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Ecobonus 65%: l'esperto risponde alle domande più comuni

Per tutto il 2024 si potrà ancora fruire dell'Ecobonus 65%: scopriamo con l'esperta quali sono i lavori agevolabili, i requisiti e i beneficiari

29-03-2024
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Con la crescente sensibilizzazione verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica, l’Ecobonus al 65% rappresenta un importante incentivo per promuovere interventi di riqualificazione energetica della propria casa.

Dai beneficiari, alle tipologie di interventi ammissibili fino ai requisiti per accedervi, approfondiamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sull’Ecobonus al 65%, fornendo risposte complete alle domande più comuni.

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Quali lavori sono agevolabili con l’Ecobonus 65%?

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L’Ecobonus rappresenta un incentivo sotto forma di detrazione dall’IRPEF o dall’IRES, concessa per interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti.

Le detrazioni sono applicabili a una serie di interventi, tra cui la sostituzione parziale o totale di vecchi impianti con pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia, lo scaldaacqua tradizionale con uno scaldaacqua a pompa di calore e l’installazione di caldaie a condensazione o generatori d’aria calda a condensazione.

Sono inoltre incentivati anche l’acquisto e l’installazione di pannelli solari, interventi di isolamento termico delle strutture opache verticali e orizzontali, nonché la riqualificazione energetica globale degli edifici e la sostituzione di impianti con micro-cogeneratori.

Per il 2024 è prevista una detrazione fiscale del 70% esclusivamente per condomini, con una spesa massima ammissibile di 40mila euro per l’isolamento termico delle parti comuni con un’incidenza superiore al 25%, a condizione che la richiesta del titolo edilizio sia stata presentata entro il 16 febbraio 2023.

Come funziona l’Ecobonus 65%?

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Sostanzialmente, eseguendo una serie di interventi sull’immobile mirati al risparmio energetico, è possibile dedurre dalle imposte le spese sostenute con un’aliquota del 50% o del 65%, a seconda della natura dei lavori. Le detrazioni, distribuite in 10 rate annuali di pari importo, variano in base all’unità immobiliare coinvolta o agli edifici condominiali, nonché all’anno di esecuzione dell’intervento.

Entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, è obbligatorio trasmettere all’Enea, tramite modalità telematiche, la scheda informativa degli interventi effettuati e i dati contenuti nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Questa trasmissione deve avvenire in via telematica, utilizzando l’applicazione web dell’Enea.

Quali sono i requisiti per avere l’Ecobonus 65%?

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Le spese devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale del versamento i dettagli della norma agevolativa, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è stato effettuato il bonifico (azienda o professionista che ha eseguito i lavori).

Un’altra condizione essenziale per usufruire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari o edifici (o parti di edifici) già esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli adibiti a attività agricole, nonché quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale.

Per richiedere l’agevolazione, è necessario possedere unattestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato o una dichiarazione attestante la conformità dei lavori da parte del direttore dei lavori. Inoltre, è richiesta la presentazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che fornisce informazioni sull’efficienza energetica dell’edificio, e della scheda informativa relativa agli interventi effettuati.

Chi può richiedere l’Ecobonus 65%?

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Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, sia residenti che non residenti, inclusi i titolari di reddito d’impresa, che possiedono l’immobile oggetto degli interventi, indipendentemente dal tipo di titolarità.

In particolare:

Tra le persone fisiche, possono usufruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condomini per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini e coloro che hanno l’immobile in comodato.

Sono inoltre ammessi a beneficiare della detrazione, a condizione che sostengano le spese per gli interventi e che gli stessi non siano effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa: