Proroga Superbonus, il Governo blocca tutto
Stop alle proroghe e ai SAL straordinari per il Superbonus: è quanto ha deciso il Governo per risanare le casse statali. Approfondiamo le ultime novità
Alessia Mancini
Content manager e blogger
Superbonus 2024: stop a proroga e SAL straordinari
Chiusa qualsiasi possibilità di proroga per il Superbonus, secondo quanto espresso dal MEF riguardo a tutti i correttivi alla conversione del DL n. 212/2023.
Non solo non ci sarà una proroga, ma anche i SAL straordinari richiesti lo scorso dicembre durante l’approvazione della Legge di bilancio 2024 non verranno attuati. La Legge di bilancio non ha previsto alcuna disposizione relativa al Superbonus, per questo si sperava che il DL n. 212/2023, approvato alla fine di dicembre, avrebbe colmato questa lacuna.
Nonostante le richieste avanzate da associazioni come l’ANCE e gli emendamenti presentati la scorsa settimana, che includevano proposte come la proroga dei termini del Superbonus fino a febbraio, un SAL straordinario e l’espansione del fondo per gli indigenti, portando il limite di accesso al plafond da 15mila0 a 25mila euro, la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano ha dichiarato alla stampa che nulla sarà attuato a causa della necessità di mantenere l’equilibrio dei conti pubblici.
Il Governo ha sottolineato ripetutamente la mancanza di risorse e le difficoltà legate alla proroga del Superbonus al 110%, una misura che si è rivelata molto costosa per le casse statali.
Superbonus 2024: le prospettive future
Il prossimo step riguarderà la valutazione del Ministero dell’Economia sugli emendamenti presentati, con particolare attenzione a quelli provenienti dalle forze di opposizione. Si prevede che la maggior parte delle proposte di modifica verrà respinta, ma verrà mantenuta l’opportunità di apportare interventi di natura tecnica e meno onerosi, come quelli riguardanti il Bonus barriere architettoniche e le assicurazioni per la ricostruzione post-sisma.
Un punto positivo per coloro che hanno beneficiato della cessione del credito o dello sconto in fattura è che il Decreto Legge 212/2023 ha introdotto una sorta di amnistia per i lavori incompleti. Se hai usufruito del Superbonus entro il 31 dicembre 2023 attraverso cessione del credito o sconto in fattura e non riesci a completare i lavori, non sarai soggetto al recupero del credito.
È importante sottolineare che questa “salvataggio” si applica solo a specifici tipi di lavori Superbonus. In generale, i lavori devono essere completati conformemente all’autorizzazione del Comune, tenendo conto di eventuali variazioni in corso d’opera. I requisiti del Superbonus devono comunque essere rispettati, anche senza la possibilità di salire di due classi come richiesto dalla normativa.
Per coloro che non hanno utilizzato la cessione del credito o lo sconto in fattura, la situazione è diversa. Se hai iniziato o completato parte dei lavori ma non riesci a finirli, non potrai beneficiare di questa amnistia. In questo caso, i lavori devono essere completati come inizialmente previsto prima delle modifiche normative, altrimenti rischierai il recupero dell’agevolazione e delle relative sanzioni.
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