Direttiva Case Green: novità sui bonus, chi paga e quanto costerà mettere a norma gli edifici
La Direttiva Case Green prevede l'attuazione di una serie di interventi per migliorare il rendimento delle nostre case: vediamo i costi necessari e i bonus
Alessia Mancini
Content manager e blogger
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio europeo della nuova direttiva sulle prestazioni energetiche dell’edilizia, ribattezzata Direttiva Case Green, l’Italia si trova di fronte alla sfida di adeguare un patrimonio immobiliare obsoleto agli standard energetici attuali. Con l’83% degli edifici residenziali costruiti prima del 1990 e ben il 57% risalente addirittura agli anni ’70, famiglie, imprese, banche e investitori istituzionali sono chiamati a mettere in campo una serie di investimenti per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili. Ma a quanto ammontano i costi stimati per questi interventi? Quali sono i bonus a disposizione per ristrutturare casa? Scopriamolo in questo approfondimento.
Direttiva Case Green: quanto costerà ristrutturare?
La recente approvazione della Direttiva Case Green ha posto l’attenzione sulle implicazioni finanziarie e pratiche del rinnovamento energetico degli edifici. Le nuove disposizione UE permettono non solo di ridurre le emissioni di carbonio del settore immobiliare, ma possono anche tradursi in bollette più leggere per chi ristruttura. Tuttavia, quali sono i costi da sostenere?
Secondo uno studio della Commissione europea, entro il 2030 sarà necessario un investimento annuo di 275 miliardi di euro per promuovere una svolta energetica nel settore immobiliare a livello europeo. In Italia, secondo un’indagine condotta da Deloitte, più di 8 edifici su 10 risultano avere prestazioni energetiche scadenti, con oltre il 63% degli immobili in classe F e G.
Per avere un’idea dei costi necessari per un’operazione di ristrutturazione orientata alla sostenibilità, possiamo fare riferimento alle stime elaborate dal rapporto “La riqualificazione energetica del patrimonio abitativo italiano“, condotto da Assimpredil Ance e European Climate Foundation, con l’apporto materiale di Cresme e Symbola.
In particolare, il report prende in considerazione le spese necessarie per migliorare l’efficienza energetica di due tipologie abitative specifiche, evidenziando costi significativi per l’installazione di pompe di calore, serramenti a taglio termico, cappotti termici e sistemi fotovoltaici. Nel dettaglio:
- per quanto riguarda la ristrutturazione di un appartamento di 120 metri quadri situato in periferia, costruito tra il 1961 e il 1975, utilizzando cemento armato e laterizi, è stato calcolato un costo stimato superiore ai 59.000 euro. Tale spesa comprende l’installazione di una pompa di calore, l’adozione di serramenti a taglio termico e l’applicazione di un cappotto termico.
- Per quanto riguarda un villino di 120 metri quadri su due piani, costruito tra il 1961 e il 1975, con tetto a falde in laterizio e orientamento ottimale lungo l’asse est-ovest, con aperture prevalentemente a sud (3 finestre e 1 portafinestra) e nessuna apertura ad ovest, i costi per il miglioramento energetico variano tra gli 85.000 e i 104.000 euro. Questi costi includono la realizzazione di un cappotto termico, la sostituzione dei serramenti, l’installazione di una pompa di calore e la messa in opera di un impianto fotovoltaico.
Il settore immobiliare residenziale italiano, costituente circa il 55% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane, si trova ora ad una svolta decisiva. Questa transizione rappresenta senza dubbio un’opportunità di vasta portata per l’industria edilizia, che comporterà necessariamente significativi investimenti.
Direttiva Case Green: ci saranno nuovi bonus?
È ancora troppo presto per fare previsioni definitive, ma è evidente che raggiungere gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall’Unione europea richiederà un sistema di incentivi solido ed efficace. L’UE lascia direttamente agli stati membri la possibilità di autoregolamentarsi e scegliere gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
Tuttavia, l’Italia ha espresso serie preoccupazioni in merito all’impatto economico che un piano straordinario di riqualificazione degli edifici avrebbe sul bilancio pubblico. Tale preoccupazione è stata alimentata soprattutto dall’esperienza recente del Superbonus, il quale, al 31 marzo 2024, ha generato un costo complessivo per lo Stato di oltre 122 miliardi di euro.
Se momento il Governo sembra muovere in una direzione contraria, come abbiamo visto a seguito dei tagli al Superbonus e al Bonus ristrutturazione, per un’attuazione efficace della direttiva europea, non è da escludere una riformulazione complessiva dei bonus edilizi. Per rendere possibile un nuovo sistema di agevolazioni, il Governo potrebbe attingere ai fondi del PNRR, al Fondo sociale per il clima e ai fondi strutturali dell’Unione Europea, strumenti sviluppati con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e la crescita sostenibile, a cui poi si aggiungono le risorse stanziabili a livello statale e locale.
È altrettanto probabile che saranno messi a punto bonus edilizi rivolti principalmente alle fasce meno abbienti della popolazione, tramite parametri basati sul reddito. Infine, la Direttiva Casa Green, prevede anche detrazioni in fattura, fondi di garanzia, schemi finanziari pay-as-you-save, contratti di rendimento energetico, prestiti per l’efficienza energetica e mutui ipotecari per la ristrutturazione degli edifici.
Vuoi migliorare le prestazioni energetiche della tua casa?
Scegli uno dei nostri migliori professionisti! Richiedi un preventivo gratis a ristrutturazione immobili
CHIEDI ORA