pressanti, ma anche dal punto di vista della sostenibilità. Consumare di meno e magari anche energia pulita, che deriva da fonti rinnovabili, è la marcia in più che si può scegliere per sostenere e preservare la salute del pianeta e spendere meno nella bolletta della luce.

Anche per questo le classi energetiche indicate sugli elettrodomestici sono state rinnovate ed uniformate, ma bisogna saperle leggere. È un po’ di tempo che sono state aggiornate ma se non hai mai approfondito la questione e sei in procinto di acquistare un nuovo elettrodomestico o devi cambiare quello che già hai, ti conviene saperne di più. Per questo ti proponiamo una breve e pratica guida che comprende anche un confronto tra vecchie e nuove classi energetiche di elettrodomestici. Conoscere le differenze permette di fare acquisti mirati e più consapevoli e risparmiare energia a casa.

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Le nuove classi energetiche di elettrodomestici: i dettagli

Shutterstock

La nuova classe energetica elettrodomestica è entrata in vigore dal 2021. Il suo obiettivo è aiutare tutti i cittadini nella quotidianità dando una maggiore chiarezza dal punto di vista del risparmio attraverso informazioni più chiare e precise ma anche di facile lettura sul consumo degli apparecchi domestici che si intende acquistare o cambiare.

Una svolta decisa dall’Unione Europea in seguito alle tante difficoltà mostrate dalla gente nella comprensione della vecchia etichettatura che nel corso degli anni, dal 1992 in poi, era stata aggiornata in vista di una svolta green ma diventata troppo confusionaria.

Quella attualmente in vigore, invece, prevede le classi energetiche che vanno dalla A (consumo minimo) alla G (consumo massimo), con una colorazione diversa che varia dal verde intenso al rosso e dalle frecce di diversa lunghezza che indicano, partendo dall’alto, la classe più efficiente, che consuma meno e dunque che permette di risparmiare. Un modo per far capire con facilità ed immediatezza al consumatore quale sia l’elettrodomestico più green, con consumi inferiori e dunque meno impattante sull’ambiente. Negli ultimi anni, infatti, i dispositivi stanno diventando sempre più efficienti: dalle lavatrici ai frigoriferi fino ai forni.

Dal prossimo anno, inoltre, entrerà in vigore un nuovo aggiornamento. Gli elettrodomestici di classe energetica G e F saranno ritirati dal mercato in quanto consumano troppo e non consentono di portare avanti il percorso di transizione energetica iniziato già da qualche anno.

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Nuova etichetta energetica: come si presenta

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La nuova etichetta energetica è divisa in aree: oltre ad indicare la lettera ed il colore, in base all’efficienza, indica anche altre informazioni per il consumatore. La zona in alto include la bandiera dell’Unione Europea e la dicitura Energy. Affianco compare il codice QR dell’apparecchio che permette di identificare il dispositivo fornendo in particolare informazioni sul brand e sul modello.

Nella nomenclatura trova spazio la scala delle classi energetiche e anche l’icona “smart” che comunica agli utenti che quell’elettrodomestico è intelligente. Altra specifica molto importante, dettata dalle nuove istruzioni, è che l’etichetta sia ben visibile per dare modo a tutti gli acquirenti di individuare subito quale sia l’efficienza energetica di quel dispositivo e fare una scelta consapevole.

I benefici ambientali dell’efficienza energetica

L’adozione di elettrodomestici più efficienti dal punto di vista energetico comporta notevoli benefici ambientali. Innanzitutto, riducendo il consumo di energia, si diminuisce la domanda di elettricità prodotta da fonti fossili come carbone e gas naturale. Questo comporta una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, principali responsabili del cambiamento climatico. Inoltre, l’efficienza energetica contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico, poiché le centrali elettriche emettono meno sostanze inquinanti come ossidi di zolfo e azoto, che possono causare problemi respiratori e malattie cardiovascolari.

Vecchie classi energetiche di elettrodomestici: cosa è cambiato

Ma come erano le vecchie classi energetiche degli elettrodomestici e cosa è cambiato fondamentalmente rispetto ad ora? Quelle che sono rimaste in vigore fino al 2021 erano suddivise in fasce che andavano dalla A fino alla D. Negli anni, però, erano state introdotte delle specifiche e diversi dispositivi riportavano nuove diciture del tipo A+, A++, A+++. Queste ultime indicavano un maggiore livello di risparmio rispetto alla classe A originaria, con le 3 plus sinonimo di massima efficienza e dunque maggiore risparmio.

Ecco allora che tra i consumatori si era creata un po’ di confusione a causa di tutti questi simboli e così la comunità europea, visto il sempre maggiore sviluppo tecnologico e la tendenza alla creazione di dispositivi sempre più efficienti, ha pensato di attuare una semplificazione delle etichette energetiche. I simboli così sono spariti del tutto e le classi energetiche sono aumentate di numero.

In tanti casi può essere utile riparare un elettrodomestico che assicura un buon risparmio energetico e non acquistarne uno nuovo: molti prodotti possono essere aggiustati e tornare come nuovi. Ma per capirlo e muoversi bisogna sempre affidarsi a un bravo esperto.

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