Come isolare le pareti di un piano interrato
Per avere un elevato confort termico anche in un immobile situato in un piano interrato è cruciale prevedere interventi di isolamento termico per pareti e pavimento: l’esperto consiglia quali attuare
Andrea Bussi
Ingegnere Civile
Rendere più vivibile e confortevole un immobile in un piano interrato è possibile grazie ad alcuni interventi. Tra i principali spiccano quelli mirati all’isolamento termico e acustico di pavimento e pareti. Questa necessità è maggiore nelle zone in cui il clima è più freddo e dove è più semplice una dispersione di calore verso l’esterno, che porta poi a un maggior spreco di energia per riscaldare la casa.
Affidarsi a importanti sistemi di riscaldamento, facendo fare a loro tutto il lavoro, può essere controproducente per tanti motivi. Per esempio, i valori dell’umidità si alterano rendendo l’ambiente troppo secco. E ciò ha ripercussioni anche sulla salute delle persone. L’umidità relativa non dovrebbe superare il 60% ed è bene prevedere interventi edilizi che rispettino tali regole. Senza contare che l’uso sproporzionato del riscaldamento fa lievitare i costi dell’energia.
Ma quali sono gli interventi che permettono la coibentazione di pareti e pavimento in un piano interrato? Facciamo chiarezza.
Isolare le pareti di un piano interrato
Le case completamente interrate sono anche quelle dove è più semplice sentire freddo. Il calore si disperde molto facilmente soprattutto attraverso pareti perimetrali e pavimento. Per garantire una temperatura confortevole è, quindi, necessario agire su questi due aspetti migliorandone l’isolamento termico.
Innanzitutto, bisogna agire con le pareti che si trovano a diretto contatto con il terreno. A tal proposito, si possono progettare alcuni interventi, che devono sempre tenere conto delle caratteristiche e dei bisogni della struttura. Per esempio, si potrebbe valutare l’installazione di un cappotto termico interno, affiancato dall’uso di un sistema di ventilazione meccanica che favorirebbe un ricambio d’aria per garantire un ambiente salubre e prevenire la formazione di muffa e umidità, due problemi molto diffusi nei locali interrati.
Se l’immobile confina con un terreno libero si può pensare di installare un cavedio che permette il ricambio d’aria e l’arrivo di luce naturale, due elementi capaci di influenzare positivamente il comfort abitativo. A tal proposito, bisogna pensare anche a un sistema che eviti l’arrivo di acqua piovana e l’accumulo di umidità.
Per ottenere il migliore risultato, gli interventi devono essere valutati attentamente dopo l’analisi della struttura da parte di un ingegnere, che si occuperà anche del progetto.
Si possono anche progettare degli interventi all’esterno della struttura, in particolare in fase di costruzione. Per esempio, si può ipotizzare la creazione di un cappotto termico esterno ma pensato appositamente per piani interrati, con materiali drenanti che garantiscono alle pareti una corretta traspirazione. L’obiettivo è, infatti, isolare gli ambienti e, allo stesso tempo, consentire il drenaggio dell’acqua piovana evitando che venga a contatto con le pareti dell’immobile. Se l’ambiente è già piccolo, occorre valutare seriamente i vantaggi di un intervento di questo tipo che riesce a sfruttare l’inerzia termica dell’edificio e non ruba centimetri preziosi alla superficie interna.
Come isolare il pavimento di un piano interrato
I pavimenti degli edifici situati in un piano interrato possono avere diverse criticità. Innanzitutto, se non sono ben isolati, rischiano di essere il canale principale per la dispersione di calore interno, rendendo l’ambiente più freddo e meno confortevole. Un altro rischio è legato all’arrivo della condensa superficiale e l’umidità di risalita.
Per evitare questi rischi è bene pensare a un buon isolamento già dalla fase di costruzione dell’edificio, perché realizzare alcuni interventi più adatti durante una ristrutturazione è difficile e spesso impossibile.
Quando si pensa al miglior intervento di isolamento del pavimento occorre anche riflettere sui materiali da utilizzare in base alle caratteristiche della struttura. Si può ricorrere a diverse soluzioni: dalle schiume autoindurenti, alle lastre rigide fino a speciali tappeti con alto potere isolante.
L’isolante può essere installato sia nel lato inferiore del pavimento (intradosso), sia in quello superiore (estradosso). In quest’ultimo caso l’isolante viene installato sotto il massetto, quindi è necessario demolire il pavimento pre-esistente se si tratta di una ristrutturazione oppure se si vuol installare un impianto di riscaldamento a pavimento.
Se invece non si vuole demolire il pavimento, è possibile inserire lo strato di isolante su di esso e rivestirlo con una nuova pavimentazione.
Entrambe le soluzioni rubano centimetri e innalzano il piano del calpestio. Se l’ambiente è già piccolo e si vuole evitare questo fenomeno, si può ricorrere al massetto termico. Inoltre, bisogna sottolineare che per una maggiore efficacia occorre inserire l’isolante verso la superficie più fredda, quindi nella parte inferiore.
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