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Come funziona lo sconto in fattura nel 2024

Come funziona lo sconto in fattura? Sarà ancora valido nel 2024? L'esperto spiega in quali casi sarà ancora disponibile e come richiederlo

Ultimo aggiornamento 20-02-2024

Alessandro Speziali

Dottore in Economia

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Nel mondo dell’edilizia e dell’efficienza energetica, quella dello sconto in fattura è un’opzione scelta da tante persone interessate ai bonus per ristrutturazione edilizia.

Ma come funziona esattamente lo sconto in fattura nel contesto attuale: è ancora valido? Si può richiedere o è valido solo per chi ha un titolo edilizio retroattivo? Approfondiamo il funzionamento di questa modalità, le sue implicazioni e i vantaggi che offre ai consumatori e agli operatori del settore.

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Come funziona lo sconto in fattura

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Lo sconto in fattura è previsto dall’articolo 121 comma 1 del DL 34/2020 e permette al committente dei lavori di ottenere il bonus che gli spetta tramite uno sconto nella fattura del fornitore o dell’impresa che si è occupata dei lavori.

Nello specifico, chi gode dei vantaggi dei bonus può scegliere, come alternativa all’utilizzo diretto della detrazione spettante, una tra le seguenti opzioni:

Lo sconto in fattura viene applicato direttamente dal fornitore e può raggiungere al massimo l’importo totale da pagare. Di conseguenza, se la spesa ammonta a 100mila euro, in caso di Superbonus 110, il fornitore può applicare uno sconto in fattura da 0 a 100mila euro. L’importo dello sconto, incrementato del 10%, diventerà un credito d’imposta da utilizzare secondo la tempistica prevista per il credito originale. Ad esempio, per le spese sostenute nel 2022 e 2023, il credito potrà essere suddiviso in 4 rate a partire dal 2023 o 2024. Inoltre, il fornitore ha la possibilità di cedere il credito a un altro soggetto, il quale dovrà a sua volta optare per cessioni qualificate in favore di banche o altre entità finanziarie.

Come cambia lo sconto in fattura nel 2024

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Lo sconto in fattura, così come la cessione del credito, sono stati oggetto di numerose modifiche negli anni. Una novità importante arriva con il DL 11/2023 il cosiddetto Decreto Blocca Crediti convertito poi nella Legge 38/2023. La norma blocca la possibilità di avere uno sconto in fattura dal 17 febbraio 2023 e indica anche nel committente il diretto responsabile del reato di una eventuale truffa legata all’utilizzo scorretto del credito. La decisione ha generato numerose polemiche durante il 2023.

La Legge di Bilancio 2024 cerca di mettere ordine e rispondere a numerosi dubbi e polemiche legati allo sconto in fattura: lo sconto in fattura rimane valido solo per chi aveva già ottenuto un titolo edilizio prima del blocco, consente quindi di terminare le pratiche già approvate. Esistono poi diverse normative regionali e locali a cui fare riferimento per capire se si può utilizzare lo sconto in fattura nella propria zona. Infine, alcune imprese ancora concedono uno sconto in fattura, ma è una pratica gestita da impresa e committente e occorre avviare delle contrattazioni caso per caso.

Per quali interventi è valido lo sconto in fattura nel 2024

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I lavori che possono usufruire dello “sconto in fattura” sono:

Meglio cessione del credito o sconto in fattura?

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Lo sconto in fattura e la cessione del credito si basano sul medesimo principio fondamentale: la possibilità di trasferire il valore della detrazione fiscale derivante dall’Ecobonus o dal Superbonus a terze parti. La distinzione principale tra queste due opzioni riguarda il momento in cui avviene l’anticipo della spesa per l’intervento.

Con la cessione del credito, l’utente deve coprire personalmente i costi dei lavori e in seguito decidere a chi cedere il credito per recuperare l’importo detraibile. In contrasto, con lo sconto in fattura, il cliente non deve anticipare alcuna somma, poiché è il fornitore che si fa carico dell’importo detraibile, consentendo così di risparmiare sul pagamento immediato.

In pratica, la scelta tra cessione del credito e sconto in fattura al posto della fruizione diretta del bonus nei modelli 730 o REDDITI è possibile:

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