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Come cambia la rendita catastale con il Superbonus: tutto ciò che devi sapere

Hai ristrutturato casa con il Superbonus o i Bonus casa? Scopri come potrebbe aumentare la rendita catastale e le conseguenze sulla tassazione

11-10-2024

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Il ricorso al Superbonus ha comportato numerosi benefici per molti proprietari di immobili, consentendo interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico a costi ridotti. Tuttavia, questi lavori possono anche influire sulla rendita catastale dell’immobile, con effetti diretti su tasse e imposte. Ma in che modo le ristrutturazioni legate al Superbonus possono cambiare la rendita catastale? Approfondiamo il funzionamento dell’aggiornamento catastale in base alle recenti modifiche normative.

Superbonus e rendita catastale: in cosa consiste la revisione?

La rendita catastale di un immobile può aumentare solo in seguito a modifiche sostanziali che ne alterano la classificazione. Tali modifiche includono, ad esempio, ampliamenti o frazionamenti dell’edificio. Non si tratta di un processo automatico: l’aumento della rendita catastale si verifica solo in caso di interventi strutturali rilevanti che cambiano la natura dell’immobile. L’esecuzione di interventi energetici, come l’isolamento termico o la sostituzione degli impianti, potrebbe non influire sulla rendita catastale, a meno che non modifichino la classificazione dell’immobile.

L’aumento della rendita catastale non incide solo sulle imposte locali come l’Imu, ma può anche influenzare altre imposte, come quelle legate alle successioni o ai trasferimenti immobiliari. Una revisione al rialzo della rendita potrebbe comportare un aumento del carico fiscale, sia per chi eredita una proprietà sia in caso di compravendite o donazioni.

Ma cosa comporta concretamente la revisione delle rendite catastali? In caso di interventi significativi che usufruiscono del Superbonus, il Fisco può procedere a modificare la categoria catastale di un immobile. Ad esempio, un’abitazione potrebbe passare dalla classe A/4 (abitazioni di tipo popolare) alla classe A/3 (abitazioni di tipo economico). Questa norma non è una novità: se una ristrutturazione aumenta sensibilmente la rendita catastale o comporta un cambio di categoria, come il passaggio da A/4 a A/3, è necessario che la variazione venga comunicata.

Aggiornamento rendita catastale: cosa cambia per l’Imu

Con l’aggiornamento della rendita catastale, molti proprietari si chiedono quale sarà l’effetto concreto sulle imposte, in particolare sull’Imu. La risposta varia a seconda che si tratti di prima o seconda casa. Per i proprietari di una prima casa, non ci saranno aumenti diretti dell’Imu, ma potrebbero esserci conseguenze indirette sull’Isee e sul reddito lordo ai fini Irpef.

Per quanto riguarda le seconde case, l’aumento della rendita catastale comporterà un aumento proporzionale delle imposte immobiliari, inclusa l’Imu. Un altro aspetto da considerare è la plusvalenza: se l’immobile viene rivenduto entro dieci anni dalla ristrutturazione o dall’acquisto, sarà necessario pagare l’imposta sui guadagni derivanti dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.

Oltre a chi ha beneficiato del Superbonus, nel mirino del governo ci sono anche i proprietari di immobili fantasma, ovvero edifici non registrati al catasto. In questo caso, l’Agenzia delle Entrate chiederà ai proprietari di aggiornare i dati catastali entro 90 giorni. Se non verrà fatto, l’Agenzia procederà d’ufficio all’aggiornamento catastale e applicherà una sanzione.

Casa ristrutturata con Superbonus: i possibili aumenti

Le prime stime sugli effetti delle ristrutturazioni edilizie effettuate con il Superbonus mostrano che le rendite catastali potrebbero subire aumenti significativi. Secondo i dati preliminari, messi a disposizione dalla Gazzetta Ufficiale, un passaggio di una classe comporterebbe un incremento del 16-18%, mentre un salto di due classi potrebbe far salire la rendita di oltre il 30%.

Nelle città come Roma e Milano, questi cambiamenti sono particolarmente evidenti. A Roma, per esempio, una abitazione popolare A4 con 6 vani catastali e una rendita iniziale di 759 euro potrebbe arrivare a 883 euro con il passaggio di una classe (+16%) e a 1.038 euro con il passaggio di due classi (+36%). A Milano, invece, un’abitazione simile passerebbe da una rendita di 604 euro a 712 euro con il passaggio di una classe (+18%) e a 836 euro con il passaggio di due classi.

Questi aumenti sono legati all’aggiornamento dei valori catastali che segue le ristrutturazioni edilizie, e potrebbero tradursi in un incremento del carico fiscale per i proprietari, soprattutto nelle aree urbane più costose.

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