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Poste Italiane sospende la cessione del credito del Superbonus

Poste ha deciso di bloccare le cessioni del credito legate al Superbonus 110% e altre agevolazioni edilizie: quali sono le motivazioni e cosa ne sarà degli incentivi per la casa? Facciamo chiarezza

Ultimo aggiornamento 14-11-2024

Raffaella Festari

Content Marketing Specialist

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Poste Italiane ha sospeso l’acquisto di crediti fiscali legati al Superbonus e altre agevolazioni edilizie. La notizia è stata diramata da una nota dell’azienda, che specifica che le pratiche già lavorazione verranno comunque completate in modo regolare. Quindi, la sospensione riguarda le nuove richieste.

Non si tratta di un fulmine a ciel sereno: anche gli altri istituti di credito hanno adottato la stessa decisione, ma Poste era tra i pochi enti ad accettare ancora le pratiche del bonus. Si tratta di un cambiamento molto importante che impatterà sul settore. Vediamo come e quali sono le novità a riguardo.

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Poste e blocco della cessione del credito

Gli istituti di credito stanno prendendo tempo per capire quali saranno le prossime mosse del Governo Meloni sui Bonus Casa. E nel frattempo hanno deciso di bloccare le cessioni del credito. Sicuramente, questa decisione è legata ad altri episodi come il recente sequestro preventivo dei crediti acquistati in modo sospetto da Poste, Groupama, Banco di Desio e Brianza e altri istituti. La decisione non coinvolge le istruttorie in lavorazione.

Oltre alle Poste, le nuove pratiche si potevano finora aprire solo presso Intesa Sanpaolo e Bnl, ma a condizioni poco vantaggiose per i clienti rispetto al 2021. Per il momento chi scegliere di sfruttare il Superbonus con la cessione del credito, incontra diversi ostacoli. Si può comunque optare per la classica detrazione fiscale, dove il beneficiario anticipa le spese che gli vengono poi rimborsate negli anni successivi.

Superbonus al 90%

Un’altra previsione è quella che vorrebbe il bonus ridotto al 90% già dal prossimo anno. Riducendo in questo modo l’aliquota, le cessioni del credito in base alle condizioni attuali di mercato coprirebbero circa il 75% del valore dei lavori, il restante verrebbe pagato dal contribuente.

I dubbi sul futuro del Superbonus sono molti. In base ad alcune anticipazioni, se un condominio ha già depositato la CILA dovrebbero valere le regole del 2022. Il governo sta lavorando assiduamente alle agevolazioni edilizie, che richiedono troppe risorse secondo molte parti politiche. Tali risorse si potrebbero spostare su altre attività più urgenti in questo momento, come il contenimento del caro bollette: risparmiare energia è sicuramente una delle priorità degli italiani, anche perchè i prezzi dell’energia elettrica sono aumentati in modo vertiginoso.

ENEA ha diffuso alcuni in dati molto importanti: gli investimenti ammessi per l’ecobonus ammontano a fine ottobre a 55 miliardi di euro, e lo Stato si è impegnato per una spesa totale di 60,5 miliardi. Oltre a questo bisogna aggiungere le spese per altri bonus, come il sismabonus per il quale si prevede una spesa di 33,3 miliardi. Secondo il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Superbonus costerebbe almeno 37,8 miliardi oltre le stime e occorre razionalizzarlo.

Nel frattempo, il Superbonus rimane invariato almeno fino al 31 dicembre 2022, dopodiché si dovrà fare riferimento alla Legge di Bilancio 2023. I cittadini che vogliono sfruttare oggi le detrazioni al 110% possono contattare una ditta di ristrutturazione per concordare quali sono i migliori lavori agevolati da fare presso la propria abitazione.

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