Cosa si può costruire su un terreno non edificabile?
Costruire su un terreno agricolo o non edificabile è un'esigenza di tante persone: ecco cosa dice la normativa
Pasquale Gangemi
Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio
- Quando si può costruire su un terreno agricolo
- Permessi per costruire su un terreno agricolo
- Legge 2021: regole per realizzare un edificio in un terreno agricolo
- Quando si può costruire su un terreno agricolo
- Permessi per costruire su un terreno agricolo
- Legge 2021: regole per realizzare un edificio in un terreno agricolo
I terreni non edificabili sono molto diffusi e spesso usati per la coltivazione agricola, l’allevamento o altre funzioni. Nonostante per loro natura, queste aree non siano predisposte alla costruzione di edifici, case e capannoni, esistono comunque delle eccezioni. Si possono effettuare alcune costruzioni, anche a uso residenziale, molte delle quali dietro il rilascio di appositi permessi. Vediamo quali sono le condizioni per costruire su terreni agricoli e se si può modificare la loro destinazione d’uso.
Quando si può costruire su un terreno agricolo
I terreni agricoli o non edificabili sono caratterizzati da numerosi limiti e vincoli dal punto di vista edilizio. Nonostante ciò, si può costruire a patto che il proprietario sia un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo, che dovrà usare l’immobile come “prima casa“ o per ospitare i suoi operai. In caso contrario, le autorità possono rifiutare la concessione edilizia. Inoltre, all’interno di un terreno di questo tipo si possono costruire dei depositi esclusivamente in legno o altro materiale a basso impatto destinati a conservare materiali ad uso agricolo, stoccaggio di mezzi agricoli o silos per le granaglie. Spesso l’edificazione a uso strumentale può essere effettuata senza qualifiche. Vivere in un terreno di questo tipo ha i suoi vantaggi, per esempio si è lontani dai rumori, dal caos cittadino. In ogni caso, chi desidera costruire una casa su un terreno agricolo dovrà ottenere appositi permessi.
Permessi per costruire su un terreno agricolo
I permessi da ottenere per costruire sono:
- nulla osta a Comune o soprintentenza, nel caso in cui l’area sia sottoposta a vincolo paesaggistico o ambientale
- indice di fabbricabilità del terreno, che si riferisce al rapporto tra estensione del terreno e dimensione della casa che si vuol costruire, che deve essere di 0,03 metri cubi a metro quadrato.
- Permesso di Costruire, un documento fondamentale rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune
Questi tre documenti sono fondamentali. Ma la vera domanda è: si può trasformare un terreno da non edificabile a edificabile? La risposta è affermativa e non è un mistero, visto che in tutte le aree d’Italia esistono delle zone che hanno cambiato destinazione.
Spesso un terreno non è edificabile solo perchè è situato in una zona agricola, quindi in un territorio che ha delle tutele dal punto di vista economico e biologico. Tuttavia, si possono affiancare le due attività e funzioni: quella abitativa e quella agricola.
In particolare, un terreno è facilmente trasformabile se è situato in un’area già edificata, per esempio nel mezzo di un nucleo urbano o se è situato in un territorio che ha tutti i requisiti per l’urbanizzazione, per esempio se sono disponibili fognature o reti idriche ed elettriche. Infatti, molte volte l’impedimento è dato da infrastrutture che non permetterebbero di vivere in modo decoroso. Ma se si dimostra che tali soluzioni esistono e possono essere integrate nell’abitazione, si hanno più possibilità di ottenere il permesso di costruire.
Legge 2021: regole per realizzare un edificio in un terreno agricolo
Come abbiamo detto, le condizioni per costruire in un terreno agricolo ci sono. Un’abitazione di questo tipo deve essere allacciabile a una delle strade per favorire i collegamenti stradali e per accedere ai servizi di rete, come acqua o gas. Secondo la normativa attuale, l’Italia è suddivisa in 6 aree da tenere in considerazione quando si vuol costruire un nuovo edificio.
- Zona A: territorio sottoposto a vincoli urbanistici che mirano a conservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio
- Zona B: aree comunicali in parte edificate
- Zona C: aree di un Comune dove si possono costruire nuovi edifici e strutture alberghiere
- Zona D: aree destinate ad attività legate ai servizi ma anche produttive, industriali e artigianali.
- Zona E: aree destinate all’agricoltura
- Zona F: aree del territorio destinate a spazi pubblici
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