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Sanatoria automatica per abuso edilizio: quando è possibile

Gli immobili con abusi edilizi possono essere sottoposti a una sanatoria automatica, ma a precise condizioni: ecco come funziona e quando è possibile

Ultimo aggiornamento 28-05-2024

Domenico Ielo

Ingegnere Civile

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Può capitare che un immobile o un intero edificio presentino delle irregolarità e degli abusi. Per esempio, la costruzione di un bagno o l’ampliamento di una stanza senza seguire le corrette procedure burocratiche e avere specifici permessi. In questi casi, si può richiedere di regolarizzare la situazione con una procedura spesso complessa e lunga.

In alcuni casi previsti dalla Legge, però, è possibile avere una sanatoria automatica degli abusi edilizi. Sicuramente è importante che la modifica non comporti un rischio per la sicurezza delle persone e per l’ambiente intorno. Inoltre, per poter sfruttare questa opportunità è importante che l’intervento sia circoscritto e relativo a una superficie piccola e con precise caratteristiche. Inoltre, è importante anche la data in cui è stato realizzato. Ma ci sono anche delle regole regionali da prendere in considerazione. Alla luce di ciò, è chiaro che per avere la sanatoria automatica di un abuso edilizio occorre avere ampie competenze in materia e rivolgersi a professionisti. Vediamo, in linea generale, quando è possibile.

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Sanatoria automatica per abuso edilizio: qual è la normativa?

Esistono diverse normative che regolamentano gli abusi edilizi, anche a livello nazionale altre regionali. Una delle normative di riferimento il Testo Unico dell’Edilizia che descrive anche quali sono le condizioni per avere una sanatoria automatica.

In particolare, si fa riferimento a questa opportunità nell’articolo 36 – Accertamento di conformità. Si legge che per i lavori svolti senza Permesso di Costruire o con un documento errato, il responsabile o il proprietario dell’immobile possono ottenere la sanatoria nel caso in cui l’intervento è conforme almeno alla normativa urbanistica ed edilizia sia all’inizio dell’intervento, sia alla data di presentazione della domanda.

Nel caso in cui si presenti la richiesta di sanatoria al comune, il responsabile comunale può rifiutare la richiesta entro 60 giorni dalla presentazione, allegando una valida motivazione.

Sanatoria automatica: tolleranza

Il primo passo da fare per capire se si può usufruire della sanatoria automatica è verificare se l’aumento abusivo di volumetria o di superficie rientra nella tolleranza del 2% previsto dall’art.34 del DPR 380/2001. Andrà quindi misurati tali aumenti e verificare se l’abuso è accettabile e se si tratta di semplici tolleranze costruttive. Ci sono poi altri requisiti da avere per avere la sanatoria.

Un abuso edilizio può andare in prescrizione?

Dopo un certo periodo di tempo, un abuso edilizio può andare in prescrizione e quindi essere oggetto di una sanatoria automatica?

In linea generale, si parla di prescrizione quando entro un preciso periodo di tempo, l’autorità può agire per sanare o meno l’abuso. Quando questo termine scade, l’autorità non può più fare nulla e l’abuso decade, viene sanato. In questo caso la prescrizione dell’abuso edilizio avviene soltanto quando l’abuso è qualificato come reato penale ed il termine di prescrizione va dai 4 ai 5 anni a seconda dei casi. Mentre l’abuso edilizio come reato amministrativo non è soggetto mai a prescrizione.
L’autorità competente può ordinare la demolizione o applicare sanzioni amministrative in qualsiasi momento.

Sanatoria impossibile: cosa succede

Nel caso in cui la sanatoria non sia possibile, si procede alla demolizione dell’opera abusiva, in particolare se realizzata senza titolo abilitativo. Quindi, il proprietario dell’immobile deve rimuovere l’opera a sue spese, entro un termine di tempo preciso. Se non esegue gli ordini, l’autorità procede lei stessa alla demolizione addebitando le spese all’intestatario della casa e aggiungendo una sanzione amministrativa o penale, in base alla gravità dell’accaduto. Prima di procedere a queste decisioni si cerca di capire se si può sanare l’opera con una procedura ordinaria, più lunga e complessa ma efficace.

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