Chi può richiedere il Superbonus 110%? Ecco 7 esempi pratici
Quando si può chiedere il bonus per l'efficientamento energetico della casa? Ecco gli esempi pratici spiegati dall'Agenzia delle Entrate
L’Ecobonus 110% è uno dei provvedimenti principali del 2020 dedicati alle abitazioni. Permette di usufruire di una detrazione del 110% su una serie di spese mirate all’efficientamento energetico. Si tratta di un’agevolazione importante, che comprende diverse tipologie di intervento e può risultare quindi difficile comprendere se se ne può beneficiare o meno. L’Agenzia delle Entrate per agevolare gli interessati ha creato una guida dettagliata, dove ha preso in considerazione e spiegato anche 7 esempi pratici. Leggerli sicuramente sarà d’aiuto a chi desidera richiedere il bonus per la propria abitazione, ma ha ancora dei dubbi legati ad alcune specifiche. Ecco gli esempi spiegati dall’Agenzia.
L’Ecobonus 110% è uno dei provvedimenti principali del 2020 dedicati alle abitazioni. Permette di usufruire di una detrazione del 110% su una serie di spese mirate all’efficientamento energetico. Si tratta di un’agevolazione importante, che comprende diverse tipologie di intervento e può risultare quindi difficile comprendere se se ne può beneficiare o meno. L’Agenzia delle Entrate per agevolare gli interessati ha creato una guida dettagliata, dove ha preso in considerazione e spiegato anche 7 esempi pratici. Leggerli sicuramente sarà d’aiuto a chi desidera richiedere il bonus per la propria abitazione, ma ha ancora dei dubbi legati ad alcune specifiche. Ecco gli esempi spiegati dall’Agenzia.
1° caso pratico per Ecobonus 110: ristrutturazione appartamento
Il primo esempio riguarda chi vive in un condominio che non ha il riscaldamento centralizzato. Carlo, nome dell’esempio riportato dall’Agenzia delle Entrate, sta facendo dei lavori di efficientamento energetico nel suo appartamento, come il cappotto termico, che potrebbero beneficiare del Superbonus perchè prevede il miglioramento di due classi energetiche.
Decide di ristrutturare il suo appartamento in questo modo:
- sostituire la caldaia e le finestre beneficiando del Superbonus, a patto che questi due elementi abbiano i requisiti descritti nell’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013. Con un investimento di 8.000 € si ottiene una detrazione di 8.800 euro (110%) che si può usare in 5 anni suddivisa in quote annuali da 1.760 €.
- ristrutturare i servizi igienici, sostituendo pavimenti, sanitari e impianti. L’intervento in questo caso rientra nella manutenzione straordinaria e le spese danno diritto ad una detrazione del 50% dell’investimento sostenuto, fino ad un importo di 96.000 €. La detrazione massima è quindi di 48.000 € da suddividere in 10 anni.
2° caso pratico: villa singola
Il secondo caso pratico citato dall’Agenzia delle Entrate è quello di Vincenzo, che vuole ristrutturare una villa singola, passando dalla classe G alla classe E. Decide quindi di sostituire la caldaia, infissi e rifare il cappotto termico, rispettando tutti i requisiti del DL Rilancio. Può quindi beneficiare del Superbonus. Se spende 25.000 € per il cappotto termico e 10.000 € per infissi e caldaia avrà una detrazione del 110%. L’agevolazione sarà pari a 38.500 € da ripartire in 5 quote annuali da 7.700 €.
Vorrebbe poi effettuare interventi su pavimenti, bagni e impianti. Se gli interventi possiedono i requisiti, può beneficiare di una detrazione del 50% delle spese sostenute, suddivisa in 10 anni.
3° caso pratico per avere Ecobonus 110: diverse tipologie di immobile e unico proprietario
Il terzo esempio è quello di Carlo, che possiede diversi tipi di immobile: un appartamento in un condominio, una villa a schiera al mare e una in montagna. Vuole ristrutturare tali abitazioni, può usufruire del bonus? Ecco cosa ci spiega l’Agenzia.
Innanzitutto, può ottenere il bonus per la riqualificazione energetica su massimo due delle unità immobiliari. Per l’appartamento condominiale situato in città, si può procedere alla richiesta se si tratta l’intervento è effettuato congiuntamente ad un altro sulle parti comuni e un altro per le case di montagna e mare.
In alternativa, può procedere alla riqualificazione energetica per interventi sulle parti comuni dell’edificio condominiale oppure ancora può effettuare interventi antisismici su tutte le unità abitative, a patto che queste siano localizzate nelle zone sismiche.
4° esempio dell’Agenzia delle Entrate: inquilino di una villetta a schiera
Il quarto caso è quello di Sara, inquilina in una villetta a schiera. La sua casa è indipendente e ha un accesso autonomo. Potrà beneficiare del Superbonus se con gli interventi trainanti e trainati sulla sua casa si raggiungono i requisiti energetici richiesti dall’attestato di prestazione energetica dell’immobile stesso.
5° esempio Superbonus: casa unifamiliare
Federica ha un’abitazione unifamiliare. Vuole sostituire i serramenti e cambiare la caldaia con una a condensazione di classe energetica A. Può fruire del Superbonus del 100% per tutti i lavori a condizione che ci sia il miglioramento di due classi energetiche, dimostrato tramite attestato di prestazione energetica.
6° caso pratico Agenzia delle Entrate: condominio e più utenze
Il sesto caso riguarda un intero condominio dove si vuole effettuare un intervento trainante: un impianto centralizzato per produrre acqua calda sanitaria per tutte le unità abitative.
Il condominio che vuole usufruire del Superbonus deve rispettare i requisiti del comma 6 dell’articolo 5 del Dpr n. 412/1993.
Occorre lavorare sull’impianto centralizzato di produzione di acqua calda sanitaria. Questo avrà un proprio generatore di calore che deve essere diverso da quello destinato alla climatizzazione invernale, salvo impedimenti tecnici o nel caso in cui si dimostri che usare lo stesso impianto comporta un risparmio energetico.
7° esempio per capire come funziona Superbonus: abitazione con vincolo paesaggistico
L’ultimo caso pratico citato dall’Agenzia delle Entrate è quello di Vittorio, che vive in un’edificio con vincoli del codice dei beni culturali e del paesaggio. Lui vuole sostituire i serramenti, può farlo? La risposta è sì, a patto che tale intervento determini un miglioramento delle due classi energetiche o il passaggio a una classe energetica più alta. In questo caso, il bonus si può ottenere anche se non viene fatto nessun altro intervento trainante sull’edificio condominiale, come per esempio il cappotto termico.
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